Con il consueto carico di passione, umiltà e determinazione, la scuderia Sahara Force India si è presentata al via della propria ottava stagione nel Campionato Mondiale di Formula 1. Archiviate le prime dieci gare, il bilancio del team di Vijay Mallya può certamente ritenersi positivo, soprattutto considerando le difficoltà affrontate nella fase iniziale dell'anno e derivanti dal ritardo con cui la VJM08 è scesa in pista rispetto alla concorrenza.

La monoposto progettata da Andrew Green ha comunque subito dimostrato una buona affidabilità sin dai primi test di Barcellona, mostrando un costante progresso nelle proprie prestazioni grazie anche ai preziosi feedback forniti da due piloti veloci ed esperti quali Nico Hulkenberg e Sergio Perez. Il team indiano è riuscito così progressivamente ad avvicinarsi alle prestazioni alle quali ci aveva abituati negli ultimi anni, cogliendo un'interessante escalation di risultati che gli ha consentito di piazzarsi regolarmente nella top ten e di occupare attualmente la quinta posizione in classifica con 39 punti: un risultato di tutto rispetto, se si considera che a precedere il team indiano vi sono realtà di ben altro spessore e soprattutto dotate di budget nemmeno lontanamente paragonabile, vale a dire Mercedes, Ferrari, Williams e Red Bull.

La stagione 2016 è iniziata subito nel migliore dei modi per la Force India, con un doppio piazzamento a punti già nella trasferta inaugurale in terra australiana: sul circuito di Melbourne, infatti, Hulkenberg e Perez riuscivano a portare al traguardo la VJM08 rispettivamente in 7° e 10° posizione, confermando l'eccellente affidabilità della monoposto già emersa in occasione della precedente sessione di test invernali a Barcellona. Le cose proseguivano però in maniera non altrettanto positiva nei due weekend successivi in Malesia e in Cina, dove il pilota messicano riusciva soltanto a sfiorare la zona punti a Shanghai. Nella gara successiva in Bahrain, Perez si confermava assai competitivo, e pur non riuscendo a bissare il terzo posto dell'anno precedente, concludeva in ottava posizione sotto la bandiera a scacchi. Il ritorno in terra europea non coincideva con una gara fortunata per le due Force India, le quali non riuscivano a centrare l'obiettivo della zona punti in Spagna; discorso decisamente diverso, invece, sul tracciato cittadino di Monaco, dove la VJM08 riusciva ad adattarsi positivamente alle stradine del Principato, cogliendo il settimo posto con Perez e l'undicesimo con Hulkenberg. Da quel momento il team indiano inanellava una serie di risultati positivi che gli consentivano di risalire la china in classifica e di affermarsi quali una delle rivelazioni della stagione. A Montreal era il pilota tedesco a concludere la gara in ottava posizione, mentre a Spielberg il team riusciva a cogliere il miglior risultato stagionale, con Hulkenberg sesto e Perez ottavo. Dodici punti d'oro per la scuderia di Mallya, la quale si confermava grande protagonista anche nel weekend successivo a Silverstone, dove schierava in pista una versione profondamente rivisitata della propria monoposto caratterizzata da un musetto decisamente innovativo: i piloti sfruttavano al meglio tali modifiche piazzandosi in settima e nona posizione con Hulkenberg e Perez. A rendere un pizzico più "amaro" l'antipasto dell'estate ci pensava però il weekend di Budapest, dove entrambi i piloti erano costretti al ritiro: Hulkenberg per un cedimento dell'ala anteriore, mentre Perez era costretto ad alzare bandiera bianca per un problema all'impianto frenante.

In ogni caso, la battuta d'arresto ungherese non può e non deve lasciare in secondo piano gli evidenti progressi messi in mostra da un team che ha evidenziato una grande capacità di saper "soffrire" nei momenti difficili della stagione, mantenendo compattezza e riuscendo progressivamente ad emergere, non mancando di porporre soluzioni tecniche capaci di destare curiosità e grande interesse. L'ennesima dimostrazione che il talento, in Formula 1, riesce ancora a fare la differenza.

Marco Privitera

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