L’INTERVISTA | Gian Carlo Minardi su Radio LiveGP: “Non avrei rinnovato il contratto a Raikkonen”
“In questo momento il binomio Mercedes-Hamilton è chiaramente un binomio vincente”, ha sottolineato l’ex costruttore faentino. Su un eventuale raffronto tra Hamilton e alcuni gloriosi piloti del passato, Minardi ha esternato il pronto punto di vista: “È sempre difficile fare paragoni su ere con regolamenti diversi. Ogni epoca ha il suo pilota vincente. In questo momento la Mercedes sta stravincendo perché è riuscita a mettere a disposizione dei propri piloti vetture al momento imbattibili, con Hamilton che ha saputo sfruttare al meglio il tutto”.
Passando all’argomento riguardante la Ferrari, Minardi ha detto che il percorso attuato dal Cavallino richiede tempo anche se “indispensabile” per aprire un ciclo vincente: “Un anno fa sono stati scelti gli uomini per portare avanti un progetto, condiviso al 100% dal sottoscritto. Bisogna comunque avere pazienza. La Ferrari ha la forza per tornare ai vertici della Formula Uno”.
Minardi valuta inoltre in maniera positiva il lavoro svolto dalla Ferrari in questa annata: “Si è passati da una stagione senza vittoria (quella passata, ndr) a quattro vittorie e varie pole position. È un anno positivo al di là del rammarico per aver perso il Mondiale. Forse tutti ci siamo un po’ esaltanti nella prima parte, dove la Mercedes ha commesso degli errori con i suoi piloti. Purtroppo nella seconda parte della stagione sono stati i piloti Ferrari ad aver commesso errori. Soprattutto c’è stato il problema dell’affidabilità. Ma anche l’affidabilità passa attraverso lo sviluppo che la squadra deve avere”.
Sulle dichiarazioni pronunciate recentemente da Bernie Ecclestone, circa eventuali aiuti tecnici di cui ha beneficiato la Ferrari nel corso della sua storia, Minardi ha detto: “La Ferrari rappresenta un punto di forza nel mondo della Formula Uno e la Formula Uno non può fare a meno della Ferrari. Da quel che ho sempre percepito io, sono stati solo aiuti di carattere finanziario credo meritati. Penso che Bernie abbia confuso la parte tecnica con quella economica”.
Parlando di seconde guide, Minardi è stato lapidario sulla scelta della Ferrari di affidarsi nuovamente a Kimi Raikkonen anche per il 2018: “Io, come dimostrano i fatti, non lo avrei confermato. Vero che ieri (domenica, ndr) è giunto a podio ma è arrivato a 54” dal vincitore. È sempre superato e battuto da Vettel. E’ altalenante nelle sue prestazioni, in questo momento bisogna prendere qualche rischio in più e mettere un giovane accanto a Vettel. Ma credo che sia stato lo stesso Vettel ad aver posto delle condizioni per rinnovare, in quel tira e molla prima di Monza, tra cui la conferma di Raikkonen”.
Discutendo di giovani piloti, Minardi ha espresso parole importante su Max Verstappen, astro nascente della nuova Formula Uno: “La Red Bull, come detto, punterà tutto su Verstappen e questo è un vantaggio per un pilota giovane come lui. Ha tutte le qualità per accedere all’Olimpo dei piloti, ma deve migliorare a livello mentale. Sta facendo la differenza, anche se Ricciardo in questo momento sta pagando alcune scelte del team”. Focalizzando poi l'attenzione sui giovani piloti italiani, in particolar modo su Antonio Giovinazzi e Luca Ghiotto, Minardi ha aggiunto: "Credo che meriterebbero di andare in Formula Uno, bisogna saper rischiare con i giovani. Resto comunque ottimista sull'arrivo di un pilota italiano in Formula Uno".
Sul caso riguardante Marcin Budkowski, ex capo tecnico della FIA, passato alla Renault dove ricoprirà il ruolo di direttore tecnico scontando solo tre mesi di "riposo" (il cosiddetto gardening leave), Minardi imputa i risvolti di questo caso proprio alla Federazione che non ha saputo tutelarsi a dovere: “È stato un errore contrattuale commesso dalla FIA, perché il soggetto in questione è a conoscenza di tutti i segreti dei vari team”.
L’ultimo argomento di discussione passato in rassegna con Minardi è stato quello relativo al regolamento. Su eventuali migliorie da apportare, l’ex costruttore romagnolo non ha dubbi: “Credo che il limitare a tre motori una stagione, soprattutto con le attuali regole, mi sembra ridicolo viste anche le penalità che si scontano per la sostituzione. Certamente i tre motori non vanno a ridurre i costi di gestione ma bensì ad aumentarli”.
Piero Ladisa