Yann Ehrlacher si è confermato il re del FIA World Touring Car Cup (WTCR) al termine dell'inedita tappa di Sochi, ultimo atto della stagione 2021. Il francese diventa per la seconda volta campione della serie e mantiene invariato lo strapotere del
Cyan Racing e Lynk & Co.
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WTCR 2021: Vive la France
Ehrlacher è stato quasi sempre al comando della classifica piloti meritando il secondo titolo piloti. La costanza ha premiato il nipote di Yvan Muller che ha completato la stagione con solo due affermazioni (race-1 di Estoril e race-2 di Adria).
La mancanza di ritiri ha fatto ovviamente la differenza per il transalpino che ha di fatto
annientato una vasta concorrenza formata da Hyundai, Honda e Cupra.
Andiamo con ordine iniziando da Jean Karl-Vernay, alfiere della casa coreana che fino ad Adria era il vero outsider del connazionale per la lotta titolo.
Dal Veneto il leader dell'inseguimento ad Ehrlacher è diventato il belga Frédéric Vervisch (Audi/Comtoyou) che ha provato in vano ha portare la lotta per il titolo alla decisiva prova di Sochi, una missione non riuscita.
E le Honda? Una stagione troppo altalenante ha rovinato i piani degli argentini
Esteban Guerrieri e Nestor Girolami, costretti ad inchinarsi con le proprie Civic all'alfiere di Cyan Racing. Anche l'iberico
Mikel Azona ( Zengő Motorsport) ha provato ad impensierire il rivale nel corso della stagione, un tentativo che si è consumato in occasione del particolare week-end di Pau.
Cyan Racing, squadra perfetta
Muller ed Ehrlacher hanno guidato l'armata di Cyan Racing che nel 2021 ha visto competitivo anche l'uruguaiano
Santiago Urrutia, primo quest'anno in due occasioni (Budapest ed Adria). Stagione più altalenante, invece, per lo svedese
Thed Björk che in tutte le occasioni buone ha raccolto dei punti preziosi per la squadra.
Cyan Racing si conferma il quartetto migliore senza ombra di dubbio. Hyundai ed Honda perdono in partenza una guerra che non è alla pari, i dati sono evidenti e non è il primo anno che si ripete questa situazione.
WTCR 2021: gli altri...chi scende e chi sale
Stagione mediocre per Norbert Michelisz. L'ex campione del mondo di Hyundai ha vinto la race-2 di Pau, unica gioia in una stagione oltremodo complessa per il pilota magiaro. Nota di merito, invece, per
Gilles Magnus (Audi/Comtoyou), costante a più riprese nella parte alta della classifica.
Da rivedere il 2021 dell'ungherese Attila Tassi (Honda) e del tedesco Luca Engstler (Hyundai), volti non nuovi nel Mondiale che faticano a trovare il ritmo dei diretti rivali. I due sono attesi il prossimo anno ad uno step importante, fatto non banale in un WTCR sempre più serrato.
Un 2022 con poca Italia
Il 2022 non avrà di fatto l'Italia ne Mondiale turismo. Gabriele Tarquini ha salutato il gruppo al termine della stagione appena conclusa, la fine di un era per l'ex campione della serie che quest'oggi ha scritto una nuova pagina di storia di un libro infinito.
Il successo nella race-1 di Aragon non ha bisogno di ulteriori commenti, applaudiamo ad una leggenda che ha reso grande il mondo del turismo.
Il 'Cinghio' mancherà sulla griglia di partenza insieme ad un evento nel Bel Paese. Adria aveva rotto un lunghissimo digiuno nel 2021, una manifestazione che
non è stata confermata a differenza delle altre new entry che hanno caratterizzato la parte conclusiva dell'annata (Most/Pau/Sochi). Vi saranno, invece, ben tre eventi cittadini il prossimo anno in cui si dovrebbe tornare anche in Asia con Ningbo (Cina), Inje (Corea del Sud) e Macau.
Luca Pellegrini