Diciassette gare concentrate nello spazio di soli cinque mesi, tre gare con doppio punteggio, ventidue protagonisti al via a tempo pieno più alcune "wild card" di tutto rispetto: sono solo alcuni dei numeri della nuova stagione IndyCar, che scatta domenica a St. Petersburg. Molte novità bollono in pentola per la principale serie americana a ruote scoperte, a cominciare dal nuovo sponsor del campionato: l'operatore mobile Verizon, che ha garantito una copertura per una cifra intorno ai 100 milioni di dollari per i prossimi dieci anni. Anche se, sotto altri aspetti, si tratta di un ritorno al passato: almeno per quanto riguarda il ritorno nella serie di due ex-campioni, vale a dire Juan Pablo Montoya (nella foto) e Jacques Villeneuve, capaci di imporsi rispettivamente nel 1996 e nel 1999. Ma se per il colombiano si tratterà di un ritorno a tempo pieno (stavolta con il team Penske), il canadese apparirà soltanto in occasione della gara più prestigiosa: la Indy 500, uno dei tre appuntamenti (insieme a Fontana e Pocono) che varrà doppio in termini di punteggio.

Sempre sul fronte piloti, il neozelandese Scott Dixon è chiamato a difendere il titolo conquistato lo scorso anno con il team Ganassi, al termine di un'entusiasmante cavalcata nel girone di ritorno. Tra i principali antagonisti troverà senza dubbio Will Power, l'eterno secondo che con il team Penske tenterà di confermare la supremazia mostrata nel corso dei test pre-stagionali. Ma da non sottovalutare saranno anche altri possibili outsider del campionato: da Tony Kanaan a Ryan Briscoe, dal campione 2012 Ryan Hunter-Reay all'eterna promessa Marco Andretti, sino al promettente esordiente Carlos Munoz, capace di conquistare la piazza d'onore a Indianapolis lo scorso anno. Grande assente di questa edizione sarà, invece, Dario Franchitti: il pilota scozzese ha dovuto appendere il casco al chiodo per i postumi del terribile incidente occorsogli durante la penultima gara dello scorso campionato a Houston, quando decollò sulle ruote di Sato schiantandosi contro le reti di protezione. Non sarà della partita, almeno inizialmente, nemmeno Luca Filippi, il quale dopo aver ben figurato la scorsa stagione si è visto soffiare il sedile nel team Herta da Jack Hawksworth. Per quanto riguarda i propulsori, infine, confermata per il 2014 la presenza sulla griglia del binomio Honda-Chevrolet, almeno fino a quando la Cosworth (come si vocifera) non deciderà di entrare anch'essa in partita.

Marco Privitera

{jcomments on}