F1 | GP Russia: l’analisi tecnica delle novità viste a Sochi
Complice la vicinanza al primo GP europeo, quello di Barcellona, il GP russo è sempre stato avaro di novità tecniche, ma quest'anno, grazie alla vicinanza con i test svoltisi in Bahrain, la tendenza si è invertita: infatti sono numerose le novità e affinamenti che i vari team hanno portato sulle loro vetture, andiamoli a scoprire.
Mercedes
La casa della stella è da sempre impegnata nella costante riduzione del peso della monoposto (si pensa di 5 kg oltre il peso minimo) e al contempo di migliorare l'efficienza aerodinamica, per questo si spiega l'introduzione della pinna senza ciminiera, date anche le temperature più basse che si registreranno in Russia, e le nuove soffiature a forma di onda presenti al termine della carrozzeria, anch'essa più chiusa e stretta, e sotto il triangolo superiore della sospensione posteriore per generare una piccola soffiatura ed incrementare il carico in quella zona.
Si tiene sotto controllo il supporto delle T-Wing che in ben due occasioni ha ceduto sotto l'eccessivo carico.
Sul muso sono comparsi due piccoli fori per convogliare aria verso l'abitacolo, sorge il dubbio se ci sia un secondo scopo per questa soluzione e, nel caso, che gli uomini Mercedes stiano progettando una soluzione simile alla Red Bull.
Red Bull
Il team austro-inglese sembra vivere la situazione in cui si è trovata la Ferrari nelle ultime stagioni ovvero la correlazione tra i dati scaturiti dalla galleria del vento e quello della pista.
Tant'è vero che, in attesa di una RB13 completamente rivista in Spagna, i tecnici hanno studiato la flessibilità delle ali tramite una telecamera che registrava i movimenti dei flap segnati con del nastro all'anteriore mentre altri sensori hanno monitorato la flessibilità del fondo vettura dinnanzi agli pneumatici posteriori.
I piloti inoltre hanno fatto prove comparative per quanto riguarda i deviatori di flusso con Ricciardo che ha utilizzato quello con il ponte a tutta lunghezza con un soffiaggio triangolare, mentre Verstappen ha utilizzato la versione classica.
Ferrari
Il team di Maranello ha portato il doppio monkey seat (riquadro giallo), già visto in Bahrain, per aumentare il carico aerodinamico generato della vettura soprattutto nelle curve di trazione, in particolare il monkey seat aggiuntivo è stato agganciato ai piloni che sorreggono l'alettone posteriore per sfruttare anche i gas di scarico caldi.
Per quanto riguarda la zona anteriore è stato confermato l'alettone portato in Bahrain che genera più carico, così com'è stato confermato il fondo che presenta i tanto discussi polmoni che aiutano a controllare meglio il famigerato tyre squirt.
Williams
Il team inglese ha portato un'ulteriore evoluzione della T-Wing (riquadro verde) che ora è diventata biplano con il soffiaggio centrale mentre si collega alla pinna con il solito semi-cerchio per evitare le oscillazioni, curiosamente il profilo posto sopra lo scarico è stato eliminato.
Toro Rosso
Piccoli affinamenti per la scuderia di Faenza in particolare, data la conformazione delle curve del tracciato, è stata introdotta una nuova presa di raffreddamento per i freni anteriori molto più grande per smaltire meglio il calore generato dall’impianto frenante.
Haas
Dopo le prove comparative effettuate nei test in Bahrain la scuderia americana ha deciso di sostituire i dischi-freno della Brembo con quelli della Francese Carbon Industrie che hanno garantito una migliore confidenza in punto di frenata soprattutto a Romain Grosjean, che già dall'anno scorso ha sofferto varie volte in staccata, mentre le pinze dei freni restano della Brembo.
Renault
La scuderia francese ha portato un nuovo alettone anteriore largamente collaudato in Bahrain, lo scopo dichiarato è quello di mantenere più costante il rendimento, già buono nel giro secco, anche in gara cercando di equilibrare i due assi anteriore e posteriore evitando di mandare in crisi gli pneumatici posteriori.
In particolare il nuovo alettone (nella foto in basso) presenta quattro profili (in verde), anziché tre, che si raccordano nella parte centrale in maniera più arcuata per una maggiore pulizia dei flussi migliorando, così, la generazione del vortice Y250. Anche il profilo principale è stato modificato, nello specifico la forma arcuata (cerchio azzurro), verso l'esterno, è diventata meno vistosa, mentre la paratia verticale è più arrotondata (cerchio rosso) per accompagnare l'aria al di fuori delle ruote anteriori.
Inoltre è stato introdotto il mozzo forato sull'asse anteriore delle monoposto che sicuramente lavora in sinergia con il nuovo alettone.
Sauber
Il team elvetico sta sviluppando costantemente la C36 per sopperire al motore Ferrari in versione 2016 in particolare si possono notare i nuovi bargeboard con i profilo più piccoli che si prolungano fino ad arrivare ai turning vanes posti sotto la scocca anteriore per meglio direzionare i flussi in questa zona nevralgica della monoposto.
Confermata la presa a periscopio (cerchio verde) appena prima dell'inizio della pinna introdotta nei test del Bahrain per aumentare la portata d'aria alla Power Unit Ferrari.
Da segnalare che il recente consiglio dello strategy group ha varato l'abolizione delle pinne di squalo e delle T-Wings per il prossimo anno, ma ciò non implica che quest'anno vedremo un costante sviluppo in questa zona delle vetture. Inoltre, per l'attesa riscossa, e conseguente massiccia evoluzione delle vetture, non ci resta che attendere il prossimo GP di Spagna dove, quasi sicuramente, in alcuni casi vedremo delle vere e proprie versioni B di varie monoposto.
Michele Montesano