Credits: Bonora Agency
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Un Danilo Petrucci eroico quello visto a Misano nel weekend della WorldSBK. Il pilota ternano infatti è riuscito a chiudere Gara-2 in sesta posizione nonostante le precarie condizioni fisiche dovute al brutto incidente in allenamento occorso in Aprile.

Eroico Petrucci

Una sesta posizione eroica quella conquistata da Danilo Petrucci in Gara-2 della WorldSBK. Il pilota ternano ricordiamo era al rientro da un grave infortunio subito in allenamento su una moto da cross ad Aprile che lo ha tenuto per diverso tempo lontano dalle competizioni. Il Petrux ha infatti saltato il round di Assen ma è riuscito a fare il suo ritorno nella gara di casa di Misano conquistando uno straordinario tre piazzamenti nella top ten, nonostante i dubbi della vigilia sulla sua tenuta fisica. Danilo non era per niente sicuro di poter prendere parte alla gara a causa del forte dolore alla spalla che lo ha condizionato per tutto l’arco del weekend. 

Questo non ha però impedito al ternano di ottenere la nona posizione in Gara-1 e nella Superpole Race, mentre domenica in Gara-2 è riuscito addirittura a fare meglio con la sesta posizione, conquistata anche a seguito di un intensa battaglia con Axel Bassani che di sicuro non gli ha reso la vita facile. Il pilota del Team Barni esce quindi dal weekend di Misano da eroe e con la consapevolezza di essere ancora competitivo a seguito di un infortunio che avrebbe potuto mettere fine alla sua carriera. 

Le dichiarazioni di Petrucci

Al termine di Gara-2 della WorldSBK di Misano, Danilo Petrucci ha dichiarato: 

“E’ stato un weekend difficile ed emozionante. Dopo sabato non sapevo come avrei potuto farcela oggi. Tanti mi hanno detto di lasciare perdere, soprattutto considerato il dolore che provavo. Nella Superpole Race ero sedicesimo e gli altri sportellavano. Alcuni contatti mi hanno aiutato perché sono partito nono visto che 6 o 7 piloti davanti a me sono caduti. Quando sono uscito dai box per Gara-2 alla curva 4 ho sentito un forte dolore ed ho pensato di non riuscire a frenare. Nel giro di formazione ho controllato le condizioni della spalla ed ho visto che funzionava. In sella alla moto ho capito come potermi fermare usando le gambe e poco il braccio destro, avevo trovato il modo per guidare. Quando mancavano quattro giri invece mi si è spenta la luce. Avevo finito le forze ed ero stravolto. L’ultimo giro poi è stato una pugnalata alla spalla perché l’infiammazione è grande e non riesco ad usare il braccio. Ho bisogno di riposo”.

Petrux continua a ruota libera parlando di quanto è stato difficile affrontare questo weekend: 

“Vedevo i commissari con il numero 9. Ho pensato a chi mi aveva detto di smettere con le moto ed invece sono tornato a casa dall’ospedale mettendomi subito al lavoro. Volevo tornare a Misano senza sapere se ce l’avrei fatta. Ho trovato la forza, sono finito ma contento e felice per tutte le persone che mi hanno aiutato. Ho detto, vediamo come va a finire. Avrei giurato di essere superato dagli avversari ma quando ho visto di essere il primo pilota indipendente ho tenuto duro. Avendo cambiato il modo di guidare mi sono stupito di me stesso. Se mi chiedete di rifarlo non lo rifaccio mica”. 

Petrucci descrive poi i momenti finali di Gara-2: 

“Seguire Axel Bassani poi mi ha aiutato soprattutto nella parte veloce. L’ho passato ma poi mi sono piantato. Ho chiuso porte finestre e tapparelle. Avevo paura di cadere e peggiorare la mia condizione ma ero davanti e qualcosa nella mia testa si è spento. Una volta tagliato il traguardo però è esploso il dolore. L’affetto della gente era simile a quando mi giocavo i podi in MotoGP. L’affetto dei tifosi e dei miei amici mi hanno fatto pensare che non potevo ritirarmi. Mi dispiace per l’infortunio ma ho capito cose fondamentali della vita. La salute è al primo posto e qui ho dato tutto per farcela”.

Julian D’Agata