Annata nerissima per la Ferrari: una delle peggiori del Cavallino nella settantennale avventura in F1 e che resterà un incubo da cancellare al più presto. Fallimento, incubo, catastrofe. Le parole più utilizzate durante il 2020 per descrivere il campionato della Ferrari. Non a torto. Lo sbandamento e l'incredulità dei tifosi si sono trasformate prima in viva disperazione e poi in atroce consapevolezza dei limiti che il progetto della SF1000 ha mostrato a 360 gradi.

FERRARI VOTO 3

Tanto brutta. Troppo poco. Davvero male. La stagione che doveva essere un crescendo di emozioni verso il Gran Premio numero 1000 della squadra in Formula 1 sarà solo da dimenticare in fretta, per voltare pagina e provare a risalire la china nel 2021. Un compito difficile, quasi infausto. E' stata colpa della pandemia certo; gare a porte chiuse e tifosi a casa non sono lo scenario ideale per una festa. Così come non lo sono stati i risultati in pista: il podio di Leclerc all'esordio ha illuso i più, ma è finita lì. Altri due podi raccolti sfruttando poche occasioni e disgrazie altrui, ma anche tante gare a zero punti, qualifiche sbagliate, strategie fallaci, qualche errore dei piloti, sviluppo della macchina lento e poco incisivo.

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Il motore Ferrari è così passato da essere il migliore in griglia almeno sulla carta (lo scorso anno) ad essere -di fatto- il meno prestazionale del lotto. L'ormai famigerato accordo segreto che durante l'inverno ha azzoppato il progetto della SF1000 ha (in un modo o nell'altro) stravolto l'intero progetto della vettura 2020, costruita su una base venuta a mancare. La rincorsa allo sviluppo durante l'anno non è servita. Una macchina lenta e con diversi problemi, che ha fatto vivere un incubo a piloti tecnici e tifosi. Unica speranza: dimenticare in fretta come un brutto sogno e sperare in un 2021 meno difficile. Regolamenti congelati e il nuovo motore per dare nuove speranze anche se la vittoria, come ha anticipato Binotto, non sarà ancora alla portata.

CHARLES LECLERC VOTO 6

Ha talento, voglia, motivazione. Manca ancora la pazienza. Qualche errore di troppo: inciampi dettati dalla foga e dalla voglia di vincere. Dal peso di una squadra tutta sulle sue spalle. Errori che chi guida al limite una macchina difficile inevitabilmente commette. Impossibile dunque aspettarsi di più da lui in un anno così, difficile chiedere di più visti i limiti evidenti della monoposto. E' evidente come non gli manchino velocità e grinta per lottare con i migliori, da Hamilton a Verstappen. Ma senza macchina c'è poco da fare. Non c'è molto da inventarsi. Tanta lotta, gomitate a centro gruppo ma poche soddisfazioni. E si è visto quanto anche una macchina vincente nelle mani di -quasi- chiunque possa fare la differenza. Ma rimane il migliore investimento per il futuro della squadra. Dal 2021 ancor di più come leader indiscusso.

VETTEL VOTO 4

La stagione dell'addio. Un anno da separato in casa. Il benservito dato prima dell'inizio del campionato non ha giovato al morale del tedesco. Distratto e poco incisivo, e già dall'anno scorso preda di quell'ansia da prestazione di chi patisce il peso e il ruolo di un compagno sempre più centrale nei piani del team. Un voto basso per una stagione di evidente fallimento per lui, voluto a Maranello da Sergio Marchionne, e che avrebbe dovuto riportare i fasti dei tempi di Schumacher.

Ma al 4 volte campione del mondo l'impresa è sfuggita. Macchine non stabilmente all'altezza della Mercedes ed errori gravi hanno compromesso la sua cavalcata in Rosso. Si è scontrato contro la corazzata Mercedes, ricordando, a parti invertite, il fallimento cui andò incontro Fernando Alonso. Un addio malinconico che però non ha compromesso l'affetto dei tifosi nei suoi confronti, rimasto profondo e tangibile. Un solo podio in questo 2020 di sofferenza, che si è trasformato in una parentesi in attesa della prossima avventura. Per lui, come per la Ferrari.

Stefano De Nicolo'