Credits: Arubaracing.it
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Nel primo match point mondiale per aggiudicarsi il titolo di campione del mondo WorldSBK, la battaglia tra Nicolò Bulega e Toprak Razgatlıoğlu è stata particolarmente accesa, con il pilota italiano che ha dato filo da torcere al suo avversario sul tracciato di Estoril.

Venerdì e Sabato di assestamenti per dare tutto la Domenica

Nei primi momenti del round del Portogallo le prestazioni di Nicolò Bulega sono state nella media, sempre alla ricerca di un assetto ottimale per la sua Ducati che gli potesse consentire la miglior prestazione possibile. Questo inizio non scoppiettante ha portato il pilota reggiano a concludere il venerdì con un settimo posto in FP1 e un sesto in FP2.

Certo non posso essere soddisfatto per questo venerdì anche perché girando per la prima su questo circuito con la Panigale V4R avrei avuto bisogno di raccogliere maggiori informazioni. Domani [Sabato, ndr] cercheremo di fare più esperienza.

Archiviato il capitolo del Venerdì, è stato il turno del round di Superpole, che ha visto il numero #11 ancora una volta nella parte alta del centro-gruppo, con un quinto posto in vista della prima gara del weekend. Gara 1 che invece ha portato i risultati sperati, con un secondo posto alle spalle di Razgatlıoğlu, conquistando così più punti possibili in ottica mondiale. Pensare alla vittoria è stato impossibile - così come ammetterà il pilota ai microfoni della stampa - data la netta superiorità di passo del vincitore della corsa.

Le sensazioni sono state buone fin dall’inizio anche se dopo la manovra di Rea ho perso molte posizioni. Sentivo comunque di avere un buon feeling e mi sono divertito molto durante la gara. Prendere Toprak era impossibile oggi. Ci riproveremo domani.

Nicolò Bulega nel corso del weekend di WorldSBK ad Estoril
Credits: Arubaracing.it

Distacco più ridotto di sempre in Superpole Race 

Il suolo portoghese, oltre ad essere stato palcoscenico della prima possibilità concreta per Toprak Razgatlıoğlu di mettere le mani sul suo secondo titolo mondiale, è stato anche teatro di un primato nella storia della Superbike, con protagonista proprio Nicolò Bulega. Dopo una prima parte di corsa completamente condotta dal pilota turco - inarrivabile in ogni settore del tracciato fatta eccezione per l'ultima curva - è stato quasi allo scadere di ogni occasione possibile che Bulega ha sferrato il suo attacco, vincendo in volata su Razgatlıoğlu per soli 3 millesimi. Primato assoluto nella storia delle derivate di serie e quarta vittoria in stagione per l'italiano, che in questo modo ha tolto da sotto il naso la vittoria al suo diretto rivale. 

Mi sento molto bene, nell’ultima ho dato tutto quello che avevo. Toprak ha fatto una gara incredibile ed è stato molto molto veloce, ma ho cercato di seguirlo, e nell’ultimo giro ho provato qualcosa di diverso dal normale. Ho cercato di dare il 120% e ne è valsa la pena.

Vittoria sudata e quasi inaspettata quindi per il pilota Ducati, che dopo aver tagliato il traguardo ha aspettato di avere conferme prima di festeggiare, non avendo capito chi tra lui e il #54 avesse portato a casa la vittoria

Mi sono divertito molto stamattina perché ero al limite, ma all’ultimo giro ho cercato di tirare fuori qualcosa in più e alla fine ha pagato, specialmente perché nell’ultimo settore Toprak non era velocissimo. Ho guadagnato due o tre decimi all’ultima curva. Sono uscito molto bene e ho vinto con il margine più ridotto di sempre. Dopo la bandiera a scacchi ero contento, ma non convinto di aver vinto. Sul rettilineo avevo Razgatlioglu attaccato e non riuscivo a capire. Credo che pure lui fosse in dubbio, poi però in curva 6 il mio capo ufficio stampa mi ha dato la bandiera italiana e ho iniziato a festeggiare

Una domenica che si è aperta all'insegna del successo completo non è finita nello stesso modo, dato che nel corso di Gara 2 Razgatlıoğlu è tornato ad essere il completo dominatore della pista. Nonostante ciò Bulega ha comunque tentato di massimizzare il più possibile il risultato, conquistando un secondo posto e aggrappandosi così con tutte le sue forze al sogno del titolo iridato. 

Nei primi giri ho faticato a sorpassare Bautista e sul finale non ero comunque abbastanza veloce. Forse sarei potuto restare con Toprak 7 o 8 giri, però non oltre: lui aveva proprio un altro ritmo. Pur non avendo azzardato, è sempre competitivo, non sono ancora al suo livello. Lui è fortissimo in frenata e per passarlo devi per forza andare su un'altra parte della pista.

Lotta al titolo che viene inevitabilmente rimandata a Jerez, ultimo round del campionato, e all'interno della quale potrebbe giocare un ruolo fondamentale il compagno di squadra del pilota italiano, Alvaro Bautista. Nel corso di queste gare portoghesi, infatti, la bagarre tra i due portabandiera Ducati è stata meno accesa di quanto ci si sarebbe aspettato, visto il fatto che si sono ritrovati spesso a lottare per la stessa posizione in classifica.

Sapevo che lui era dietro e che non ha provato ad attaccarmi, ma non ne avevamo parlato prima della corsa. Se ha deciso di aiutarmi, lo ha deciso lui.

Valentina Bossi

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