Moto2 | GP San Marino: il gesto folle di Romano Fenati gli costa due gare di squalifica
Purtroppo la gara di Misano per Romano Fenati verrà ricordata non per un ottimo risultato, ma per un gesto folle e senza possibilità di scusanti. L'azione è la conseguenza di una serie di attacchi al limite di Stefano Manzi: i due stavano duellando per la dodicesima posizione quando, nel sedicesimo giro, alla curva del carro, Manzi attacca Romano toccandolo e costringendo i due ad una divagazione nell'erba che li porta a combattare nuovamente, ma questa volta fuori dalla zona punti. Dopo una nuova serie di sorpassi nel rettilineo che porta dalle Rio alla curva della Quercia, Romano Fenati si affianca alla destra di Stefano Manzi e gli da una decisa pinzata alla leva del freno in un punto dove le Moto2 superano i duecento chilometri orari. Al carro Stefano Manzi finisce a terra e Romano si gira guardandolo gesticolando; poco dopo ecco la comunicazione della bandiera nera per l'ascolano.
Purtroppo non è la prima volta che Fenny perde la testa in pista. In Argentina nel 2015, quando ancora correva nello SKY Racing Team VR46, dopo un'incomprensione tra lui e Niklas Ajo, quest'ultimo lo scalciò e una volta fermi nella zona della prova della partenza spense la moto al finlandese dopo una discussione, con i due che si tirarono più di qualche "carezza" sui caschi. Allora venne penalizzato con tre punti sulla patente, questa volta le conseguenze saranno decisamente più gravi: il pilota di Ascoli Piceno salterà per squalifica le prossime due gare col Team Marinelli Snipers, che cercherà un sostituto. Sarà difficile anche il futuro di Romano Fenati, che nello scorso fine settimana era stato ufficializzato proprio dal team Forward team col quale corre Stefano Manzi e che il prossimo anno dovrebbe essere il suo compagno di squadra; glaciale il commento di Manzi intervistato a fine gara: "Non l'ho ancora visto, ma se non lo incontro sto bene lo stesso". Staremo a vedere che conseguenze porterà questo gesto nella carriera del giovane ascolano.
Mathias Cantarini