WorldSBK | Razgatlıoğlu e BMW: lucida follia o salto nel vuoto?
Sono passate 72 ore dalla notizia che ha sconvolto il mondo del motociclismo. Per la prossima stagione di WorldSBK Toprak Razgatlıoğlu sarà un pilota BMW. Sebbene la decisione di lasciare Yamaha fosse una delle opzioni, in molti hanno criticato questa scelta da parte dell'iridato 2021. Il turco è all'apice della propria carriera ed il passaggio alla casa tedesca, quella più in difficoltà in questo inizio di stagione, potrebbe rappresentare un grosso rischio per il #54.
PERCHÉ LASCIARE YAMAHA?
L'attrazione più grande del WorldSBK, Toprak Razgatlıoğlu, ha così deciso di separarsi da Yamaha dopo quattro stagioni. Durante il suo tempo con la casa di Iwata, il pilota turco ha dimostrato di poter estrarre il massimo dalla R1. Il progetto di Yamaha inizia ormai ad avere i propri anni di servizio sulle spalle e non sembra in grado di competere con la Ducati Panigale V4R. Già, perché dal ritorno di Álvaro Bautista a Borgo Panigale, non c'è stata storia per gli altri. Lo spagnolo e la V4R hanno vinto il titolo 2022 con relativa agevolezza, ma nel 2023 si sta delineando un dominio incontrastabile. Nei quattro weekend finora disputati, il Campione del Mondo in carica ha vinto ben 12 delle 13 gare disputate: l'unica eccezione è la Superpole Race di Mandalika, vinta proprio da Toprak Razgatlıoğlu.
Yamaha, nel corso degli anni, è stata forse la casa che ha portato meno aggiornamenti nel WorldSBK. La R1 rimane una moto molto facile da guidare e da portare al limite, come testimoniano i buoni risultati dei due rookie Dominique Aegerter e Remy Gardner. D'altronde, la casa giapponese a stento porta novità tecniche in MotoGP, palcoscenico ben più importante sia dal punto di vista economico che da quello del prestigio. Probabilmente è proprio questo il motivo che ha portato questo cambiamento nel WorldSBK: Toprak Razgatlıoğlu non vedeva in Yamaha la volontà di portare aggiornamenti per contrastare Ducati. Inoltre, il turco ha già vinto il mondiale con la casa di Iwata, dimostrando così il suo valore in particolar modo a Kawasaki dopo lo smacco della 8h di Suzuka 2019.
CHIUSE LE PORTE ALLA MOTOGP
Sembra quasi ovvio ricordarlo, ma con la decisione di accasarsi a BMW nel WorldSBK, Toprak Razgatlıoğlu ha definitivamente giurato amore al mondiale delle derivate di serie. Se nell'ultimo biennio si è parlato a più riprese di un eventuale approdo di Toprak Razgatlıoğlu in MotoGP, questa firma dovrebbe mettere a tacere tutti. Forse è proprio il test con la Yamaha M1 a Jerez ad aver fatto traballare il rapporto tra le parti. Infatti, nei due giorni di prove sul circuito spagnolo, il #54 non avrebbe impressionato i vertici di Iwata.
Fu Maio Meregalli stesso, al tempo, a confermare in diretta su SKY Sport MotoGP: “Toprak ha fatto notare le principali differenze tra una Superbike ed una MotoGP. Lui guida in maniera on/off, mentre con la MotoGP serve molta più percorrenza. Quello che ha fatto notare per la maggiore è che la MotoGP è nettamente più rigida. Non son quanto abbia spinto, ma dopo due giorni mi aspettavo che Toprak fosse più costante”.
Di sicuro sono delle parole “dure” da dire ad un pilota del calibro di Razgatlıoğlu, il quale ha già dimostrato in passato di non gradire certi atteggiamenti da parte delle case che rappresenta. Fu un caso simile che lo portò via da Kawasaki, che lo convocò per la mitica 8h di Suzuka, ma senza farlo scendere in pista per la corsa. Viene dunque facile ipotizzare come Razgatlıoğlu possa aver interpretato queste parole da parte di Yamaha, decidendo così di continuare nel WorldSBK con BMW.
PERCHÉ PROPRIO BMW?
Per continuare la propria carriera nel WorldSBK, Razgatlıoğlu ha scelto BMW. Una scelta controversa, secondo alcuni. Insomma, perché un pilota vincente e all'apice della propria carriera come lui dovrebbe correre per il costruttore più in difficoltà della categoria? Le risposte le ha il pilota stesso, ma possiamo comunque provare ad ipotizzare. Il primo motivo può essere tecnico/economico: Razgatlıoğlu, con il proprio passaggio verso la casa tedesca, diventerà uno dei motociclisti più pagati al Mondo (anche più di buona parte della griglia MotoGP, ndr). Questo è l'aspetto meno importante, ma c'è dell'altro. BMW ha dimostrato di poter e voler investire nel WorldSBK, sfornando ben tre modelli nelle sole cinque stagioni di partecipazione nel campionato. Fin dall'inizio, il marchio di Monaco di Baviera ha puntato su piloti affermati come Tom Sykes, Michael van der Mark e Scott Redding. Con questa mossa, il marchio dimostra interesse nei confronti del campionato, dimostrando di voler vincere puntando sul pilota più talentuoso della griglia.
C'è un motivo che probabilmente è anche più importante. Razgatlıoğlu è un vincente, un pilota al quale piacciono le sfide. A fine 2019 ha mollato Kawasaki, la moto in grado di vincere sei degli ultimi sette campionati per passare a Yamaha, una casa che non vinceva un titolo dal lontano 2009 (con Ben Spies, ndr). Inoltre, BMW deve ancora vincere una gara “lunga” sull'asciutto. L'unica vittoria è arrivata nella Superpole Race bagnata di Portimão nel 2021. Insomma, un marchio con una storia tutta da scrivere: Razgatlıoğlu potrebbe essere il primo a vincere con BMW nel WorldSBK: una sfida di certo invitante.
IL PRECEDENTE CHE FA BEN SPERARE
Il WorldSBK è pieno di passaggi di marca da parte di piloti di vertice nell'arco della propria storia. Tra i vari precedenti, ce n'è uno che fa proprio al caso di Razgatlıoğlu, ovvero il passaggio di Marco Melandri da Yamaha a BMW per la stagione 2012. Dopo ben otto stagioni in MotoGP, il ravennate decise di spostarsi nelle derivate di serie per l'anno 2011 con il team Yamaha ufficiale. L'anno da rookie di Melandri fu un successone: 4 vittorie ed ulteriori 11 podi che gli valsero il 2° posto in campionato.
Proprio alla fine del campionato, Yamaha comunicò che non ci sarebbe stato un programma ufficiale a partire dalla stagione 2012. Libero da qualsiasi vincolo contrattuale, Melandri accettò l'offerta di BMW, al tempo senza vittorie a proprio nome ma comunque in crescita. Dopo solo otto gare il ravennate riuscì a vincere la prima gara con il marchio bavarese sul circuito di Donington Park. Quella fu la prima di nove vittorie per il #33 in BMW che, oltre ai 14 podi, gli valsero rispettivamente un 3° ed un 4° posto in campionato. La storia di Melandri ci ricorda di come le scommesse, a volte, possano ripagare. La storia si ripete, direbbe qualcuno: di certo, il WorldSBK si godrà Razgatlıoğlu e BMW nelle prossime stagioni.
Valentino Aggio
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