CIV | Production Bike, tappabuchi o scelta azzeccata?
A motori spenti dopo il primo round corso a Misano, è arrivato il momento di tirare le somme sulla grande novità del campionato italiano.

La novità più importante che ha debuttato al Misano World Circuit nel Dunlop CIV è senza dubbio la Production Bike. La nuova sotto-classe presente nel CIV Superbike ha suscitato la curiosità di tutti: piloti, team e addetti ai lavori. Bello il colpo d'occhio, ma cosa porta alla griglia della classe regina?
Cos'è la Production Bike?
Facciamo un piccolo passo indietro, giustamente: chi non segue con assiduità il campionato italiano potrebbe non sapere di cosa stiamo parlando. La Production Bike è una delle grandi novità introdotte da Federmoto nel contesto del CIV Superbike per due motivi in particolare: riempire una griglia che negli ultimi anni è stata sempre più spoglia e permettere ai piloti di guidare un 1000cc in un contesto così competitivo con dei costi comunque gestibili. Questa classe, introdotta anche nel FIM EWC anche se con un riscontro decisamente peggiore, permette l'utilizzo dei modelli di serie delle varie case che rimarranno in formato prettamente stock. Non sono permesse modifiche a motore, telaio, rapportatura del cambio, frizione, radiatori di acqua e olio e sistema di alimentazione. Le uniche modifiche previste sono la possibilità di montare uno scarico libero ed un filtro dell'aria racing. Le Production Bike, inoltre, avranno delle gomme specifiche sempre fornite dal title sponsor Dunlop.
Riempi-griglia o colpo di genio? Entrambi
Nel contesto del campionato italiano la Production Bike ha avuto un grandissimo successo, come dimostrano i 21 iscritti contro i soliti 13 in configurazione CIV Superbike. Finalmente il colpo d'occhio durante le due gare principali del weekend è stato soddisfacente sia dal punto di vista televisivo che in circuito. Anche a livello di competitività delle Production Bike sono stati sciolti diversi dubbi: come dimostrato dal vincitore di entrambe le manche Davide Stirpe e dichiarato da diversi piloti, le prestazioni delle due configurazioni non sono così distanti almeno per il momento. Stirpe ha completato la gara al 3° posto (generale) in Gara 1, arrivando 5° la domenica, ma in generale il podio della Production Bike si è mescolato bene tra le CIV Superbike. A dimostrazione del fatto che la formula non porta a due gare diverse, ma un'unica gara con due categorie diverse. Ben fatto, FMI!
L'interrogativo del punteggio
C'è sempre un “però”: non ne è esclusa la Production Bike. Il punteggio distribuito alla fine della corsa è diviso tra CIV SBK e Production Bike: quindi Davide Stirpe, avendo vinto entrambe le manche, si è portato a casa ben 50 punti nel computo del weekend. È giusto così potrebbe pensare qualcuno: due categorie, due punteggi. Questo non crea un problema tanto in PB, tanto nel CIV Superbike. Una delle più grandi problematiche riguardanti una griglia così spoglia (com'è stata quella della Superbike fino al 2024, ndr) è dare la possibilità di sbagliare ai migliori. Citofonare a casa Michele Pirro, che tra 2022 e 2023 ha racimolato diversi punti anche dopo degli errori piuttosto gravi per mancanza di piloti, nel primo caso punti che gli hanno permesso di laurearsi campione alla fine della stagione.
Questo probabilmente era il problema più grande del CIV Superbike. Con il punteggio diviso tra le due classi questo problema si ripropone, dato che sono solo 13 i partenti di quest'ultima, così come negli altri anni. Ancora una volta, ad usufruire di questa zona grigia è stato il campione in carica Michele Pirro. Caduto in Gara 1 al quarto giro, Pirro si è rialzato dal Tramonto e ha concluso la corsa in 15ª piazza assoluta. Cosa che, con un sistema di punteggio canonico, gli avrebbe assicurato un solo punto. Invece il #1 è 8° nel CIV SBK, assicurandosi così 8 punti in classifica. Sette in più di quelli che, in pista, avrebbe conquistato. Il problema, con questo sistema, si ripropone. Le Production Bike non sono così inferiori rispetto alle “sorelle maggiori” del CIV, quindi una classifica complessiva non toglierebbe nulla a nessuno: il vincitore della PB prenderebbe comunque più punti del 2° classificato. Inoltre, così facendo, si rischia di non dare il giusto merito a questi piloti: Stirpe in Gara 1 ha chiuso 3° assoluto (!) invece che 1° in Production Bike. Il tutto si aggiunge al fatto che, come sempre, la doppia classifica crea confusione tra gli addetti ai lavori e rende agli occasionali più difficile avvicinarsi alla categoria.
Da Misano - Valentino Aggio
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