F1 | GP Messico: Sainz vince, Ferrari fa il bis e sogna
La Ferrari bissa il successo degli Stati Uniti vincendo anche in Messico con Carlos Sainz: superata la Red Bull tra i Costruttori e ora è caccia alla McLaren a 4 gare dalla fine.
Non avrà forse la migliore vettura del lotto, vista la McLaren odierna in alcune fasi di gara dove ha mostrato un ottimo ritmo, ma la Ferrari riesce a convertire al meglio quelle che sono le opportunità che le si presentano tra le mani. E come negli Stati Uniti, dove con la doppietta ha chiuso il gap sulla Red Bull, anche in Messico ha fatto un passo avanti ulteriore nella classifica Costruttori, con un titolo ora più in bilico che mai: la SF-24 è sbocciata nella fase chiave della stagione, permettendo così alla Scuderia di poter sognare, con 29 punti da dover recuperare alla McLaren nelle prossime 4 gare nelle quali ci sono 120 punti ancora in ballo. E considerando lo stato di forma attuale e le difficoltà che sta passando la Red Bull da ormai qualche mese, rischiano di essere un rimpianto le poche possibilità di potersi giocare anche il titolo Piloti, con Leclerc lontano 71 punti da Verstappen e con Sainz ufficialmente fuori dai giochi visti i 122 punti di distacco dalla vetta.
Sainz domina e si fa un regalo d’addio
Carlos Sainz voleva regalarsi una vittoria prima dell’addio della Ferrari a fine stagione e ci è riuscito. Lo ha fatto in modo dominante, disputando un weekend magistrale e conducendo la gara – dal 9° giro – alla perfezione. Partito dalla pole e passato da Verstappen in curva 1, lo spagnolo si è ripreso la leadership con un grande attacco improvviso in curva 1 sull’olandese e da lì non l’ha più mollata. Sainz ha poi confermato, con questa prestazione, come la Ferrari stia riuscendo ad essere costante su piste totalmente diverse tra loro, riuscendo a mettere in mostra un ottimo ritmo e costruendosi un buon gap su Leclerc (e poi su Norris) mantenuto fino alla fine della gara.
Si vedeva che ero un po’ arrabbiato, quello che è successo in partenza non mi è piaciuto. Max ha fatto quello che doveva fare in curva 1, lui è partito meglio, non ero contento perché sono stato velocissimo tutto il weekend. Volevo vincere e alla prima mezza opportunità che ho avuto di provare l’attacco l’ho fatto. Con Max devi essere così, devi essere aggressivo, altrimenti non lo superi mai. Da lì in poi sapevo di essere il più veloce in pista e me la sono goduta.
Quella di oggi per Sainz è la seconda vittoria stagionale (è il sesto pilota diverso a conquistare più di un successo quest’anno dopo Verstappen, Hamilton, Norris, Leclerc e Piastri), la quarta in carriera ed è anche la prima vittoria per la Ferrari in Messico dal 1990. Un successo importantissimo per lo spagnolo non solo dal punto di vista delle statistiche ma anche dal punto di vista personale.
Sono molto emozionato perché volevo questa vittoria da tanto tempo, ero determinato per vincerne ancora una prima della fine dell’anno. Arrivando qui in Messico forse ho un po’ esagerato con le parole, quando dicevo che questa era una buona opportunità per vincere e mi sono messo un po’ di pressione addosso, ma ha funzionato, me lo sentivo di poter essere forte qui, sapevo che la mia famiglia sarebbe arrivata tutta qui, con i miei migliori amici, la mia fidanzata. Sapevo di avere tanto supporto qui e che riuscire a vincere davanti ai tifosi messicani sarebbe stata una bella possibilità. Ero molto determinato e si è visto con il sorpasso su Max. Adesso mi godo questa vittoria e poi inizierò a pensare come vincere in Brasile.
Leclerc beffato nel primo stint
Più complessa, per sua stessa ammissione, la gara di Leclerc, che alla fine ha chiuso terzo rischiando parecchio al 63° giro quando ha perso la vettura in uscita dalla Peraltada rischiando di metterla a muro e lasciando, allo stesso tempo, a Norris quella seconda posizione ottenuta grazie al duello tra l'inglese e Verstappen.
Il monegasco, che rispetto a Sainz è sembrato più in difficoltà nel corso di tutto il fine settimana, conquista comunque un altro podio, il sesto nelle ultime 7 gare e l’11° stagionale (eguagliando il suo record personale del 2022), e si conferma come uno dei piloti più in forma del momento. Un momento di forma importante, che forse è arrivato troppo tardi per poter sperare anche nel titolo Piloti, con la vetta lontana 71 punti e con 4 gare (di cui due Sprint) a disposizione: questo rischia di essere un rimpianto nella stagione del monegasco.
Sicuramente sono felice per il team, ma allo stesso tempo sono deluso per me. È stato un weekend dove sono stato un po’ lontano, detto che non è male chiudere terzo quando il fine settimana è così. I punti si ottengono nell’arco della stagione, penso che quest’anno sia stato buono ma a volte capita che le cose vadano così.
Leclerc ha spiegato come in questo fine settimana la situazione dal suo lato del box non è stata facile considerando il venerdì complesso avuto, con le FP1 viste dal box per lasciare la vettura a Bearman e con le FP2 dove ha girato poco. Da lì, il resto del fine settimana è stato di rincorsa e il terzo posto è, a suo dire, il massimo risultato possibile.
Non è stato un grande fine settimana, nelle FP1 non ho girato, nelle FP2 ho girato poco e poi mi sono sempre ritrovato ad inseguire. Comunque, penso di aver massimizzato le mie prestazioni, non c’era molto di più nella vettura. Nel primo stint pensavo di avere un buon passo ma ho dovuto gestire sin da subito le temperature, e nulla. Non stiamo facendo fatica, abbiamo vinto settimana scorsa, quindi non dobbiamo preoccuparci di nulla, però a volte succede di avere weekend di questo tipo e dovremo capire perché non eravamo al massimo della forma. Comunque, non dovremmo esagerare. La qualifica è stata più difficile di quanto sperassi, in gara non ero nella situazione di spingere. La terza posizione è il massimo possibile.
Vasseur mantiene la calma in ottica rincorsa al titolo
Come ad Austin, Frédéric Vasseur – team principal della Ferrari – non si lancia in dichiarazioni ad effetto e anche dopo il secondo successo consecutivo mantiene la calma e fissa l’obiettivo a breve termine del Brasile, pista dove l’effetto altitudine dovrebbe essere meno accentuato rispetto a Città del Messico. Rispetto ad Austin, la Rossa ha sì vinto per la prima volta dopo 6 anni due gare consecutive, ma non è riuscita, per poco, la seconda doppietta consecutiva: Vasseur spiega come sia mancata per i motivi per i quali la gara di Leclerc è stata più difficile di quella di Sainz, nello specifico la gestione di gomme e freni.
Ci siamo arrivati vicini [alla doppietta, ndr], forse sarebbe stato in grado [Charles] di stare davanti a Norris ma è stato difficile tenere le gomme in temperatura in quella fase perché stavamo risparmiando carburante e freni ma, nel complesso, è stato un weekend positivo, dobbiamo essere ottimisti cercando di mantenere la concentrazione fino a fine stagione. Il titolo Costruttori? Manterrò la stessa attitudine, spero che la stampa parlerà della penalità a Max e della lotta tra lui e Lando e che nessuno si concentri su di noi, dobbiamo fare il nostro lavoro e vedere come andrà la prossima. La penalità a Max sulla lotta con Norris? Non so e non ci ho dato troppa attenzione, finché lottano tra loro, possono continuare quanto vogliono e fare anche di più tra di loro.
È chiaro come a Maranello siano riusciti a massimizzare il potenziale della SF-24 grazie anche agli aggiornamenti portati dopo la pausa estiva che hanno consegnato alla Scuderia tre vittorie e 7 podi nelle ultime 5 gare. Un salto confermato anche da Vasseur, che pone la Ferrari come prima avversaria della McLaren e non solo nella classifica Costruttori come è, ufficialmente, da oggi: uno scenario veramente difficile da immaginare solo 3 mesi fa.
Nel complesso penso che da Zandvoort in poi il passo è stato molto migliore, abbiamo portato un aggiornamento a Monza e le cose sono andate molto meglio. Pensavamo che dipendesse dalle piste, ma siamo andati bene ovunque. Penso che saremo competitivi fino alla fine e dobbiamo spingere per continuare a fare un buon lavoro, perché non è solo il potenziale della vettura ma anche il lavoro fatto dal team. Adesso dobbiamo ripartire da zero a San Paolo la settimana prossima.
Mattia Fundarò