F1 | McLaren MCL32, l'analisi tecnica: soffia aria nuova a Woking
Partiamo subito dal musetto, solo apparentemente uguale a quello della MP4-31, con la chiglia a separare ed indirizzare i flussi nel sottovettura e nell’S Duct (cerchio rosso) che sfocia sulla parte superiore in corrispondenza del braccetto della sospensione. Ma la zona che incuriosisce maggiormente sono i lunghi piloni (evidenziati in azzurro) di sostegno dell'alettone anteriore che presentano tre feritoie a branchie per raccogliere l'aria da mandare nell’S Duct e ridurre le turbolenze del sotto-vettura da indirizzare ai bargeboard.
Il profilo a delta dell'alettone anteriore presenta uno scalino all'estremità (linea verde), la cascata di flap è incurvata verso il centro (cerchio blu) per pulire i flussi, mentre i flap superiori (in giallo), con annesse piccole derive, spingono l'aria al di fuori del corpo vettura, mentre sulle paratie verticali sono presenti due pinne (colorate in verde) per migliorare il flusso.
Le sospensioni anteriori mantengono il classico schema push rod con il braccetto del tirante molto alto, il quale arriva all'estremità superiore della scocca, dove risiede anche il terzo elemento, mentre gli altri sono posizionati quasi in parallelo (linee gialle) tra loro per creare più spazio per i turning vanes che convogliano aria verso i bargeboards. Le prese di raffreddamento dei freni (cerchio rosso) sono divise in due sezioni che si raccordano con una palpebra che funge da schermo aerodinamico per il rotolamento delle ruote che, a loro volta, non presentano più i mozzi forati.
Passiamo ai deviatori di flusso laterali che presentano un disegno davvero complicato: l'elemento principale è ancorato alla carrozzeria con un sostegno (evidenziato in verde) che ha una chiara funzione aerodinamica, un po' come le corna della Mercedes, ovvero quello di indirizzare il flusso nella zona delle pance; esso inoltre presenta una soffiatura (linea gialla) che funge da generatore di vortice. Poco più in là è presente l'elemento più piccolo che raccorda i flussi intorno all'ingresso delle pance (evidenziate in rosso), con quest'ultime che, anche se molto più piccole, mantengono pressoché invariata la sagomatura.
Il deviatore verticale ad “S” (in azzurro) si presenta molto simile a quello della Renault, anche se meno complesso, mentre nella parte superiore delle pance è presente solo una piccola deriva verticale (in arancione) affiancata da una pinna (in viola) collegata direttamente all’abitacolo: entrambe servono per mantenere il flusso ordinato sul cofano motore.
Gli specchietti (cerchio rosso), a differenza delle altre vetture, presentano un supporto lungo e sottile che, apparentemente, non presenta nessuna funzione aerodinamica. Per quanto concerne l’airbox (cerchio viola) esso si presenta molto piccolo sia rispetto a tutte le altre vetture presentate sinora che anche alla McLaren dello scorso anno; da notare inoltre, come ulteriore presa dinamica, una fessura appena sopra la testa del pilota. Il cofano motore presenta una pinna di squalo (colorata in verde) molto estesa, quasi quanto quella della Force India, per meglio stabilizzare (creando deportanza) la vettura durante le curve veloci.
Lavora in sinergia l'alettone posteriore, il quale presenta un mono-pilone di sostegno che circonda lo scarico del motore (cerchio giallo) lasciando liberi gli scarichi della wastegate. Le paratie sono completamente inedite: presentano, oltre alle soffiature superiori, anche delle frange sia a metà alettone (riquadro azzurro) che alla fine (riquadro giallo) per cercare di ridurre i vortici turbolenti generati dagli pneumatici posteriori, e pulire il flusso in prossimità dello scivolo del fondo piatto, divenuto più grande quest'anno. Le pance laterali sono molto sottili lungo tutta la vettura a cominciare dalle bocche d'ingresso, dov’è presente un forte scasso, fino alle sospensioni posteriori, dove il cofano tende a chiudere molto.
Le sospensioni posteriori presentano lo schema pull rod con i bracci di sezione maggiore per sopportare meglio le sollecitazioni più forti provocate da pneumatici più grandi; in particolare, il braccio superiore (cerchio arancione) sembra lavori più in alto per non disturbare il flusso che arriva verso il diffusore.
Anche quest'anno la McLaren è l'unica vettura spinta dalla power unit Honda che, come afferma il responsabile motorista Yusuke Hasegawa, è stata completamente rivista riducendone il peso complessivo e abbassato il baricentro. Per quanto riguarda i piloti, il team di Woking presenta un giusto equilibrio tra esperienza, con Alonso, e voglia di emergere, con il quasi esordiente Vandoorne. Di proclami non se ne fanno: si cerca di mantenere il basso profilo, ma la speranza è di migliorare e ridurre il gap con i team di vertice.
Michele Montesano