Scattato dalla prima piazzola, subito dopo lo spegnimento dei semafori, Vettel è arrivato affiancato alla staccata della prima curva dalla Red Bull di Max Verstappen e dalla Mercedes di Lewis Hamilton. Superato cinicamente dall’olandesino, il tedesco è entrato poco dopo in contatto con dell’inglese. Un incidente che ha costretto entrambi a rientrare ai box: l’alfiere del Cavallino ha sostituito l’ala anteriore, mentre l’inglese della Stella ha dovuto sostituire le gomme a causa della foratura patita alla posteriore destra.

Se l’inglese, complici alcuni problemi di potenza, ha faticato nel primo stint, Vettel invece ha sfruttato nel migliore dei modi le coperture soft andando subito all’attacco.  Approfittando anche la Virtual Safety Car, esposta dalla direzione gara al giro numero 32 per la rottura del motore della Toro Rosso di Brendon Hartley, il tedesco è rientrato nuovamente ai box per montare le più performanti ultrasoft per un finale di gara tutto all’attacco.

La strategia “offensiva” messa in atto dalla Ferrari e da Vettel ha dato i risultati sperati, con la SF70-H che ha recuperato ulteriori posizioni fino alla quarta finale segnando giri veloci. Tra i sorpassi messi in atto dal quattro volte campione del mondo spicca, senza dubbio, quello compiuto sulla Force India dell’idolo di casa Sergio Perez: un’azione decisa, di grinta, senza replica per il messicano.

Commentando a caldo la sua gara, nel ring delle interviste, Vettel scuro in volto ha dichiarato: “Sono giù, so che il team sta facendo tutto il possibile. Io mi aspetto di dare loro il doppio, forse avrei potuto fare meglio. Nel complesso non abbiamo raggiunto l’obiettivo che ci eravamo prefissati”.

Il tedesco, premiato con il Driver of the Day, ha esternato tutta la sua sportività facendo i complimenti al rivale Hamilton, laureatosi campione del mondo per la quarta volta in carriera: “Bisogna solo fargli i complimenti, è stato il migliore. Per noi comunque è una delusione tagliare il traguardo sapendo che è finita, ma credo che non sarebbe giusto parlare di altre cose oltre oggi. È stata una battaglia corretta con le stesse regole per tutti e Lewis ha raggiunto il risultato ottimale”.

Per Vettel, e per la Ferrari, l’appuntamento con la vittoria è stato ancora una volta rimandato. Successo che manca oramai dall’appuntamento magiaro dell’Hungaroring del 30 luglio scorso. Tre mesi intensi dove il Cavallino ha sprecato, complici anche problemi di affidabilità, diverse occasioni importanti che hanno spalancato le porte al poker iridato di Hamilton.

Ma, al tempo stesso, non sarebbe comunque giusto puntare il dito contro la Ferrari in una stagione di assoluta rinascita dopo un disastroso 2016.

Piero Ladisa