F1 | Gp USA, le pagelle ai protagonisti
Kimi Raikkonen 10. La mossa di partire con gomme differenti dal resto del gruppo alla fine si rivela quella decisiva. Allo start Kimi è lestissimo ad affiancare e superare Hamilton, sfiancando poi le gomme dell’inglese prima di effettuare la sosta. Nel finale tiene a bada piuttosto agevolmente un arrembante Max Verstappen, andando a vincere 113 gare dopo quel Gp d’Australia del 2013.
Max Verstappen 9,5. Partiva dal 18° posto e si ritrova a lottare per la vittoria. E’ la sintesi perfetta della gara dell’olandese che, con una mescola di svantaggio, fa dannare Hamilton e mette in apprensione Raikkonen. Se il connubio Red Bull-Honda dovesse funzionare, saranno dolori per tutti!
Lewis Hamilton 7. Conquista la pole numero 81 in carriera, ma in gara viene subito superato da Raikkonen, e poi da Verstappen in occasione del secondo pit , resosi necessario per un eccessivo blistering delle sue posteriori. Forte del suo vantaggio nella classifica iridata, è molto intelligente sia nel duello con il finlandese che in quello con l’olandese.
Sebastian Vettel 6,5. Al venerdì commette una leggerezza che gli costa l’arretramento di tre posizioni in griglia, poi in qualifica perde la pole per un’inezia. In gara parte bene e ingaggia un duello con Ricciardo che lo vede uscire sconfitto e in fondo al gruppo. Rimonta fino alla quarta posizione con una bella serie di sorpassi, ma il rimpianto per quello che poteva essere e non è stato, rimane eccome.
Valtteri Bottas 5. Mai in lotta per la pole e per la vittoria, sembra il lontano parente del Bottas ammirato l’anno scorso, quando a questo punto della stagione aveva messo in tasca due successi. Viene nuovamente sacrificato per la causa, ma l’impressione che dà è che mentalmente abbia mollato.
Nico Hulkenberg 7,5. Finalmente un weekend all’altezza delle sue possibilità e del suo talento. In qualifica è vicinissimo ad Ocon e Ricciardo, poi in gara riesce a sbarazzarsi del francese conquistando un 6° posto che lo proietta immediatamente dietro i primi sei nella classifica iridata.
Carlos Sainz 7,5. Anche per lo spagnolo un fine settimana positivo, a conferma dell’ottimo trend suo e della Renault. Recupera dall’undicesima piazza in griglia, grazie ad una buona strategia e a una discreta velocità.
Esteban Ocon 7. Non riesce a contenere le due Renault in gara, ma la sesta posizione ottenuta in qualifica certifica ancora una volta che un volante per il 2019 lo merita eccome.
Kevin Magnussen 7. Anche il danese risale ottimante dal centro gruppo, riscattandosi dopo le copiose critiche ricevute in Giappone. Viene squalificato per aver consumato più benzina dei 105 previsti da regolamento.
Sergio Perez 6,5. Chiude nella top 10 al sabato festeggiando nel migliore dei modi la sua riconferma per il 2019. In gara prova a guadagnare qualche posizione, ma senza successo.
Brendon Hartley 6. Partendo dal fondo dello schieramento non poteva chiedere di più al suo weekend. Un po’ per i guai degli altri, un po’ per merito proprio, conquista punti iridati che mancavano dal lontanto Gran Premio di Germania.
Marcus Ericsson 6. Si ritrova con un punto iridato senza acuti particolari in un weekend piuttosto anonimo.
Stoffel Vandoorne 5. Con la testa è ormai proiettato alla nuova avventura in Formula E. E comunque la McLaren vista ad Austin non lo aiuta per niente.
Pierre Gasly 5. Rispetto al compagno di squadra è stranamente più lento, non riuscendo ad emergere dalle ultime posizioni
Sergey Sirotkin 5. Finisce davanti al compagno di squadra. Ed è l’unica nota positiva dell’ennesimo weekend sottotono.
Lance Stroll 4,5. Tampona Alonso nelle fasi iniziali e da lì in poi la gara è tutta in salita.
Charles Leclerc 7. Altra prestazione maiuscola in qualifica. In gara viene centrato da Grosjean e deve dire ben presto addio alla gara.
Daniel Ricciardo 6. Visto quanto fatto da Verstappen, rimane il rammarico di quello che avrebbe potuto fare lui. Ma l’ennesimo inconveniente tecnico lo mette fuori gioco dopo soli 9 giri.
Romain Grosjean 4. Come il compagno di squadra, colpisce Leclerc con una manovra incomprensibile. Penalizzato di tre posti in griglia in Messico e con un punto decurtato sulla patente, è a serio rischio di squalifica nei prossimi Gran Premi.
Fernando Alonso 5. Anche la sua gara dura davvero poco a causa del tamponamento subito da Stroll. Ma le premesse, dopo le qualifiche, erano tutt’altro che entusiasmanti.
Vincenzo Buonpane