MotoGP | GP Italia, KTM e Aprilia lontane. Acosta: "Prima non Ducati? Conta poco se sono 5°"
Acosta termina 5°, mentre Viñales porta Aprilia in 8ª piazza: a Noale e Mattighofen si interrogano su come colmare il gap con Ducati, oggi imprendibile.
Il Gran Premio d'Italia MotoGP ha confermato il trend dei primi sei appuntamenti della stagione. Ducati rimane assolutamente imprendibile per le altre marche: "I Fantastici 4” di Borgo Panigale continuano a fare la differenza, mentre Aprilia e KTM sono lontani.
Ducati imprendibile al Mugello: i motivi
Francesco Bagnaia, Enea Bastianini, Jorge Martín e Marc Márquez: sono questi i quattro nomi che, nell'ordine odierno, stanno infiammando il campionato 2024 MotoGP. Il resto, sembra, sia di contorno se non per alcune eccezioni come la doppietta di Maverick Viñales al Circuit Of The Americas. Tra le colline toscane le Desmosedici di Borgo Panigale in entrambe le versioni (GP24 ma anche la GP23 con Márquez, ndr) sono state imbattibili sotto ogni punto di vista.
Aprilia e KTM, ovvero le uniche due marche in grado di mettere i bastoni tra le ruote alla bolognese, hanno chiuso piuttosto lontane non tanto in termini di posizioni, ma di distacco incassato. Come al solito, Pedro Acosta è l'unico in grado di tenere alto l'onore di Mattighofen, del quale sarà rappresentante dal 2025, con una 5ª posizione. Il giovanissimo spagnolo di GASGAS ha trovato nella trazione il maggior punto di forza delle Ducati in quei pochi giri in cui ha fatto parte del gruppo di testa: “Sono stato dietro alle quattro Ducati nella prima parte di gara e ho notato che la loro trazione fuori dall'ultima curva è semplicemente incredibile”. Proprio sul lungo rettilineo nel Mugello Maverick Viñales (8° e prima Aprilia al traguardo, ndr) ha trovato il lato migliore della Desmosedici: “Sono rimasto intruppato dietro a Morbidelli e per molti giri non sono riuscito a superarlo a causa della velocità della sua Ducati in rettilineo”.
La frustrazione di Pedro Acosta
Cosa si può chiedere in più a Pedro Acosta? Il fenomeno di GASGAS, già promesso sposo di KTM nel 2025, ha portato a casa una 5ª posizione importante nel Gran Premio d'Italia. “El tiburón” arrivava da due vittorie consecutive in Moto2 sul tracciato toscano, ma allo stesso tempo tra le gare domenicali di Le Mans e Montmeló ha raccolto solo molti sassi nelle vie di fuga ed un 13° posto in Catalunya. Importante, dunque, per l'iridato Moto2 in carica portare dei punti importanti alla propria causa. In questo weekend Acosta ha superato Maverick Viñales in classifica iridata, diventando così la quinta forza del campionato: 101 punti per il fenomeno di Mazarrón, uno in meno per il pilota Aprilia. Nonostante ciò, alcuni colleghi presenti al Mugello si aspettavano una pole position da parte del #31, all'ultimo tentativo utile per battere il record di celerità di Fabio Quartararo (20 anni e 14 giorni al GP di Spagna 2019, ndr). “Non mi dà tanto fastidio aver perso la possibilità di essere il più giovane ad aver fatto una pole in MotoGP, quanto la distanza dal primo in classifica” è la secca risposta di Acosta, più concentrato sui problemi della RC16 che sui meri record.
È tempo di bilanci per il rookie di GASGAS, il quale rimane comunque estremamente lucido.
Che cosa significa essere la prima non Ducati? Poco, dato che sono 5° a 7” dal vincitore. Come descriverei le mie prime gare in MotoGP? Non un disastro: poteva andare molto peggio di così, ma anche meglio. Abbiamo perso due opportunità ghiotte a Le Mans e Montmeló per vincere, ma è parte del processo di crescita. Serve che la moto abbia più appoggio in curva, per evitare molti problemi in uscita come la trazione e la conseguente velocità nel rettilineo.
Aprilia peggio di Acosta: Viñales salva il bilancio
L'altra “delusa” del Mugello è Aprilia: la casa di Noale, come stessa confessione di Aleix Espargaró dopo la Sprint di ieri, avrebbe puntato alla top 5 in una pista che non va a genio alla RS-GP. Invece, la casa di Noale ha portato a casa solo un 8° posto con Maverick Viñales, il migliore del lotto. L'ex Suzuki e Yamaha è stato l'unico pilota della griglia ad aver optato per la Media al posteriore. Una scelta, quella del #12, ampiamente sostenuta dal risultato rispetto ai compagni di marca: “Con la gomma Soft al posteriore si sarebbe alzata troppo la temperatura, quindi abbiamo optato per la Media: sono sicuro che sia stata la decisione corretta”.
Sia Espargaró (11°), che la coppia Trackhouse Racing con Raúl Fernández (12°) e Miguel Oliveira (14°) hanno optato per la Soft, facendo fatica a finire la gara con un buon ritmo. Quello della mescola più soffice rimane un bel dilemma per Aprilia, come testimonia Viñales stesso: “Domani vorrei lavorare con la Soft sulla distanza: Ducati e KTM sono in grado di arrivare a fine gara con questa gomma, per noi è impossibile”.
Il potenziale era davvero alto oggi: purtroppo, sono rimasto intruppato dietro a Morbidelli e per molti giri non sono riuscito a superarlo a causa della velocità della sua Ducati in rettilineo. Il livello è altissimo, per questo è difficile superare. Sono rimasto sorpreso: ho girato in 1'46” tutta la gara e ho finito a 11” da Bagnaia. Ducati non consuma la gomma posteriore, sono davvero impressionato.
Valentino Aggio
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