Patrick Depailler, il campione con la sigaretta
Il 1° Agosto 1980, durante una sessione di test privati sul circuito tedesco di Hockenheim, perdeva la vita il pilota francese Patrick Depailler. L’incidente, le cui cause e la dinamica non sono mai state del tutto chiarite (anche per l’assenza di testimoni sul luogo) era avvenuto nel tratto più veloce della pista, nei pressi dell’Ostkurve, luogo in cui in seguito al crash fatale sarebbe stata introdotta una nuova chicane. Di quel giorno rimangono solo le drammatiche immagini scattate a disastro avvenuto, con l’Alfa Romeo distrutta ed appoggiata a ruote all’aria sul guardrail esterno, e soprattutto il rimpianto di aver perso uno dei protagonisti più veloci ed esperti della sua epoca.
Scoperto da un altro pilota francese, Jean-Pierre Beltoise, oltre che essere un eccellente collaudatore dotato di uno stile di guida spettacolare, Depailler riusciva a vivere appieno la sua vita (accompagnato dall’immancabile sigaretta) svolgendo anche dei passatempi piuttosto atipici e pericolosi: oltre a quella per il motocross, infatti, la sua passione per il deltaplano gli sarebbe infatti costata un grave incidente capace di allontanarlo per diversi mesi dalle corse.
A ventiquattro anni di distanza dalla sua scomparsa, ripercorriamo dunque la lunga carriera del pilota francese, caratterizzata da due vittorie in Formula 1 ed interrotta purtroppo prematuramente.
Patrick André Eugené Joseph Depailler nasce il 9 agosto 1944 a Clermont-Ferrand, terzo figlio di Marcel Depailler, un architetto che aveva anche contribuito al progetto della locale Università. L’infanzia di Patrick è serena, anche se a dieci anni gli viene diagnosticato ad un occhio un difetto grave: riusciva infatti a vedere solo una parte di una frase scritta, e di conseguenza è costretto ad indossare un paio di occhiali fino a quando il problema non viene risolto. Proseguendo i propri studi all'Università, Patrick riesce a prendere la qualifica di odontotecnico ed il suo destino sembra prevedere una tranquilla carriera da dentista. Non sarebbe stato così.
Patrick fin da adolescente sviluppa una grande passione per le moto: dapprima possiede un semplice Velosolex, poi passa a condurre una Mobylette, trascorrendo molte ore nel proprio garage ad apportare modifiche per rendere più veloce il proprio mezzo.
Nel 1958 viene inaugurato il circuito di Clermont-Ferrand, lungo ben 8 km e che grazie alla sua marcata variazione altimetrica ed alle sue caratteristiche curve ricorda molto il Nurburgring; proprio su questo tracciato Patrick ha il suo primo, vero assaggio del mondo delle corse: nel 1961 si disputa la 250 cc Motorcycle Grand Prix con piloti del calibro di Mike Hailwood e Jim Redman che partecipano alla gara, e questo impressiona il giovane che sceglie di impegnarsi ancora più a fondo nella sua attività.
Verso la fine del 1962 Patrick ha la sua prima esperienza in pista, guidando una 500cc Norton SS 88 sul circuito di Monthléry e ottenendo un secondo posto dopo una gara bagnata; nel 1963 partecipa a una gara nazionale della classe 50cc sul circuito di Clermont-Ferrand con una Benelli 50cc comprata a sua spese: conquista il terzo posto e riceve i complimenti da Jean-Pierre Beltoise, già pluri-campione nazionale di motociclismo.
Nel 1964 parte in Francia l’operazione “Jeunesse”, orientata a scovare nuovi giovani talenti che avrebbero avuto a disposizione delle Lotus Seven alimentate da motori 1600cc Ford Corsair, con ogni squadra che doveva inserire la bandiera della propria provincia. In questa competizione vengono inserite la Coppa delle Province e il Trofeo della Montagna, entrambi eventi facenti parte dell'Hill Climb: l’automobile Club d’Auvergne sceglie proprio Patrick Depailler per rappresentarli in quella corsa.
Il 9 luglio 1964 fa il suo debutto sul circuito di casa dove conquista un ottimo secondo posto, poi si ripete a Cognac ottenendo un altro secondo posto ed in seguito giunge terzo ad Albi. Il primo successo arriva durante un evento Hill Climb svoltosi il 31 agosto 1964 a Chamrousse. Successivamente, in altri due eventi legati al Trofeo della Montagna, arriva un quinto posto a Costa d’Urcy ed un secondo a Limonest. Nella quarta gara legata alla Coppa delle Province sul circuito parigino di Monthléry sale sul gradino più alto del podio.
Dopo la stagione 1964, Patrick gareggia in alcune gare con una vecchia Norton Manx 500 offerta da un certo Valentine, moto che aveva spesso problemi meccanici che ne condizionarono le prerstazioni. Dopo il grave incidente occorsogli durante una gara di Formula 2, Beltoise è costretto a cedergli la Bultaco 250 per tutto il resto della stagione, con Depailler che disputa delle ottime corse.
La stagione 1966 si rivela ricca di guasti meccanici e soprattutto condizionata da una mancanza di fondi, la nuova Bultaco non è in grado di raggiungere i risultati auspicati e di nuovo Beltoise, insieme ai genitori di Patrick, mette insieme la cifra di 3500 franchi per farlo entrare nel Winfield Racing Driver School, sul circuito di Magny Cours in Francia centrale. I corsi vengono svolti in un aula presso il circuito, dove agli studenti veniva insegnata la teoria per diventare piloti a cui facevano seguito delle sessioni al volante, dove il candidato veniva valutato sul suo giro singolo. Il pilota che sarebbe risultato il più veloce avrebbe passato il turno, fino ad arrivare alla fase finale dove i sette candidati avrebbero partecipato al Volant Shell 1966. Oltre a Patrick, gli altri sette piloti francesi che partecipano a questa fase sono: Francois Cevert, Jimmy Mieusset, Patrick Champin, Etienne Vigoureux, Francois Gerbault, Marchesi e Pierre. Il vincitore della competizione si rivela Cevert.
Di nuovo Beltoise corre in aiuto di Depailler dopo le prestazioni da quest'ultimo ottenute, nonostante non avesse ottenuto la vittoria: decide quindi di contattare l’Alpine che possedeva una squadra in Formula 3, andando a discutere con Jean Redelé dopo che il suo pilota Roby Weber aveva lasciato il team per trasferirsi alla Matra. Dopo essere stato convocato a Parigi per un colloquio, Patrick diviene pilota, meccanico e collaudatore del team.
Al volante di un'Alpine A330 spinta da un motore Renault da 1000 cc, il 2 aprile 1967 sul circuito di Pau riesce a qualificarsi in decima posizione, ma non completa i suoi 35 giri per problemi tecnici. Dopo l'abbandono da parte di Mauro Bianchi, Patrick si ritrova ad essere l'unico pilota della scuderia. La prima vittoria di Patrick in F.3 arriva nel Gran Premio di Parigi sul circuito di Montlhéry il 28 maggio, dopo essere partito quarto. Alla fine del suo primo anno Patrick si classifica quinto. Oltre alle gare in F.3 partecipa ad altre competizioni di durata in coppia con Gerard Larrousse, Henry Grandsire e Jean Vinatier: si ritira nella 12 ore di Reims e nella 500 km del Nurburgring, mentre è settimo assoluto e primo nella propria categoria alla 9 Ore di Kyalami, conquistando anche il suo primo successo internazionale.
A causa dello scarso budget a disposizione, Depailler si trova a guidare la A330 che ha un telaio poco performante, spinta da un motore Renault che con 115 CV ne possedeva 10 in meno rispetto al Ford. Patrick affronta quindi una stagione difficile, dove riesce a cogliere frutti positivi nel Trophée Centre-Bourgogne (campionato composto da tre gare), dove nella prima gara svolta a Montlhéry ottiene un secondo posto. A Magny Cours riesce ad ottenere nelle varie manche un secondo, un terzo e di nuovo un secondo posto.
Oltre alla Formula 3 partecipa anche alla 1000 km di Monza in coppia con André de Cortanze, dove con l’Alpine A211 ottiene il terzo posto, mentre alla 1000 km del Nurburgring in coppia con Gerard Larrousse conclude al nono posto. Con l’Alpine A220 riprova l’impresa della 24 ore di Le Mans con Mauro Bianchi, ma la sua gara si conclude con un incidente. Proprio alla fine del 1968, il 23 e il 24 novembre, fa la sua prima esperienza nel mondo del Rally, dove con l’Alpine A110-1300 e in coppia con Alain Lantero ottiene un quinto posto e diventa vincitore della classe GT.
Nel 1969 Patrick ha ancora a disposizione l’Alpine A330 migliorata ed un nuovo compagno di squadra: Jean-Pierre Jabouille. Nel Trophée Centre-Bourgogne centra la vittoria nella prima manche a Magny-Cours e Digione, mentre durante il Challange Raymond Sommer vince la gara, dopo che quest'ultima gli viene assegnata a tavolino dai giudici avendo realizzato lo stesso tempo di un altro concorrente. Con l’arrivo dell’Alpine A360 a Nogaro vince la prima manche ed arriva secondo in quella successiva, riuscendo a classificarsi in quarta posizione assoluta.
Patrick partecipa poi con l’Alpine A220 alla 1000 km di Monza in coppia con Jabouille, dove finisce la gara in sesta posizione nonostante un incidente; riprova l'avventura alla 24 ore di Le Mans, sempre in coppia con Jabouille, ma il motore cede dopo 18 ore di gara. Partecipa di nuovo al Citrerium des Ceveness Rally ancora in coppia con Alain Lantero arrivando in quarta posizione.
Nel 1970, grazie al sostegno della Elf, il gigante petrolifero francese, ottiene un posto nella squadra francese Pygmée; in questa società incontra un uomo che sarebbe diventato importante nelle stagioni a venire della sua carriera: Francois Guiter. La squadra commette il grave errore nella stagione 1970 di ingaggiare quattro piloti: Patrick Dal Pol (figlio del team principal Marius Dal Bo), Jabouille, Beltoise e Depailler, tentando di schierare quattro vetture nella F.2 europea. Non sempre l'impresa riesce, tant'è vero chee Patrick riesce a partecipare a sole cinque gare con questa scuderia, ottenendo quale miglior risultato un nono posto in una delle due manche di Rouen. Partecipa alla gara in Israele, ma non con il team Pygmée (con cui aveva già rotto i legami), bensì con il Jolly Club al volante di una Tecno. Riesce ad ottenere il secondo tempo, ma la gara non viene disputata per decisione degli organizzatori di annullare l'evento in seguito al comportamento di alcuni spettatori. Partecipa poi a due gare con la Matra: a Le Mans con Jabouille e Shenken, al volante di una MS650 Barquette si ritira dopo sette ore per problemi al motore, mentre nel Tour de France, in coppia con Beltoise e avendo come navigatore Jean Todt, riesce a vincere la gara.
Nel 1971, potendo contare ancora sull’appoggio della Elf, Depailler finisce nella squadra Tecno, squadra fondata da Luciano e Gianfranco Pederzani nel 1962 a Bologna, che l’anno precedente aveva vinto il campionato Europeo F.2 con Clay Regazzoni. La Tecno TF71 era fornita di motori Ford BDA e come compagni di squadra si ritrova i connazionali Cevert e Jabouille. Il campionato va male, anche per quell’anno: il massimo risultato che Patrick riesce ad ottenere è un quarto posto conquistato nella prima manche del Trofeo di Londa al Crystal Palace.
Patrick in quell'anno disputa un’altra stagione di F.3 con la scuderia Alpine con cui si ritrova come compagno di squadra di nuovo Jabouille. La squadra si era nel frattempo ampliata acquisendo un ottimo staff tecnico: Bernard Dudot (progettazione del motore e preparazione), Marcel Hubert (aerodinamica) e André de Cortanze (assemblaggio del telaio e design). La prima gara si svolge a Montlhéry, il 28 marzo, dove conclude al terzo posto dietro a James Hunt su March 713 e al suo compagno di squadra, ottenendo il giro più veloce. Il 25 aprile 1971 vince la gara di Pau (partecipando nello stesso giorno anche alla gara di F.2, dove ottiene il sesto posto) e dopo conquista altre vittorie nella Coupe de Vitesse a Pau, al Gp de la Chatre, nel Trophée d’Auvergne e nella Coppa de Vitesse Albi, vincendo il titolo di campione francese di Formula 3. Alla fine di ottobre partecipa all'E.R. Hall Trophy sul circuito di Brands Hatch: in quella gara arriva primo, battendo piloti come Alan Jones, James Hunt e Jody Scheckter, ma in seguito viene squalificato per presunta violazione di bandiera gialla. Si cimenta nei rally sempre a bordo di un'Alpine A110 S avendo come copilota Vasset, vincendo il Rally des Monts Domes.
Nella stagione 1972 Depailler gareggia per la scuderia Elf Coombs Racing in F.2, dopo che il proprietario aveva notato le sue qualità di guida durante la gara di Brands Hatch. Come compagni di squadra si ritrova i soliti Jabouille e Cevert. Nella prima gara del campionato, svoltasi il 16 aprile sul circuito di Hockenheim, nella prima manche si qualifica tredicesimo, ma in gara riesce a recuperare fino al secondo posto, mentre nella seconda si ritira per problemi meccanici. La seconda tappa è il GP di Pau, disputato a bordo di una March 722 BDA: nella prima gara conquista la pole e vince davanti a Niki Lauda. Nella seconda manche finisce secondo dietro a Peter Gethin per soli 0"9, con il terzo classificato, il britannico David Purley, staccato di due giri. Il 13 maggio partecipa con l’Alpine team alla prestigiosa gara di formula 3 a Monaco con un'Alpine-Renault A364: prima conquista la pole position e dopo la vittoria in entrambe le manche, battendo Tony Trimmer ed il suo mentore Beltoise sotto la pioggia. Continua la stagione in F.2 ma non ottiene alcun successo nelle successive gare per problemi meccanici accusati al Crystal Palace, Hockenheim e a Rouen.
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