F1 | La storia nei colori di un casco: Michael Schumacher
Nel giorno del compleanno del pilota tedesco ripercorriamo i colori e i disegni del casco sfoggiati da Michael Schumacher negli anni del Circus
Nell'immaginario comune, l'epopea di Michael Schumacher in F1 è descritta da date, storie, vittorie, ma se chiudiamo gli occhi c'è un flash colorato che appare davanti a noi e ha le fattezze del casco da gara del pilota tedesco.
Bandiera tedesca
Schumacher debuttava nel Circus a Spa-Francorchamps nel 1991 e sul tracciato delle Ardenne il mondo scopriva un casco la cui livrea negli anni a venire diventerà sempre più impressa nell’immaginario comune.
Il concetto alla base del disegno era piuttosto semplice: una bandiera tedesca stilizzata che girava simmetricamente attorno al casco, partendo dal nero nella zona prossima alla visiera, per poi lasciare posto al rosso e infine al giallo. La bandiera stilizzata (fondamentalmente un rettangolo) campeggiava su sfondo bianco, mentre la calotta era blu. Michael spiegherà che questo inserimento cromatico, non afferente ai colori della Germania, era stata una sua idea, piaciuta a livello estetico.
Michael deviava rispetto all’idea di base tra il 1992 e il 1993, con i colori della bandiera che seguivano (più sfumati) una specie di “movimento del vento”, che abbassava la parte nera al livello della mentoniera.
Nel 1994 Michael riprendeva lo schema di base, cambiando sostanzialmente il disegno sulla calotta, mantenendo sempre come tinta dominante il blu, ma inserendo uno schema “a quadrati” con sovrapposte delle stelle, il cui numero durante l'anno si consolida a sette...il numero di Mondiali che vincerà.
Ricordiamo che siamo negli anni in cui il riconoscimento in velocità del pilota dalla corsia box è piuttosto difficile. Per questi motivi, al GP di Spagna, Schumi si presentava con uno “sbaffo” rosso e giallo (sullo stile del logo Benetton) sulla parte bianca superiore del casco, disegno poi ottimizzato lasciando solo la parte rossa.
Approdo in Ferrari
Nel 1996 il tedesco passava in Ferrari, ma il “tema” del casco non cambiava: a parte affinamenti sulle geometrie e sfumature dei colori tedeschi ci sono due novità.
La prima riguarda il logo del Cavallino Rampante, nella parte posteriore del casco “immerso” nel giallo. La seconda riguardava, per lo meno nel 1996, l’adozione di un modello di casco Bell stile Indy, con una geometria allungata, voluminosa e “tagliata” sul posteriore, studiata per funzionare aerodinamicamente alla 500 Miglia di Indianapolis...e che in qualche maniera funzionava bene con le voluminose protezioni della “poltrona” ovvero la F310. Schumi dovrà correre con la testa appoggiata di lato per migliorare i flussi d'aria e così facendo porterà a casa un trionfo da leggenda a Monza nel 1996.
Passaggio al rosso
A parte il casco speciale di Suzuka 1998 (cromato sul bianco e con una bandiera a scacchi nella zona nera), che in qualche maniera come tifosi ferraristi cerchiamo sempre di dimenticare, i colori rimanevano quelli originali fino al GP di Montecarlo del 2000.
Secondo i bene informati la troppa somiglianza con il casco di Rubens Barrichello, per la storia di riconoscere il pilota dai box in velocità, spingeva Michael a svoltare verso il rosso. Rimane il motivo della bandiera tedesca, ma le zone bianche e la calotta quadrettata diventano rosse (o in tono di rosso).
Con quei colori, sempre rimaneggiati di poco stagione per stagione, Schumi vinceva i cinque titoli con Ferrari. Nel frattempo Schumacher firmava un contratto con il costruttore Schuberth, produttore di caschi che impiegano nuovi materiali, più leggeri e resistenti: erano così performanti che per il modello RF 1.5, la pubblicità vedeva un carro armato passare sopra un casco senza produrre deformazioni visibili.
Di quest’epoca fanno parte i caschi speciali con i colori della bandiera italiana (GP Italia 2004) e quello con la bandiera americana (GP USA 2001, in commemorazione degli eventi dell’11 settembre).
Rosso totale
Nel 2005 il disegno del tema principale subiva una piccola modifica, con un inserto rosso che “entrava” nella bandiera stilizzata, “scandito” da dei tratti bianchi che richiamavano un sette, ovvero il numero dei titoli mondiali collezionati dal tedesco.
Nel 2006 Schumi passava ad un look rosso totale: scompariva la bandiera tedesca, rimaneva il “sette” stilizzato e compariva un dragone con l’ideogramma cinese che significa “potenza”, colorato con un rosso più scuro. A fine anno, in un leggendario GP del Brasile, Schumi presentava un disegno speciale, con la denominazione dei GP vinti in carriera stampata nella zona di solito dedicata allo sponsor tabaccaio.
Il ritorno con Mercedes
Michael Schumacher annunciava il suo ritiro dal Circus nel 2006, ma tornerà nel 2010 con Mercedes. La parentesi con la scuderia di Brackley durerà tre stagioni, nelle quali il tedesco correrà con una livrea totalente rossa, di tanto in tanto rimaneggiata nei particolari e con delle “edizioni speciali” dedicate ai 300 GP disputati e ai vent'anni in F1.
Il ritiro definitivo arriverà al GP del Brasile del 2012 e per l'occasione Michael sfoggerà un casco rosso speciale con i dettagli argentati con uno slogan che rappresenta il suo rapporto con il mondo delle corse: “La vita è una questione di passioni, grazie per avere condiviso la mia”.
Luca Colombo