Indy 500, Montoya bissa il successo del 2000
Dopo ben 15 anni (correva l'anno 2000) Juan Pablo Montoya fa di nuovo sua la mitica 500 miglia di Indianapolis, al termine di una gara che lo ha visto grandissimo protagonista. Il colombiano è stato autore di una rimonta da urlo che lo ha visto recuperare posizioni su posizioni, rimontando dalla 30a in cui era precipitato dopo il tamponamento subito da Simona De Silvestro e che lo aveva costretto ad una sosta ai box, necessaria per la riparazione al posteriore della sua vettura danneggiata nel contatto.
Al via della corsa, davanti ad una cornice "spaventosa" di pubblico (si parla di 400.000 presenze), nemmeno il tempo di completare il primo giro ed arriva la prima caution: Sage Karam stringe all'esterno Takuma Sato finendo a muro e costringendo il giapponese ad una lunga sosta ai box per riparare un braccetto della sospensione danneggiato nell'urto contro le barriere.
Alla ripartenza inizia il duello tra Scott Dixon, Simon Pagenaud e Tony Kanaan, con Will Power ed Helio Castroneves che sembrano non riuscire a tenere il passo dei battistrada almeno in queste fasi iniziali, mentre Juan Pablo Montoya (partito dalla 15a posizione) si deve fermare ai box per il contatto con la De Silvestro avvenuto in regime di caution, retrocedendo addirittura in fondo al gruppo.
Intorno al giro numero 40 inizia il balletto dei pit stop, che però in questa fase non crea nessun tipo di scossone alla classifica: l'unico brivido lo regala Montoya, che arriva lungo nella sua piazzola perdendo qualche secondo in più per la sosta.
Giro numero 62 e Bryan Clauson, wild-card a Indy, va a finire a muro in curva 4 provocando la seconda caution di giornata: macchina danneggiata pesantemente ma pilota fortunatamente illeso. Tutti i protagonisti ne approfittano per effettuare un'altra sosta ai box, mentre al restart è sempre duello tra Dixon, Pagenaud e Kanaan che si superano a vicenda per diversi giri, mentre continua la rimonta di Montoya portatosi rapidamente a ridosso dei primi al pari di Charlie Kimball, anch'egli risalito dalla 14a posizione.
Passata la metà gara è tempo di sosta ai box per tutti i protagonisti in pista, con Scott Dixon che perde svariate posizioni anche per via di una modifica all'ala anteriore della sua Dallara e rientra in pista in 5a posizione.
Al giro 113 Ed Carpenter, che sostituisce Luca Filippi sugli ovali, prova in curva 1 a superare Oriol Servia che gli chiude la porta: inevitabile il contatto e Pace Car di nuovo in pista, con la stragrande maggioranza dei piloti che rientrano ai box per i pit stop. Proprio in pit lane avviene uno dei momenti più concitati della corsa: due meccanici della Dale Coyne Racing vengono investiti da James Davison il quale, appena ripartito dalla sua piazzola, viene urtato da Pippa Mann rimbalzando verso la vettura del compagno Tristan Vautier e colpendo appunto i due meccanici, uno dei quali viene portato via in ospedale. Ritiro per entrambi i piloti del Dale Coyne Racing.
A meno di 50 giri dal termine la corsa perde uno dei protagonisti: Tony Kanaan perde il posteriore della propria vettura e picchia contro il muro. Inevitabile la caution, con ripartenza che dura soltanto pochi giri poichè la Direzione Gara rimette in pista nuovamente la Pace Car per la presenza di alcuni detriti in pista. L'ultima sosta ai box vede praticamente tutti i piloti effettuare la sosta, ad eccezione di Munoz e di Justin Wilson che rimangono in pista attuando una strategia differente dal resto del gruppo.
Ma anche la ripartenza da questa caution dura pochissimo in quanto la gara viene interrotta per via dell'incidente più spettacolare della giornata: Hawksworth si intraversa in uscita di curva finendo per toccare Saavedra che nel suo rimbalzare dal muretto verso il centro della pista viene centrato dal sopraggiungente Coletti. Vetture disintegrate con il pilota colombiano, dolorante, che deve essere portato a braccia nella vettura di soccorso.La ripartenza viene data ai -15 giri dal termine, e da qui fino al termine si assiste al duello rusticano tra Juan Pablo Montoya e Will Power a suon di sorpassi, con il colombiano in trionfo e l'australiano costretto a dover attendere ancora per poter sfatare il tabù che non lo ha mai visto trionfare nella 500 Miglia.
Il podio è completato dall'ottimo Charlie Kimball, mentre a seguire troviamo Scott Dixon che precede i primi due piloti Honda: Graham Rahal e Marco Andretti. Completano la top ten il deludente Castroneves (7°), JR Hildebrand, Josef Newgarden e Simon Pagenaud, messo fuori gioco da un problema accusato nell'ultimo pit. Delude anche Ryan Hunter-Reay solo 15° al traguardo. La classifica del campionato vede in testa Juan Pablo Montoya con 272 punti, seguito dal compagno di team Will Power con 247 e Scott Dixon con 211. Prossimo appuntamento per il Chevrolet Dual di Detroit, dove assisteremo a due gare (sabato e domenica). Dopo la 500 Miglia, lo spettacolo dell'IndyCar continua.
Vincenzo Buonpane
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