F1 | Flavio Briatore verso il ritorno come consulente Alpine?
Il manager piemontese chiamato da Luca de Meo per risollevare le sorti del team di Enstone, con cui ha vinto 4 Mondiali Piloti tra Benetton e Renault
Alle prese con un inizio di stagione da dimenticare, tra i problemi alla vetture e le tensioni interne tra i piloti, Alpine prova a puntare tutto sul futuro per risollevarsi e tornare a lottare per le posizioni di vertice. Per farlo, il presidente del gruppo Renault Luca de Meo avrebbe pensato ad un ritorno a sorpresa: quello di Flavio Briatore, già protagonista con il team di Enstone prima del suo allontanamento in seguito allo scandalo del “crash-gate”.
Il manager italiano, ritornato nell'ambiente nel 2022 come ambasciatore di Liberty Media, sarebbe in procinto di ritornare alla Alpine assumendo un ruolo di consulente e supervisore esterno, accompagnando così il processo di ricostruzione e crescita della scuderia dove vinse 4 Mondiali Piloti e 3 Mondiali Costruttori sotto la sua guida tra Benetton e Renault. L'indiscrezione, proveniente dall'Inghilterra e rilanciata oggi da Il Corriere della Sera, lo vedrebbe coinvolto con un ruolo “non strettamente operativo in pista”.
Dai titoli di Schumacher e Alonso fino al crash-gate: i due “volti” di Briatore
Con un passato da imprenditore di successo, negli anni '80 Flavio iniziò a stringere rapporti molto stretti con la famiglia Benetton: un legame che lo avrebbe portata in Formula 1 già sul finire del decennio proprio grazie all'omonima scuderia, sorta sulle ceneri della Toleman. Dopo aver assunto il ruolo di direttore esecutivo della squadra, la Benetton fece il definitivo salto di qualità diventando un team di alta classifica, in grado di arruolare figure come John Barnard, Tom Walkinshaw e, ovviamente, Michael Schumacher: il pilota tedesco, preso “al volo” da Flavio dopo il suo debutto con la Jordan a Spa 1991, si rivelò una scommessa vinta dal manager cuneese, portando la Benetton a vincere due Titoli Piloti nel 1994 e nel 1995, aggiungendo in quest'ultimo anche quello Costruttori.
Dopo la partenza del Kaiser per la Ferrari nel 1996, Flavio guidò la Benetton nel periodo di transizione fino all'acquisto da parte della Renault nel 2001. Essa raggiunse l'apice nel 2005 e nel 2006 con le due doppiette di Mondiali Piloti e Costruttori conquistati con lo spagnolo Fernando Alonso e il romano Giancarlo Fisichella.
Nel 2008 e 2009, però, emerse il lato più “oscuro” di Briatore: nel GP Singapore 2008 pianificò l'incidente di Nelson Piquet Jr. per favorire la vittoria di Fernando Alonso, venendo poi allontanato dal team e bannato dallo sport l'anno successivo nell'esplosione del caso crash-gate (squalifica poi ritirata dopo l'accordo con Bernie Ecclestone). Nel 2022 è quindi ritornato in F1 come ambasciatore/consulente per Liberty Media, in un ruolo che lo vede “a supporto del Circus nelle relazioni con alcuni promotori, partner esistenti e potenziali, sviluppando collaborazioni commerciali e di intrattenimento”.
Ripartire da Flavio per la terza volta: lo scenario drastico in casa Alpine
Se la notizia del ritorno di Briatore fa ritornare in mente i titoli conquistati negli anni '90 e 2000, al termine di due scalate con i rispettivi team Benetton e Renault, dall'altro desta preoccupazione lo stato attuale del team Alpine. Dopo aver “debuttato” nel 2021 dopo il riasset della casa madre Renault, il marchio sportivo francese ha vinto nella sua prima stagione con Esteban Ocon un movimentato GP Ungheria e si è elevato al top del cosiddetto midfield nel 2022 con un quarto posto nel Mondiale Costruttori. Tuttavia, la partenza shock di Fernando Alonso verso Aston Martin ha rappresentato il primo tassello del declino della scuderia francese.
Nel 2023, una monoposto che non ha progredito rispetto a McLaren e Aston Martin e la tensione tra Ocon e Gasly (a cui ha contribuito l'incidente nel GP Australia) ha fatto scendere la Alpine al sesto posto del Mondiale Costruttori, nonostante i due podi in più rispetto al 2022 (Ocon a Monaco e Gasly a Zandvoort). Ad accompagnare tutto ciò l'allontanamento di diverse figure chiave, tra cui il consulente Alain Prost e l'ex-TP Otmar Szafnauer, che ha lasciato il team dopo il weekend di Spa-Francorchamps insieme all'ingegnere Alan Permane.
Le ultime parole di Otmar nei confronti del suo sostituto e vice-presidente Bruno Famin e dei vertici Renault si sono poi rivelate profetiche in virtù del terribile inizio di stagione 2024 della Alpine: con due soli punti all'attivo dopo le prime 8 gare, la scuderia di Enstone è al nono posto della classifica Costruttori, dietro anche a Haas e Williams e davanti solo alla Sauber, ancora senza punti.
La scarsità di risultati, insieme alle polemiche per l'incidente tra i loro piloti al GP Monaco, hanno rimesso Famin e il suo staff sott l'occhio dei vertici, in virtù di un progetto che vede come suo obiettivo il 2026 e che non può fallire.
Andrea Mattavelli