Attraverso un comunicato ufficiale FIM, Dorna e IRTA annunciano la cancellazione del Gran Premio della Thailandia. L'evento si doveva correre nel Chang International Circuit di Buriram tra il 15 ed il 17 ottobre, ossia tra il GP delle Americhe e quello della Malesia, ma purtroppo l'impatto persistente della pandemia ha fatto sì che l'organizzazione non potesse garantire il corretto svolgimento dell'evento.

AUSTIN PRONTA A RADDOPPIARE?

Attualmente MotoGP sta cercando un rimpiazzo che si potrebbe ritrovare in due opzioni. La prima consiste nel raddoppiare la gara nel CoTA (Austin), scelta che permetterebbe al paddock di rimanere in Texas fino al 10 ottobre. In questo modo si raggiungerebbero comunque i 19 appuntamenti stagionali, un numero non così scontato considerando gli scenari mondiali. Inoltre il CoTA è un circuito altamente spettacolare e tutti noi sappiamo quanto i vari stati americani abbiano deciso di aprire le porte al pubblico sin da marzo per NASCAR, IndyCar, IMSA e MotoAmerica. Quest'ultimo è un fattore importante per far sì che l'evento sia seguito sul posto da un alto numero di appassionati, dettaglio che aiuterebbe sia la MotoGP sia l'organizzazione del tracciato.

GP ARGENTINA: LA SPERANZA DI TERMAS DE RIO HONDO

La seconda opzione, più fantasiosa se vogliamo, prende il nome di Termas de Rio Hondo: il circuito argentino è stato danneggiato pesantemente da un incendio ad inizio anno, dunque la sua presenza nel calendario 2022 non è in forse solo per la questione Covid-19 bensì anche per il lungo lavoro di ricostruzione. Il tempo però non manca siccome siamo ancora a luglio, perciò si potrebbe ancora sperare in un inserimento last minute dell'Argentina subito dopo il Texas. La vicinanza geografica aiuterebbe il paddock della MotoGP a minimizzare i problemi logistici, colmando il vuoto di due settimane creato dalla cancellazione del GP thailandese.

DUBBIO SEPANG: CHE FA LA MALESIA?

L'unica tappa asiatica rimasta è quella di Kuala Lumpur. Il Sepang International Circuit dovrebbe ospitare la MotoGP tra il 22 ed il 24 ottobre, ma visti i recenti sviluppi qualche ombra sull'appuntamento malese sembra palesarsi. Ieri, martedì 20 luglio, sono stati raggiunti 12.366 casi, un numero che fa abbastanza paura. Tre settimana fa, inoltre, il ministro malese Muhyiddin Yassin ha esteso a tempo indeterminato il lockdown con l'obiettivo di contenere l'emergenza.

Matteo Pittaccio

Leggi anche: L’INTERVISTA | CARLOS CHECA: “BELLO ESSERE L’ULTIMO CAMPIONE DUCATI SBK. IL 2013? UN ERRORE”