Credits: McLaren Media Centre
Credits: McLaren Media Centre

Non è stata una gara soddisfacente per la McLaren il GP del Belgio. Il terzo posto di Oscar Piastri, conquistato quasi “al photofinish” con le Mercedes di Russell e Hamilton non basta per gioire in un weekend in cui forse, anche a causa della penalità in griglia di Verstappen, il team di Woking era chiamato a vincere. Il quinto posto di Lando Norris, al termine di una gara per niente positiva, conferma poi come in McLaren andranno in vacanza con un umore non esattamente alle stelle.

La pessima qualifica alla base di tutto

“Andava tutto bene. Poi ha cominciato a piovere”. Se Walter Mazzarri fosse diventato Team Principal della McLaren, probabilmente avrebbe dato questa giustificazione alla stampa. Dopo un venerdì concluso dominando le FP2, la McLaren aveva dimostrato di avere tutte le carte in regola per ripetere la doppietta di Budapest, guadagnando punti cruciali in classifica piloti per via dell'attesa penalità di Verstappen in griglia per la sostituzione del motore termico.

Invece, il sabato piovoso ha azzerato il vantaggio del team Papaya, che si è dovuto accontentare di una quinta e di una sesta posizione (poi quarta e quinta per la retrocessione di Verstappen) con Norris davanti a Piastri. Partire indietro, in una pista in cui superare è stato reso più difficile dall'accorciamento della zona DRS sul Kemmel, e con una vettura notoriamente non un fulmine sul dritto, ha nettamente complicato la situazione.

Norris rivedibile, Piastri ci mette una pezza, ma non basta

In partenza poi Norris ha ulteriormente peggiorato le cose con uno start disastroso, che gli ha fatto perdere due posizioni. Di fatto la sua gara è finita lì, perché è rimasto abulico per tutta la corsa, giungendo negli ultimi giri negli scarichi di Verstappen, senza riuscire minimamente a superarlo. Perdendo tra l'altro altri due punti in una sfida mondiale che, ammesso che sia mai stata aperta, Verstappen sta riuscendo egregiamente a richiudere.

Meglio Piastri, che dopo una prima parte di gara attendista, è emerso nel finale del secondo stint ritardando la sosta, grazie ad un'ottima gestione delle gomme che gli ha consentito di rimanere su un ottimo ritmo. Nel finale era il più veloce in pista, ma ha impiegato forse un giro di troppo per superare Leclerc, arrivando troppo tardi in scia alle Mercedes per poter sperare di ingaggiare una battaglia. Buona prestazione in generale, per un pilota che sembra essere in formissima in questo momento, ma adesso che ha provato lo champagne della vittoria sa quanto può essere amaro quello degli altri due gradini del podio.

Chi non sembra in forma è certamente Norris, il quale sembra forse spompato dopo le batoste avute dall'inizio dell'estate: la gara persa in Canada dopo una scellerata chiamata ai box troppo ritardata, la rincorsa a Verstappen fallita in Spagna dopo una partenza errata, il contatto in Austria, l'errore di gomme di Silverstone e l'ordine di scuderia di Budapest. Tutte cose che sembrano aver pian piano minato al morale del pilota inglese, che inizia a comprendere quanto sia diverso essere un ottimo outsider dal doversi giocare qualcosa. È un bene per lui che arrivi la pausa estiva, perché avrà modo di staccare e di ricaricare le batterie fino a Zandvoort: ne ha certamente bisogno, perché in F1 la memoria è molto corta, e non ci vorrà molto prima che le opinioni su di lui peggiorino drasticamente.

Alfredo Cirelli