Bianchi, la storia di un sogno infranto
Ventuno anni dopo, la speranza era che non potesse più accadere un incidente mortale in Formula 1, non dovendosi più trovare quindi nella situazione di scrivere una biografia postuma per un pilota. Ma l’illusione è purtroppo finita quando la famiglia di Bianchi ha annunciato che Jules aveva perso la sua corsa più importante, quella per la vita.
Eccoci dunque qui a raccontarvi, con un groppo in gola ed una grande tristezza nel cuore, la storia di una delle stelle più promettenti della Formula 1.
Jules Lucien Andrè Bianchi nasce il 3 agosto 1989 a Nizza. La sua famiglia è sempre stata legata al mondo del motorsport, con il nonno Mauro tre volte campione del mondo GT ed il fratello di quest’ultimo, Lucien, vincitore della 24 Ore di Le Mans nel 1968, quindi deceduto il 30 marzo 1969 sullo stesso tracciato mentre provava un'Alfa Romeo T33.
La carriera di Jules comincia nel 2004 sui kart nella categoria ICA-Junior, dove ottiene il secondo posto sia in ambito nazionale che europeo. L’anno dopo diventa campione nella Asia-Pacifico CIK-FIA, oltre che arrivare quarto nel campionato del mondo.
Nel 2006 trionfa nella WSK International Series categoria 125 Super-ICC e si laurea campione in Francia nella classe FA.
Dopo questo successo, Jules passa alle monoposto nel 2007, vincendo la Formula Renault 2.0 francese con cinque successi e partecipando anche alla Formula Renault Europea, dove ottiene una pole position e tre giri veloci.
Con questi ottimi risultati, Bianchi passa quindi nel 2008 alla F3 Euroseries, terminando il campionato in terza posizione con due vittorie, sette podi e due pole position e vincendo inoltre il Master di Formula 3 sul tracciato di Zolder.
L’anno diventa campione della F3 Euro Series grazie a 9 successi: con questa vittoria viene notato dalla Ferrari che lo inserisce nella Driver Accademy, il programma nato per far crescere i giovani piloti di talento.
Corre nel 2010 e nel 2011 in Gp2 e in entrambe le stagioni finisce al terzo posto nella classifica finale. Nella Gp2 Asia del 2011 contende il titolo al connazionale Romain Grosjean e termina al secondo posto. Nel frattempo, ha l'opportunità di salire in differenti occasioni a bordo di una Ferrari di Formula 1 durante alcune sessioni di test.
Nel 2012 viene scelto come terzo pilota della Force India e guida in diverse prove libere nei weekend di gara e a settembre, mentre nei test per giovani piloti svoltosi sulla pista francese di Magny-Cours prova nuovamente la Ferrari ottenendo il miglior tempo. Nel frattempo disputa la stagione nella Formula Renault 3.5, rimanendo fino all'ultima gara in lotta per il titolo e conquistando il secondo posto finale con tre vittorie.
Il 1° marzo 2013 viene annunciato il suo ingaggio da parte della scuderia Marussia in sostituzione di Luiz Razia, i cui sponsor non sono riusciti a garantire il sedile per l'avvio del campionato. Nonostante una monoposto non performante, Bianchi riesce a mettersi in mostra e a tenersi dietro nelle qualifiche non solo il proprio compagno di squadra Chilton ma spesso anche le Caterham. Nel dicembre del 2013 viene convocato dalla Ferrari, insieme allo spagnolo Pedro de la Rosa, come pilota per i test pneumatici da svolgersi in vista della stagione 2014
La stagione 2014 comincia con il piede giusto per il francese. Nel Gran Premio di Monaco conquista due punti iridati e regala i primi punti alla Marussia in Formula 1 con un insperato 9º posto. Jules in realtà aveva tagliato il traguardo in ottava posizione, ma a causa di una penalità di cinque secondi retrocede di una posizione. A Silverstone, Jules ottiene il suo miglior piazzamento in qualifica con un dodicesimo posto. Sale nuovamente sulla Ferrari durante i test collettivi post-gara come sostituto di Kimi Raikkonen, rimasto leggermente infortunato per un incidente nelle prime fasi della gara, affiancando il collaudatore Pedro de la Rosa.
Dopo queste buone perfomance, Jules continua a lottare nel fondo classica con la sua Marussia fino al Gran Premio del Giappone, dove il destino mette bruscamente fine al suo sogno. Per nove mesi Jules Bianchi lotta tra la vita e la morte, sostenuto dall'affetto dei suoi colleghi e dei tifosi. Fino alla tremenda notizia delle scorse ore.
Chiara Zaffarano
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