© Mercedes Benz Media
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È una clamorosa e per certi versi inattesa doppietta quella ottenuta da Mercedes nel GP Las Vegas. La scuderia anglo-tedesca ha dominato la gara con un George Russell semplicemente impeccabile, mentre alle sue spalle è giunto Lewis Hamilton, in rimonta dalla decima posizione.

Un dominio partito dalle prove libere

Le gare successive alla pausa estiva avevano visto un'involuzione delle Mercedes, mai in grado di lottare per la vittoria dopo aver vinto tre gare su quattro tra l'Austria e il Belgio. Un primo passo in avanti era stato fatto già in Brasile, quando sul bagnato Russell aveva fatto una buona qualifica e aveva condotto la gara nella prima fase, anche se poi la strategia l'aveva penalizzato.

A Las Vegas invece la Mercedes si è subito trovata a suo agio. Vuoi per l'asfalto liscio e la pressoché assenza di curvoni veloci che hanno eliminato il saltellamento che affligge la vettura, ma anche per il fatto che con basse temperature la Mercedes è sempre andata fortissimo, senza dimenticare che la poca aderenza ha scombinato le carte, ma per tutto il weekend le Frecce d'Argento si sono messe davanti a tutti già a partire dalle prove libere.

Si poteva pensare fosse un fuoco di paglia il risultato della prima giornata, ma anche nelle FP3 la Mercedes si è dimostrata in forma. In qualifica poi Russell ha conquistato una pole tiratissima per appena 98 millesimi nei confronti della Ferrari di Sainz, mentre Hamilton ha commesso due errori nei suoi tentativi nel Q3, chiudendo solo al decimo posto.

Una vittoria inaspettata

Nonostante la pole, non sembrava che la Mercedes avesse molta possibilità di vincere, visto che i pronostici della vigilia davano la Ferrari come principale favorita. Invece, dopo aver respinto gli attacchi iniziali di Leclerc, Russell è progressivamente andato in fuga, non accusando i problemi di graining che hanno afflitto le altre vetture. L'inglese è rimasto in testa dall'inizio alla fine, costruendo un margine di sicurezza e controllando la corsa in gestione.

Più movimentata la gara di Hamilton, risalito grazie ad una buona strategia e ad un passo da "Hammertime”, per citare il suo vecchio tormentone. Ad un certo punto, risalito in seconda posizione, sembrava che potesse anche andare a prendersi la vittoria, girando anche un secondo al giro più veloce di Russell in qualche passaggio. Probabilmente era più gestione di Russell che vero dominio di Hamilton, e infatti nel finale il sette volte campione del mondo ha tirato i remi in barca, accontentandosi della seconda posizione. Una bella risposta alle critiche per il sette volte campione del mondo, dopo gli errori commessi in qualifica; per Russell è forse stata la più convincente delle sue tre vittorie in carriera, fallendo solo l'appuntamento con il giro veloce per ottenere un Grand Chelem.

Con una Mercedes così imprevedibile, non è chiaro cosa ci si potrà aspettare nelle ultime due gare, con la scuderia di Brackley che potrebbe rivestire il ruolo di arbitro nella lotta al titolo Costruttori tra McLaren e Ferrari.

Alfredo Cirelli