F1 | GP Germania, la gara degli altri: a punti Ericsson, "nuovi amici" per Magnussen
Red Bull. Come già notato nelle qualifiche la scuderia di Milton Keynes non aveva lo spunto necessario per colmare il gap cronometrico con Mercedes AMG e Ferrari, nonostante un buon assetto per il misto, come peraltro dimostra la fase di partenza di Max Verstappen, in cui ha provato ad insidiare Raikkonen per la terza posizione. Con Daniel Ricciardo fuori per problemi tecnici, nelle concitate fasi con la pioggia tentano l'azzardo delle intermedie, forti del fatto che la quarta posizione oggi era difficilmente attaccabile dalla concorrenza.
Renault. I transalpini, presenti ad Hockenheim con un nuovo concetto aerodinamico sull'ala anteriore, riescono a sfruttare soltanto in parte le buone posizioni di qualifica: infatti solo Nico Hulkenberg riesce a portare a casa dei punti. Il quinto posto del tedesco garantisce un solido settimo posto nel Piloti e un quarto posto della Renault nei Costruttori, in cui la distanza dai primi si misura in ere geologiche: bisognerà cercare di allargare il gap con chi insegue e il fatto che Carlos Sainz jr oggi sia rimasto a bocca asciutta non aiuta in tal senso.
HAAS. Anche in questo caso, le ottime posizioni conquistate in qualifica non vengono riconfermate in gara, nonostante nei primi giri le monoposto della scuderia americana fossero nelle posizioni di "best of the rest". Grosjean porta a casa il sesto posto, mentre Kevin Magnussen si rende protagonista di un'incomprensione in fase di doppiaggio con Kimi Raikkonen, la quale favorisce il passaggio di Valtteri Bottas davanti alla Ferrari. K-Mag si è fatto un "nuovo amico"...
Force India. Con Esteban Ocon sorprendentemente indietro nelle qualifiche, la scuderia "in rosa" è quella che capitalizza meglio gli avvenimenti di una gara dalla lettura molto complicata, sfruttando l'ultima fase di corsa subito dopo la neutralizzazione per l'incidente di Sebastian Vettel. Nelle prime fasi di gara, quello che potrebbe essere il Junior Team della Mercedes, è il primo a dare prova in diretta TV dell'impalpabilità degli "altri" rispetto alla vettura di Lewis Hamilton. Segio Perez settimo e il francese ottavo rilanciano la scuderia nelle zone alte del Costruttori.
Alfa Romeo Sauber. Alla bandiera a scacchi arriva un succulento nono posto, questa volta portato da Marcus Ericsson. In questo caso quanto visto nelle qualifiche viene totalmente stravolto, visto che Charles Leclerc, nelle prime fasi di gara consistentemente intorno al decimo posto, si perde nell'azzardo delle intermedie e poi da spettacolo in un 360° a tutta velocità fuori dalla curva 1, a valle di un errore piuttosto banale (ovvero utilizzare il cordolo in condizioni di bagnato).
Scuderia Toro Rosso. I faentini portano a casa un decimo posto con Brendon Hartley, mentre Pierre Gasly corre nelle retrovie azzoppato da una penalizzazione tecnica che lo fa partire in ultima fila accanto a Daniel Ricciardo. Siccome le provano sempre tutte, montano al francese le gomme da pioggia full wet, che rendono la vettura inguidabile.
McLaren. Fernando Alonso tenta la carta di estendere all'infinito la vita delle sue gomme, gioco che lo porta nelle zone alte della classifica per buona parte della gara. Poi, come al solito, è solo confusione: la rifondazione, come già anticipato, sarà lunghissima e mai come adesso il futuro assetto è incerto. Con Stoffel Vandoorne tredicesimo e lo spagnolo ritirato, la scuderia di Woking sta perdendo il treno buono per il quarto posto, in favore di Renault, Force India e HAAS.
Williams. Entrambe le vetture ritirate. Peccato perché Sergey Sirotkin aveva fatto un'ottima qualifica e per qualche giro è stato in zona punti. Con Lance Stroll costantemente nelle retrovie, si tratta di un altro fine settimana da cui imparare per la scuderia di Claire Williams, tristemente fanalino di coda nel Costruttori.
Luca Colombo