Greg Maffei F1 Liberty Media
Credits: Profilo Twitter Greg Maffei (https://x.com/gregmaffei)

L'ente proprietario della F1, Liberty Media, ha annunciato che il presidente e CEO Greg Maffei lascerà il suo ruolo entro la fine del 2024. Maffei, entrato a far parte della società di investimenti americana nel 2005 e CEO dal febbraio 2006, lascerà Liberty Media dopo aver deciso di non rinnovare il suo contratto in scadenza.

Esce Maffei, entra Malone

Secondo la nota rilasciata alla stampa Greg Maffei sarà sostituito ad interim da John Malone (chairman Liberty Media) e rimarrà nel fondo americano in veste di consulente senior per facilitare la transizione dirigenziale. Maffei ha rappresentato una delle forze trainanti dietro l'acquisizione della F1 dalle mani di Bernie Ecclestone nel 2017, contribuendo a trasformare (nel bene e nel male) lo sport in un prodotto di intrattenimento a livello globale.

Le dichiaraioni

Greg Maffei ha dichiarato:

"I quasi 20 anni che ho trascorso al timone di Liberty Media sono stati incredibilmente gratificanti, stimolanti e infinitamente ricchi di eventi. (...) [Oggi, ndR] La struttura aziendale è ottimizzata e le società che vi gravitano attorno sono in posizioni di forza con team esecutivi di talento. Sebbene non sia mai facile lasciare un'organizzazione dinamica come Liberty, sono convinto che questo sia il momento giusto".

John Malone ha aggiunto:

"A nome del consiglio di Liberty Media, vorrei ringraziare Greg per la sua leadership, creatività e dedizione. Da quando è entrato a far parte di Liberty nel 2005, Greg è stato in prima linea nell'entusiasmante evoluzione di Liberty. Ha ampliato la nostra base patrimoniale e reso l'azienda migliore e più di valore per gli azionisti, supervisionando contemporaneamente fino a cinque diverse società pubbliche. (...) Auguro a Greg successo, mentre si imbarca nek suo prossimo capitolo e apprezzo il suo continuo supporto come consulente".

Una nuova fase per Liberty Media

Con l'uscita di scena di Greg Maffei, Liberty Media andrà incontro giocoforza verso una nuova fase, in cui bisognerà mantenere la crescita della F1 come campionato e prodotto di portata mondiale, probabilmente continuando ad investire nel prodotto stesso.

La gestione Maffei ha aperto le porte della F1 a nuovi bacini di utenza potenziali, riaprendo, forse come risultato più evidente, il mercato USA, da tempo sopito. Sempre sotto la sua guida, il Circus ha visto una maggiore digitalizzazione (ad esempio con F1 TV) e accordi chiave come quello con Netflix per la serie Drive to Survive, nonostante quest'ultima crei sempre una certa discussione sul contenuto. Con la nuova gestione, proveniente dalla stessa “azienda”, vedremo quali strategie di crescita verranno applicate in tal senso.

Maffei vs Andretti

Per quanto determinate sfumature della F1 attuale non siano del tutto apprezzate dallo zoccolo duro dei tifosi di vecchia data, la grana più grossa rimediata da Liberty Media nell'era Maffei riguarda l'indagine aperta dall'Antitrust americano in merito al rifiuto dell'ammissione in F1 del team Andretti Global, teoricamente con unità propulsive marchiate General Motors. Con il benestare della FIA, ma il rifiuto basato su ragioni di "valore aggiunto" targato Liberty Media, il Congresso USA ha emesso una missiva in cui veniva intimata alla F1 una possibile violazione delle leggi di antitrust americane, visto che un business di forte matrice europea si opporrebbe all'ingresso di un player americano in un quadro di possibile condotta monopolistica.

Una spada di Damocle piuttosto "scomoda" per la F1, considerate le precedenti azioni di questo tipo viste negli Stati Uniti d'America, a cui si assomma un altro attrito rimediato con il direttivo della Formula E dopo l'ingresso della Serie elettrica nell'orbita Liberty Media. In ogni caso la questione Andretti rimane scottante, amplificata anche dall'episodio al GP di Miami quando Greg Maffei, praticamente in pubblico, disse a Mario Andretti che avrebbe fatto tutto il possibile per non farlo mai entrare nel Circus.

Anche Trump?

In tutto questo marasma, tipico delle posizioni di spicco in organizzazioni molto grosse e potenti, si inserisce un altro episodio, avvenuto sempre in Florida in occasione del GP, dove pare che sia stato negato il pass di ingresso a Donald Trump. Un dettaglio forse insignificante, ma che ora potrebbe avere un peso diverso.

Con l'elezione a Presidente di Trump il vento potrebbe essere subdolamente cambiato anche in casa Liberty Media, con l'avvicendamento tra Greg Maffei e John Malone come risultato, con quest'ultimo a quanto pare non proprio soddisfatto delle cifre di acquisizione della MotoGP a fronte dei soldi che il campionato delle due ruote genera. Qualsiasi siano le vere motivazioni di questo cambio al vertice, che al momento rimangono avvolte (e probabilmente lo rimarranno anche in futuro) nella riservatezza, possiamo soltanto dire quattro parole: sic transit gloria mundi.

Luca Colombo