Il 2025 porterà una grande novità nel mondo della IndyCar.
Credits: IndyCar official website

Se ne era parlato tanto nel paddock già durante questa stagione, ma ora è ufficiale: la IndyCar adotterà il sistema “Charter” dal 2025. Si tratta di un passo importante per la categoria, con i dieci team owners che hanno accolto in blocco la proposta del gruppo Penske, proprietario della serie. Un accordo storico, che va a ricalcare quanto avvenuto nella Nascar una decina di anni fa. 

Stabilità finanziaria per valorizzare i team

Il sistema “Charter” rappresenta una vera e propria innovazione per il mondo della IndyCar, volta più che altro a migliorare la sostenibilità e la stabilità finanziaria del campionato e alla valorizzazione dei team storici che vi prendono parte. I dieci team owners hanno accettato il numero di 25 iscrizioni (chart) come limite massimo di vetture full-time presenti sulla griglia di partenza. Ogni team, tra l’altro, avrà a disposizione un massimo di tre chartse al momento ad essere a questo livello sono Andretti, Ganassi, Penske, McLaren e RLL. Ognuna delle iscrizioni apparterà in maniera permanente al Penske Group, che governa la categoria, e che avrà una percentuale in caso di vendita da parte del team. Si tratta, in pratica, di un sistema che garantisce al possessore della chart la partecipazione a tutte le gare del campionato.

Unica eccezione, ovviamente, la 500 Miglia di Indianapolis, in cui resterà lo storico numero di 33 partecipanti come limite massimo. Ma il numero di 25 ingressi non deve essere visto come una chiusura verso l’esterno: per ogni gara, potranno iscriversi un massimo di 27 vetture, e se ce ne dovessero essere di più, ecco che queste dovranno giocarsi la qualificazione. Inoltre, i primi 22 classificati entreranno nel Leaders’ Circle Program, all’interno del quale verranno suddivisi premi in denaro in base all’ordine di arrivo in campionato. 

Al momento, è da sottolineare come Prema, il team italiano che rappresenta la new entry della categoria, non sia parte dell’accordo. Nelle prossime stagioni potrebbero esserci sviluppi, chiaro, ma per almeno la prima stagione la squadra di Grisignano di Zocco non sarà parte del “cerchio dei 25”, diciamo così. 

La soddisfazione dei proprietari

Roger Penske si è battuto per l’introduzione del sistema “Charter” in pratica da quando si è insediato a Chairman della IndyCar, sostenendone tutti i benefici. Dopo anni di discussioni e scontri, finalmente è stato trovato un accordo che potrà portare ad una grande valorizzazione dei team, che a loro volta saranno costantemente incentivati a mantenere un livello di competitività elevato. Soprattutto per le strutture meno importanti, come quella di Carpenter o quella di Larry Foyt, si tratta di una garanzia importante in vista del futuro. Lo stesso Ed non ha mancato di sottolinearlo.

Siamo molto contenti dell’inizio di questa nuova era. Il nuovo sistema “Charter” ci aiuterà a crescere sempre più nel nostro sport. Voglio ringraziare Roger e tutto il team della IndyCar. Il nostro team farà presto degli annunci importanti, e non so se questi sarebbero stati possibili senza questo nuovo modello di campionato. Con questa e tutte le altre novità, tra cui l’accordo con Fox, il futuro della categoria è senza dubbio radioso. 

Ovviamente, c’è grande soddisfazione anche in casa Penske Group. Roger, il Capitano, ha preso il comando della categoria ormai cinque anni fa, e da allora non ha fatto altro che lavorare per farla crescere sempre di più. Ad oggi, i numeri sembrano dargli ragione, e l’adozione del nuovo sistema sarà un altro tassello importante. Il CEO di Penske Entertainment, Mike Miles, ha sottolineato l’importanza di quanto ottenuto. 

E’ uno sviluppo importante che dimostra la volontà comune di guardare al futuro della categoria. Voglio esprimere il mio apprezzamento per il lavoro e le idee espresse da parte di tutti i team principal. Siamo orgogliosi di adottare un sistema che porterà tanto valore al nostro lavoro e a tutta la IndyCar. 

Meyer Shank completa la line-up, Drugovich testa con Ganassi

Nel frattempo, ovviamente, non si fermano gli annunci e i test in vista della stagione 2025, che scatterà il 2 marzo a St. Pete. Ad oggi, il team più attivo è certamente Meyer Shank Racing, che ha già annunciato entrambi i propri piloti. Marcus Armstrong andrà a fare coppia con Felix Rosenqvist, con lo svedese che quindi sarà il pilota di riferimento data la sua maggiore esperienza. Non è però da sottovalutare l’arrivo di Armstrong; il team Meyer Shank, infatti, inaugurerà dal 2025 una partnership tecnica con Ganassi, per cui il kiwi ha guidato nelle ultime due stagioni. Logico immaginare che Marcus, a questo punto, fungerà da trait d’union tra le due strutture. 

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Marcus Armstrong, nuovo acquisto del team Meyer Shank Racing

Parlando di Chip Ganassi Racing, il team campione in carica lunedì prossimo effettuerà un test a Barber. Alla guida della vettura ci sarà Felipe Drugovich, campione F2 2022. Difficile che il brasiliano trovi spazio per la prossima stagione, ma si tratta comunque di un passo importante per lui. Tra le altre novità, da sottolineare come Ed Carpenter Racing abbia comunicato di aver terminato il proprio rapporto con Rinus Veekay. L’olandese, dunque, diventa uno dei pezzi più pregiati del mercato, in attesa di capire chi prenderà il suo posto nella squadra del pilota canadese.

Nicola Saglia