F1 | GP Ungheria: per Bottas una strategia che sa di tappo
La gara di Valtteri Bottas inizia su gomme a banda viola (le più tenere disponibili) e si mette bene sin dallo spegnimento dei semafori rossi, con un ottimo scatto dalla seconda posizione e in copertura a Lewis Hamilton. Nei primi metri Valtteri resiste agli attacchi prima di Kimi Raikkonen, poi di Sebastian Vettel ed esce in tranquillità da curva 2 in seconda posizione. Non avendo lo stesso ritmo del compagno di squadra nelle prime fasi, si accontenta di mantenere la seconda posizione mentre il gruppo va sgranandosi e Vettel deve gestire le gomme a banda gialla per portare avanti la strategia ad una sosta.
Al quattordicesimo giro Raikkonen (partito con le stesse gomme di Bottas) rientra per il primo pit-stop, montando le gomme gialle: Valtteri copre l'undercut di Kimi il giro successivo con la stessa strategia di gomme. In quel momento non è chiaro se le gomme a banda gialla dureranno fino alla fine per entrambi i piloti, ma in ogni caso Valtteri riesce a tenersi dietro Kimi (tra l'altro alle prese con il traffico), complice anche qualche indecisione ai box della Rossa.
Da qui in poi la gara di Bottas diventa enigmatica, tanto che il ritmo talmente plafonato dell'AMG Mercedes consente a Raikkonen di riavvicinarsi e di metterlo nel mirino. Davanti Vettel scavalca Hamilton in virtù del pit-stop di quest'ultimo al venticinquesimo giro per montare le gomme a banda gialla. In questa fase di gara Valtteri riesce a tenere Raikkonen intorno al secondo e tre decimi di distanza, tenendosi lontano dalle zone DRS e sfruttando le fasi di doppiaggio.
Quando è chiaro che Vettel sta per entrare in zona cambio gomme, con tutta probabilità dal box AMG Mercedes parte l'input per Bottas: improvvisamente, per tre giri di fila i tempi sul giro di Valtteri scendono introno a 1'21" in maniera consistente. La manovra è furba, perché in questa maniera (dopo il pit-stop di Vettel al 39° giro) Valtteri riprende la seconda posizione con un duplice beneficio: oltre a rintuzzare gli attacchi di Vettel e consentire ad Hamilton (ritornato primo) di estendere il proprio vantaggio cronometrico, il ritmo sembra essere tale garantire anche una seconda sosta ai box per coprire il secondo pit-stop di Raikkonen e ritornare in pista in terza posizione.
In realtà, però, il gioco sfugge da un completo controllo e man mano che passano i giri si chiarisce la tattica Mercedes: Bottas fa da tappo su Vettel, senza curarsi del fatto che il decremento prestazionale sta favorendo la risalita di Raikkonen. Ad un certo punto è chiaro che Bottas sia senza più gomme e dietro la pressione di Vettel e Raikkonen è palpabile.
A pochi giri dalla fine Vettel tenta l'attacco per prendere la seconda posizione verso la curva 2: Vettel ha una migliore trazione, ma Bottas tenta un'impossibile difesa all'interno della curva. Il contatto tra i due è inevitabile e Valtteri ha la peggio, danneggiando l'ala anteriore. Sebastian passa secondo, Kimi terzo e la Mercedes decide di tenere Valtteri fuori nonostante l'ala danneggiata: così facendo verrà poi ripreso anche da Daniel Ricciardo. Con l'australiano della Red Bull sono scintille, con un'insensata difesa della posizione in curva 1 che determina il tamponamento tra l'AMG Mercedes e la fiancata della Red Bull. L'australiano avrà poi la meglio nelle fasi finali.
In tutto questo possiamo dire che la gara di Valtteri è stata interessante per quasi tutto il tempo, avendo obbedito ad una strategia che poi si è rivelata suicida, mostrando una discreta elasticità nell'adeguare il suo ritmo di gara su richiesta. Le manovre di difesa su Vettel e Ricciardo sono invece state senza senso (dato che non c'era spazio per difendere la posizione) e sembrano più che altro frutto della frustrazione. Chiaramente ora Valtteri è il pilota numero due delle frecce d'argento e il commento di Bottas nel dopo-gara alla stampa che dice: "Il tuo capo mi ha definito un uomo di fiducia sensazionale" è illuminante: "Uomo di fiducia fa male".
Luca Colombo
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