MotoGP | Ducati, Tardozzi: “Bagnaia-Márquez come Rossi e Lorenzo”
Davide Tardozzi, ai microfoni di LiveGP.it, ha approfondito alcuni punti nel giorno della presentazione della Ducati e della nuova coppia formata da Bagnaia e Márquez.
Era la presentazione più attesa quella della Ducati e l’attesa non è stata tradita: a Madonna di Campiglio sono stati tolti i veli sulla nuova Desmosedici che sarà guidata da Pecco Bagnaia e da Marc Márquez. Una moto, la GP25, per la quale sono attesi nuovi sviluppi a partire dalla Malesia, con un focus su telaio, forcellone e carena. Tanti dettagli sui quali la squadra di Gigi Dall’Igna sta lavorando, affinché Bagnaia e Márquez possano avere da subito una moto all’altezza delle aspettative.
Pecco e Marc come Rossi e Lorenzo
Bagnaia e Márquez sono, già da ora, una delle coppie più titolate della storia del Motomondiale con i loro 11 titoli iridati, di cui 8 nella sola MotoGP. Numeri che aumentano ancor di più l’hype per l’inizio della stagione e che portano Ducati ad accrescere ulteriormente un progetto che, ad oggi, ha regalato 5 titoli Costruttori e 3 titoli Piloti negli ultimi 5 anni. Per Ducati, Bagnaia e Márquez sono un unicum come ha ammesso Davide Tardozzi direttamente da Madonna di Campiglio.
Tra le coppie di piloti che ho gestito, non la paragono con nessuno. L’unica coppia veramente simile a questa può essere quella formata da Rossi e Lorenzo in Yamaha, perché non credo che ci sia un’altra coppia che abbiamo avuto di questo livello. È un orgoglio avere due campioni del genere nel team, non capita tutti i giorni.
L’obiettivo – non troppo nascosto nonostante le dichiarazioni – è chiaro: conquistare i titoli iridati in palio in questo 2025, così da riprendere il #1 ora sulle carene dell’Aprilia. Tardozzi ci tiene a rivendicare come il titolo iridato lo scorso anno l’abbia vinto Ducati.
[Vedere il #1 sull’Aprilia] Sinceramente non mi ha fatto nessun effetto, nei libri di storia risulta Jorge Martin – Ducati. Jorge ha vinto il titolo e si porta giustamente l’#1 dove correrà. Un effetto che mi ha fatto è la voglia di riprendercelo, Jorge ha vinto il titolo meritatamente ed è giusto che porti il numero 1.
VR46 e Gresini utili alla causa
Perso il team Pramac – passato sotto l’ala di Yamaha –, la Ducati ora può contare su VR46 e su Gresini: due team sui quali Tardozzi nutre ottime aspettative in vista della prossima stagione e dato il pacchetto tecnico dei quali sono dotati entrambi.
Noi speriamo che ci diano soddisfazioni nel contribuire a sviluppare la moto e ad avere risultati. Diggia ha la moto ufficiale, come l’aveva Martin lo scorso anno, con il pieno supporto di Ducati. Franco ha avuto un ’24 non brillantissimo dovuto all’incidente di Portimao, lui secondo me ha tutte le potenzialità per stare nei primi 5. Ci aspettiamo da VR46 che siano fortemente protagonisti. Dall’altra parte, c’è anche Alex Márquez; io credo che abbia fatto bene a Barcellona nel test post-gara e si è trovato benissimo con la GP24. Fermin? Noi ci crediamo, ha 19 anni, deve crescere, l’unica cosa che non vogliamo è che gli si metta fretta. Deve crescere, è giovane, deve imparare, gli stiamo dicendo di stare calmo e di prendersi il suo tempo, perché cercare di andare troppo veloce all’inizio porta a fare errori che lo portano a rallentare la crescita.
Un occhio agli altri, tra KTM e gli ex-Ducati
Tardozzi ha poi commentato l’attuale situazione di KTM, la quale sta vivendo un periodo di difficoltà dovuti ai debiti accumulati nell’ultimo periodo e che stanno mettendo a rischio il futuro dell’azienda e – di conseguenza – del programma sportivo, con un particolare occhio alla MotoGP.
Intanto vediamo cosa succederà nei prossimi due mesi, che da quello che leggo sembra che saranno determinanti. Mi sembra che sia stato detto che comunque l’anno lo faranno. In ogni caso dispiace, innanzitutto per i lavoratori che hanno perso il proprio posto, e poi è chiaro che il campionato non ne gode di una situazione del genere. Siamo tutti con le dita incrociate affinché KTM risolva i propri problemi e possa andare avanti senza nessun incidente di percorso.
Mentre tra i rivali – con Aprilia e la stessa KTM in prima fila – Tardozzi fa attenzione anche agli ex-Ducati che stanno aiutando le case rivali della stessa a crescere. Su tutti, Fabiano Sterlacchini, nuovo DT di Aprilia al posto di Romano Albesiano, e Massimo Bartolini in Yamaha.
Chiaramente il sentimento è contrastante. Da una parte c’è l’orgoglio Ducati, la scuola Ducati che ha messo persone in tutti i team e case. Dall’altra parte dispiace che certe persone, che poi diventano anche amici, vadano via, però è anche giusto che seguano il loro iter professionale. Non tutti possono diventare direttori tecnici. Sterlacchini, Bartolini, loro due in primis, hanno fatto un salto di qualità a livello lavorativo che non potevano fare in Ducati, è giusto così, dà ancora più valore a Ducati che dà la possibilità di crescere.
Mattia Fundarò