La realtà dei team clienti è sempre quella, e anche quest’anno Andrea dovrà fare i canonici salti mortali per far quadrare il bilancio da una parte, e dall’altro provare a sfidare le più prestigiose case costruttrici, con a seguito i relativi team ufficiali. Con lui abbiamo fatto il punto della situazione a pochi giorni dalla partenza per l'Australia.

Ciao Andrea, a Dicembre hai presentato la nuova line-up del tuo team, la moto sarà sempre la performante Kawasaki ZX-10RR mentre sul fronte piloti ci sono due belle novità: Ayrton Badovini e Ondrej Jezek, cosa ti aspetti dalla prossima stagione? Sono molto contento di continuare la mia partnership con la Kawasaki, questo è il quarto anno con loro, e dopo aver visto come lavorano con i team clienti, ci tenevo a prolungare l’accordo. Posso ritenermi molto soddisfatto anche dei piloti: mi piace l’idea di avere nel box un pilota debuttante come Jezek e un pilota più esperto come Badovini. In Ayrton credo molto, è un pilota intelligente che riesce a trarre sempre il massimo da ogni situazione. Conosce bene la categoria e sa quello che vuole... vedrete, darà gas a due mani! Ondrej lo seguivo già da tempo. Ha gareggiato in Stock 1000 inanellando una buona serie di risultati conditi da una vittoria ad Imola, per poi passare in Supersport dove non ha sfigurato. Ha pagato la sua elevata statura che non gli ha permesso di avere il giusto comfort sulla moto. Nei test di fine novembre a Jerez abbiamo lavorato molto sulla posizione in sella, si è trovato subito meglio rispetto che sulla 600.

Avete già testato il materiale 2017 o proverete tutto in Australia? A Jerez abbiamo avuto modo di testare solo alcune specifiche 2017. La Kawasaki ci ha fornito alcune nuove configurazioni elettroniche, aggiornamenti di ciclistica e soprattutto i nuovi corpi farfallati: nel 2016 potevamo avere la deroga con relativo kit, da quest’anno dovranno essere quelli di serie.

Avrete quindi altre novità da provare a Philip Island... Si, abbiamo altre cose da provare perché il regolamento tecnico è cambiato e dobbiamo prenderci un po’ le misure.

Ecco, come vedi il nuovo regolamento tecnico: alternatore e contralbero di serie potranno abbassare le performance, avvicinando team ufficiali e clienti? Non penso, diciamo che in questa maniera si possono leggermente contenere i costi, ma la differenza tra noi e i team ufficiali ci sarà sempre.

Dove soffrite maggiormente rispetto ai top team? Non c’è una zona dove siamo particolarmente indietro. La Kawasaki ci fa avere tutto quello che ci serve come assistenza, è una sommatoria di cose che fanno crescere l’eventuale gap: nel nostro box siamo in 10, un team ufficiale arriva tranquillamente a 25. Fino ad oggi noi abbiamo provato 2 giorni a Jerez, dove tra l’altro ha anche piovuto, gli ufficiali non si sono praticamente mai fermati. Un altro esempio può essere l’utilizzo del propulsore: per questioni di budget il nostro arriva a 2000 km, a differenza di altri che non superano i 1000. Tutto questo però ci deve servire per riuscire a tirare fuori il nostro meglio e il meglio dal pacchetto a nostra disposizione.

Ci sono differenze tra le Kawasaki dei diversi team privati? Secondo me il materiale tecnico è praticamente lo stesso, sta poi a pilota e meccanici trovare la maniera per far funzionare il tutto nella maniera migliore.

Come vedi i nuovi regolamenti sportivi: il cambio di griglia in Gara2 ti piace?  Di sicuro può far bene agli sponsor, meno allo spettacolo: dopo 5/6 giri la situazione sarà già assestata come se fossero partiti uguali a Gara1.

Non mi sembri troppo convinto,...avresti altre idee per aumentare lo spettacolo in pista e di conseguenza anche in tv? Per me è importante continuare sulla linea intrapresa negli ultimi due anni: portare piloti come Hayden e Bradl può far aumentare il seguito della serie, se quest’anno dovessero vincere volti nuovi porterebbe ad una categoria piena di piloti potenzialmente vincenti. Di conseguenza verrebbero anche più tifosi in pista. Questo è un campionato con un adeguato numero di tappe, si potrebbe fare il pienone ad ogni round, a patto che non si mettano gran premi come quello di quest’anno al Lausitzring il weekend di Ferragosto: settimana infelice per mettere in Germania una gara mondiale.

Nella tua giovane, ma già lunga carriera hai avuto modo di poter vedere da vicino molti piloti , chi ti ha colpito di più? Ho la fortuna di aver potuto collaborare con Haga nel 2013 a Imola. La nostra moto era in difficoltà con l’elettronica, abbiamo combattuto con l’acceleratore e il traction control per tutto il weekend. Lui ha lavorato ugualmente con una professionalità magistrale, ogni decimo migliorato era sacro, anche se lottavamo per le posizioni di rincalzo. Un altro pilota a cui mi sono affezionato molto è Chaz Davies, l’ esperienza in 250cc nel Motomondiale ormai dieci anni fa ci ha regalato una bella amicizia: quando ci incontriamo per il paddock due chiacchiere sono sempre d’obbligo. Per un proprietario di un team è sempre bello sapere che sei ben voluto dai piloti che hanno gareggiato con te.

Ti chiedo allora un pronostico per la lotta al titolo 2017, anche se forse ho già un presentimento... Facile, vince Chaz!

Andrea Rocca

 

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