Gp Australia, le pagelle ai protagonisti
Lewis Hamilton: voto 9. Il Mondiale riparte come era finito lo scorso anno: Hamilton sempre al comando, a voler dimostrare di non aver ancora saziato la propria fame di vittorie, e tutti gli altri ad inseguirlo, o almeno a provarci. Per il momento, senza risultati. L’inglese sembra essere in grande forma e con lui anche la sua W06.
Felipe Nasr: voto 9. Un grande esordio quello del brasiliano, che contro ogni aspettativa conquista un quinto posto con una Sauber che finalmente rivede la gioia della zona punti dopo un anno disastroso. Anche nel confronto con il compagno, Felipe è notevolmente più performante, sia il sabato che la domenica.
Sebastian Vettel: voto 8. Il quattro volte campione del mondo sembra essersi ambientato perfettamente in casa Ferrari, trasmettendo la sua positività anche in pista e conquistando l’unico posto sul podio riservato agli "umani". Dopo averlo visto in affanno per tutto il 2014, Seb sembra essere tornato quello visto fino ad un paio di anni fa. Se il buongiorno si vede dal mattino...
Nico Rosberg: voto 7. Il tedesco riparte motivato, ma non sempre le ambizioni si trasformano in risultati concreti, e questp è anche il suo caso. In qualifica è in prima fila ma riesce a prendere ben 6 decimi dal compagno, in gara riesce timidamente ad avvicinarsi al leader nel finale, ma rimane lontano per pensare di sferrare l’attacco. Riesce comunque a completare la doppietta in casa Mercedes, ma il Mondiale non si vince di certo in questo modo.
Felipe Massa: voto 7. Forse si aspettava qualcosina in più dalla sua Williams, eppure Felipe riesce a piazzarsi in qualifica alle spalle delle due Frecce d'Argento. In gara la strategia non gli consente di tenersi Vettel alle spalle, vedendo così sfumare un podio che alla vigilia sembrava essere alla portata del team.
Carlos Sainz Jr: voto 7. Lo spagnolo incredibilmente si porta in Q3 all'esordio, piazzando la sua Toro Rosso subito dietro la Red Bull di Ricciardo. In gara è un po’ meno sorprendente, ma riesce comunque a mettersi in luce chiudendo la corsa al nono posto.
Kimi Raikkonen: voto 7. Il finlandese quasi non si riconosce più: chiacchiera con il nuovo compagno e con la squadra e questo non può che stimolarlo e aiutarlo a fare bene in pista. In qualifica è subito dietro al compagno, ma non conta perché in gara gestisce al meglio la nuova SF15-T, tenendo un buon passo finché la sfortuna lo colpisce e per un dado spanato è costretto già al primo ritiro stagionale.
Max Verstappen: voto 7. Nonostante la giovanissima età il figlio d’arte non si fa trovare impreparato nell’affrontare questa nuova sfida in Formula 1, ma proprio quando è in lotta per la zona punti viene tradito dalla sua Toro Rosso.
Daniel Ricciardo: voto 6. Ora ha ufficialmente preso in mano le redini della Red Bull, ma forse quest’anno non potrà più ambire a vincere qualche gara. Comunque può sorridere (come sempre) per essere riuscito a conquistare i primi punti stagionali con un auto in forte difficoltà.
Nico Hulkenberg: voto 6. Il tedesco non si fa notare ma c’è. Parte dalle retrovie ma riesce a sfruttare i numerosi ritiri fino a portarsi in settima posizione, conquistando già i primi punti stagionali al volante di una Force India ancora difficile da decifrare.
Marcuss Ericsson: voto 6. In qualifica è in penultima fila, ma recupera tutto in gara e si porta in top ten, anche grazie alle disgrazie altrui: ciò che importa è conquistare punti, anche se il compagno di squadra è parecchio lontano.
Sergio Perez: voto 5. Parte male e lotta per gran parte della gara con Jenson Button, riuscendo anche ad andare in testacoda in un tentativo di sorpasso. Fortunatamente non accusa nessun danno e può proseguire fino alla fine per piazzarsi in top ten.
Jenson Button: voto 5. Ultimo al traguardo, forse dovrà anche farci l’abitudine, ma di certo le colpe del britannico sono ben poche. La power unit Honda è evidentemente inferiore alla concorrenza, soprattutto in termini di affidabilità, ed è quindi già un risultato essere arrivati in fondo, anche se finire ultimi quando in gara ci sono solo undici vetture fa male.
Pastor Maldonado: voto 4. La Lotus è indubbiamente migliorata, ma Pastor è sempre il solito pasticcione. In qualifica si porta in top ten, ma in gara non conclude nemmeno la prima curva e finisce subito a muro, causando il primo ingresso della safety car in stagione.
Romain Grosjean: s.v. Il francese non fa nemmeno in tempo a partire ed è già costretto al ritiro al termine del primo giro. Peccato non aver visto il potenziale della Lotus in gara.
Valtteri Bottas: s.v. In qualifica conquista la terza fila, ma purtroppo non prende parte alla gara per un forte mal di schiena. Avrà modo di rifarsi in Malesia.
Daniil Kvyat: s.v. Il debutto del giovane russo in Red Bull è un disastro completo, o meglio, è quasi inesistente: la sua nuova monoposto lo tradisce proprio nel giro di schieramento dopo aver conquistato il tredicesimo posto in griglia.
Kevin Magnussen: s.v. Ha l’opportunità di prendere parte alla sua prima e forse unica gara dell’anno ed ecco che la sua Mclaren lo abbandona ancor prima di schierarsi ai blocchi di partenza.
Carlo Luciani
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