GP3 | Da Gutierrez a Hubert, nove anni tra numeri e curiosità
8 su 9, ART GP (quasi) pigliatutto
Una sola costante ha caratterizzato le nove edizioni della GP3 Series: il dominio del team ART Grand Prix. Nonostante tutte le squadre avessero a disposizione una vettura del tutto speculare, l’esperienza del team unita all’ottima capacità di scouting, hanno permesso ai francesi di conquistare ben otto dei nove campionati FIA GP3 Series. Unica eccezione il 2014, quando l’ottima stagione di Alex Lynn non permise ad ART di aggiudicarsi il campionato, vinto dal team Carlin. Piccola annotazione: nel 2012 il team corse sotto il nome di Lotus GP, riconvertito ad ART Grand Prix l’anno successivo.
3, i piloti vincenti a non esser approdati in Formula 1
Solo tre dei nove vincitori della GP3 Series non sono riusciti a compiere il passo verso la Formula 1. Se escludiamo il vincitore di quest’anno, solo Mitch Evans ed Alex Lynn non hanno avuto un futuro nella massima serie dopo la vittoria della categoria.
…e che fine hanno fatto?
Mitch Evans, vincitore dell’edizione 2012, australiano classe ’94, è attuale portacolori del team Jaguar in Formula E. Dopo la vittoria in GP3 è approdato in GP2 senza trovare le stesse fortune: nei quattro anni di militanza un quarto posto finale come miglior piazzamento finale con cinque vittorie totali. Un’altra mancata promessa del motorsport è Alex Lynn, pilota britannico venticinquenne. Le stagioni di GP2 Series hanno portato tre vittorie senza confermare i risultati della categoria inferiore. Ancora da definire il suo futuro, dopo che nella stagione 2017-’18 ha chiuso sedicesimo in Formula E.
Bottas, Kvyat e Leclerc: ogni top team ha portato un vincitore nella sua squadra
Ogni top team ha avuto il suo rampollo sbocciato proprio nella GP3 Series. A partire da Valtteri Bottas, vincitore nel 2011, che ha affrontato una lunga gavetta prima di approdare in Mercedes: prima pilota riserva del team Williams, diventato ufficiale nel 2013, e poi nel 2017 il passaggio al team di Brackley al posto del campione del mondo Nico Rosberg. Da meteora, al momento, la carriera di Daniil Kvyat, arrivato in Red Bull per sostituire nientemeno che Sebastian Vettel, nel 2015. Qualche podio ma anche tanti errori che lo hanno prima retrocesso in Toro Rosso, poi messo fuori dalla Formula 1; ora una nuova chance nel team italiano per tornare a mostrare le doti che lo hanno portato sino ai vertici della master category. Infine Charles Leclerc, neo pilota Ferrari, arriva con grandi aspettative dopo aver dominato le due stagioni di GP3 prima e Formula 2 successivamente ed aver impressionato nel suo primo anno di Formula 1 con Sauber.
11, i piloti con futuro in Formula 1
Non solo i vincitori, anche piloti con meno successo hanno avuto l’opportunità di entrare in Formula 1. E’ già il passato della Formula 1, ora attuale campione in carica della Formula E, Jean-Eric Vergne, seppure in soli due appuntamenti, ha preso parte alla GP3 Series nella prima stagione, al pari di Gutierrez (vincitore quell’anno poi pilota titolare Sauber nelle stagioni 2013-2014), così come tre piloti che hanno accarezzato la Formula 1 per qualche appuntamento con il team Manor-Marussia: ovvero Alexander Rossi (ora protagonista in Indycar), Rio Haryanto e Roberto Mehri. Anche Carlos Sainz, prima della sua promozione in Toro Rosso ha affrontato una (poco positiva) stagione in GP3, mentre Alexander Albon (secondo nel 2016) sarà una novità tutta da scoprire nel 2019.
15, gli italiani che hanno corso nella serie, ma con poca fortuna
L’Italia ha aspettato sino al 2013 per ottenere la prima vittoria nella GP3 Series. E’ stato Giovanni Venturini a salire sul gradino più alto del podio, nella seconda gara del Gran Premio di Silverstone. Luca Ghiotto è invece il pilota italiano che ha ottenuto più successi, arrivando a giocarsi il titolo all’ultimo weekend di Abu Dhabi, nel 2015, venendo battuto da Esteban Ocon, pilota Force India nel 2018.
Tante quote rosa, svetta Tatiana Calderon
La GP3 Series verrà ricordata anche per aver (ri) proiettato nel motorsport a quattro ruote il panorama femminile: da Carmen Jorda a Tatiana Calderon, non tutte le ragazze si sono dimostrate all’altezza. Nel 2012 l’italiana Vicky Piria completò l’intera stagione, stesso anno nel quale Alice Powell, nell’ultima gara della stagione, ottenne il primo punto in rosa della breve storia della GP3. La breve apparizione di Beitske Visser a cavallo tra il 2014 ed il 2015 ed il successivo approdo di Tatiana Calderon hanno dimostrato al mondo la possibilità dell’universo femminile di giocarsela alla pari, con la pilota colombiana destinata al salto in Formula 2 l’anno prossimo, pronta a scrivere un’altra piccola pagina della storia.
“Joystick” Mardenborough, dalla playstation alla GP3
Curiosa la storia di Jann Mardenborough, giovane pilota britannico approdato in GP3 nel 2014, catapultato nel mondo dei motori (quasi) in modo casuale, dopo aver vinto un campionato … alla playstation! Proprio quel successo gli diede la possibilità di effettuare un test su pista che lo portò fino allla 24 Ore di Le Mans, realizzando il sogno di molti ragazzini. Ah, non furono niente male le stagioni del britannico in GP3: quattro podi ed una vittoria in due stagioni, anche se la sua carriera da quei momenti ha cominciato un declino: ora Mardenborough è passato alle ruote coperte, dove però fatica ad ottenere risultati di prestigio.
Samuele Fassino