Il Gran Premio di Abu Dhabi ha chiuso dal punto di vista sportivo la stagione 2015 della Formula 1, anche perchè dal punto di vista delle questioni tecniche e regolamentari, c'è da scommetterci, essa si protarrà ancora per diverse settimane. La vittoria è andata a Nico Rosberg che per la terza volta consecutiva è riuscito ad imporsi sul compagno di scuderia Lewis Hamilton, con Kimi Raikkonen a completare il podio. Ottimo 4° posto per Sebastian Vettel, autore di una strepitosa rimonta dalla 15a posizione, causata da un'errata strategia nel corso delle qualifiche del sabato. Ma ora andiamo ad analizzare gli spunti che ci ha regalato questo appuntamento asiatico.

 

No, non gliela concedo la numero 50... Voci nel paddock riferiscono di un team radio di Nico Rosberg, immediatamente dopo aver tagliato la linea del traguardo sabato pomeriggio ed aver ottenuto la sesta pole consecutiva, decisamente soddisfatto di aver negato la numero 50 al compagno di squadra Lewis Hamilton. Quest'ultimo, ignaro del fatto che il biondo teutonico stesse realizzando un tempo monstre, già stava pregustando il modo in cui sarebbe riuscito a far passare la sbornia post festeggiamenti. Intanto, si vocifera che a Montecarlo e dintorni ci sia il divieto di sosta notturno durante i periodi di permanenza di Lewis nel Principato...

...e non gli faccio vincere nemmeno la gara! Puntigliosamente il mite Nico (ma non fatelo arrabbiare) non ha concesso nemmeno l'ultimo appuntamento del Mondiale al compagno di squadra, scattando come una molla alla partenza e salutando la compagnia, praticamente rivista solamente nel parco chiuso. Eppure ci ha provato Hamilton a rovinare la festa al compagno, tentando un'improbabile prolungamento del proprio stint, ma la decisione saggia della Mercedes ha fatto rientrare immediatamente nei ranghi il discolo Lewis. Al quale non è rimasto che scherzare sul podio con la responsabile del team, incaricata di ritirare il trofeo per il Costruttore.

Ma forse partire indietro è più bello. Avrà pensato questo Sebastian Vettel, man mano che si districava tra le vetture che lo precedevano e che rendevano la sua gara meno noiosa di quello che avrebbe potuto essere se le cose fossero andate come dovevano. E il buon Seb non si è risparmiato, andando ad ingaggiare duelli con chiunque gli si parasse davanti, provando anche un brivido quando si è visto sfilare davanti la Mclaren di Alonso che aveva centrato l'incolpevole (per una volta) Maldonado.

Tu vuò fà l'americano. La nuova vita di Romain Grosjean che, dopo aver servito per una vita (sportiva ovviamente) la madrepatria francese pur essendo svizzero di nascita, da domani incomincerà una nuova vita a stelle e strisce con il team di Gene Haas. Ma non prima di aver regalato gli ultimi punti iridati al disastrato team di Enstone, che dall'anno prossimo si affiderà alle mani sapienti (?) di Pastor Maldonado e Jolyon Palmer. Grosjean lascia la Lotus con 287 punti all'attivo e due secondi post (Canada 2012 e Stati Uniti 2013) come migliori risultati.

Ma perchè? Eppure ho vinto la 24 Ore di Le Mans! La strana parabola discendente di Nico Hulkenberg che, dopo un inizio di stagione molto positivo (culminato con la prestigiosa vittoria nella classica della Sarthe) ha improvvisamente spento la luce sulla sua costanza di risultati: questo prendendo costantemente paga dal compagno di squadra Sergio Perez, arrivandogli dietro nel Mondiale e prendendo ben 30 secondi anche nell'appuntamento asiatico. Che Hulk sia rimasto scottato dal rinnovo di Raikkonen in Ferrari e dalla conferma in Mercedes dei propri piloti, chiudendogli di fatto la porta per un sedile che sperava e che pensava di meritare, non è dato saperlo. Ma il dubbio rimane...

Vincenzo Buonpane

 

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