Tre cadute senza conseguenze fisiche per Pedro Acosta, 11° a fine giornata.
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Prosegue il momento sottotono di KTM, che nel venerdì del GP di casa al Red Bull Ring ha solo Brad Binder in top-10, grazie al quinto tempo strappato nel finale che gli consente di essere l’unica KTM qualificata direttamente in Q2. Diversa invece la situazione per Pedro Acosta, il migliore dei piloti KTM in classifica nel Mondiale, che è stato protagonista di ben tre cadute in due turni, di cui la seconda che ha causato una bandiera rossa a 3’ dalla fine del turno del mattino.

Gomma fredda il motivo delle cadute di Acosta

Il rookie spagnolo di GasGas, fuori dal Q2 per 27 millesimi a vantaggio di Marco Bezzecchi, ha raccontato che le due cadute avvenute nel finale del turno del mattino sono tutte partite dalla sua decisione di rallentare per far passare Pol Espargaró e seguirlo, causando il raffreddamento sul lato sinistro della gomma davanti. Scivolato nella curva 2B, Acosta ha ripreso la moto – danneggiata – ed è tornato in pista facendo affidamento sul tratto di pista che collega la chicane 2A-2B con l’ingresso di curva 8. Una scelta dettata dal poco tempo a disposizione per poter provare a migliorare il proprio riferimento, che però lo ha portato alla seconda – e decisamente più pericolosa – caduta in staccata prima di curva 4.

Ho visto che mancavano 3 minuti sul dash. Mi sono detto di andare, di fare un paio di giri e di provare le partenze prima di tornare ai box. Non ci ho visto nulla di sbagliato. Ho rifatto la chicane, lentamente, ma non mi aspettavo, ad essere sincero, che il centro della gomma anteriore fosse freddo. Non sono caduto per il danno sulla carena o per il freno che si è bloccato. La gomma era 30-35 gradi più fredda del normale, quando ho toccato il freno si è bloccato il davanti per questo motivo.

Ai media presenti al Red Bull Ring, Acosta ha confermato di avere a disposizione una spia sul dash che gli segnala se la gomma della temperatura è ottimale oppure no, ma ha allo stesso tempo affermato come questa non si sia accesa perché il problema era la superficie della gomma nella parte centrale, fredda, a differenza dell’interno della gomma che invece era nel range corretto. Una cosa che lo spagnolo definisce “non normale, perché quando sei in rettilineo scaldi già la parte centrale della gomma”. Acosta ha anche smentito di aver causato una situazione pericolosa con il rientro in pista dopo la prima scivolata a bassa velocità e non ha nascosto che forse la sua poca esperienza lo ha ingannato anche a causa della nuova gomma dura portata in pista da Michelin questo fine settimana.

Tutto nella vita è pericoloso. Un giorno puoi attraversare la strada e un bus può investirti. Forse mi è mancata esperienza nel sapere che non sarei riuscito a scaldare la gomma davanti, non posso dirlo. Ma con questa nuova gomma dura che hanno portato qui, perché la media è la dura dell’anno scorso, anche Marc o Aleix forse avrebbero avuto l’esperienza di tornare ai box o avrebbero potuto fare lo stesso errore che ho fatto io.

La differenza tra Acosta e Binder

Nel confronto con il futuro compagno di squadra, Acosta ritiene che tra i due la differenza stia in piccoli dettagli e che le cadute ne hanno limitato il tempo a disposizione per girare.

Qui siamo veloci, tra me e Binder ci sono solo piccoli dettagli che lui ha curato meglio, a me mancava il setup perché ho perso tempo con le cadute di oggi.

Binder ha chiuso con il 5° tempo il venerdì in Austria.
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E proprio Binder, quinto e ultimo dei piloti a scendere sotto l’1.29, è l’unico alfiere di KTM sicuro del Q2, una posizione che gli consente di pensare con più tranquillità al sabato, soprattutto in ottica passo gara per il quale lui stesso non è soddisfatto.

Il nostro ritmo sulla gomma usata non è fantastico, sono stato veramente fortunato ad essere riuscito a fare il giro alla fine, sono arrivato all’ultimo perché ho mancato i primi due tentativi. Però sono contento perché quando è servito fare il giro, ci sono riuscito. Per domani abbiamo comunque del lavoro da fare, riuscire a mantenere il grip quando la gomma cala è la nostra priorità: se ci riusciamo, domani può essere una buona giornata.

Dal Red Bull Ring, Mattia Fundarò