MotoGP | GP Olanda: le pagelle ai protagonisti di Assen
Perfezione Bagnaia, Bastianini ancora in rimonta. Martin limita i danni, Marquez in ombra
Il calore di Assen colora una domenica incredibile per l'Italia del motociclismo, che nel GP d'Olanda è l'assoluta protagonista in MotoGP. La copertina non può che essere per Francesco Bagnaia, imprendibile già dal primo turno del venerdì mattina. Alle sue spalle colui che lo precede in Campionato, Jorge Martin, bravo a gestire un weekend in cui vincere era pressoché impossibile. Ancora una volta applausi anche per Enea Bastianini, che regala altre due rimonte (nella Sprint e nella gara) incredibili.
Non altrettanto bene Marc Marquez, poco lucido (o troppo spavaldo?) nella Sprint e in difficoltà in gara. Va peggio a Pedro Acosta, in ombra sabato e a terra domenica. Che dire poi delle Case giapponesi? Fabio Quartararo ci mette una pezza (come sempre) come può, Johann Zarco ci prova ma non con gli stessi risultati…
I promossi | Bagnaia imprendibile, Bastianini l'uomo delle rimonte
FRANCESCO BAGNAIA: 10 e LODE. Pole position, Sprint Race, gara e record della pista: cos'altro aggiungere? Laurea a pieni voti (e bacio accademico) per Pecco, che coglie la terza vittoria consecutiva in MotoGP all'Università del Motomondiale e raggiunge Casey Stoner a quota 23 vittorie in Ducati. E ora è a soli 10 punti da Martin. Impeccabile.
JORGE MARTIN: 8.5. Se al ‘Martinator’ si era mostrato nervoso, ecco che ad Assen - chiarito il suo futuro - torna la calma: due secondi posti in un weekend in cui era impossibile fare di più sono la prova che Jorge è tornato sereno dopo settimane di fuoco.
ENEA BASTIANINI: 8. Altro grande weekend per la ‘Bestia’, che mette in scena altre due grandi rimonte tra Sprint e gara, conquistando anche un podio in quest'ultima. Resta sempre un po' l'amaro in bocca per la qualifica, ancora un punto debole: serve migliorare per stare davanti, ma il passo e la grinta ci sono tutti.
MAVERICK VIÑALES: 8-. Prima fila in qualifica, podio nella Sprint e quarto al traguardo in gara (poi retrocesso al quinto posto): grande weekend per ‘TopGun’, che tiene alti i colori Aprilia in un circuito dove Ducati la fa da padrona. Un peccato aver pizzicato il verde all'ultimo giro, ma il bilancio è più che positivo. Siamo sicuri sia un bene andarsene da Noale?
FABIO DI GIANNANTONIO: 7.5. Continua l'ottimo momento di forma di ‘Diggia’, quinto nella Sprint e quarto in gara (per via di varie penalità ai rivali). Il romano è ancora una volta il migliore del team VR46 e sta dimostrando - in pista - di essersi meritato la sella che occupa.
BRAD BINDER: 7. Miglior KTM in pista, sia nella Sprint che in gara: buona prova del sudafricano ad Assen, finalmente sugli scudi dopo un inizio di stagione molto altalenante.
FABIO QUARTARARO: 6. Voto di incoraggiamento per lui, che ce la mette tutta nonostante i limiti di una Yamaha sì in miglioramento, ma ancora troppo lontana dalle rivali.
I bocciati | Marquez poco lucido, Honda lontano anni luce
MARC MARQUEZ: 5. Di certo non il suo miglior weekend in questa stagione. Male nella Sprint, dove cade per un errore evitabile, frutto forse della foga (o della spavalderia?); non bene neanche in gara, dove deve lottare con la pressione della gomma. Battaglia poi persa (per pochissimo), che gli costa 16" di penalità e la retrocessione in decima posizione.
MARCO BEZZECCHI: 4.5. Ancora un weekend in ombra per il ‘Bez’, lontano dal vertice e - soprattutto - dal compagno di squadra. Un undicesimo posto e un ritiro (per caduta) non sono certo il miglior modo per festeggiare l'approdo in Aprilia: come abbiamo detto più volte, serve un cambio di marcia.
PEDRO ACOSTA: 4. Se il Mugello sembrava averci ridato il rookie maravilla di inizio stagione, Assen ce lo ritoglie: decimo nella Sprint e nella ghiaia in gara (all'ultimo giro), Acosta torna dall'Olanda parecchio bastonato.
HONDA: 2. Ormai un disco rotto: ennesimo weekend da ultime della classe, con l'aggravante che il pilota migliore (si fa per dire…) ha accusato 21" di ritardo nella Sprint e addirittura 42" in gara: una costanza davvero preoccupante.
Giorgia Guarnieri
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