F1 | Alla scoperta di Prince "Bira", il principe pilota della Thailandia
Birabongse Bhanutej Bhanubandh nasce a Bangkok il 15 Luglio 1914, come membro della famiglia reale thailandese. Il padre era il principe Bhanurangsi Savangwongse, mentre il nonno paterno era Mongkut, uno dei sovrani thailandesi più venerati, diventato celebre grazie alla sua raffigurazione nel film “Anna e il re”. La madre di Bira muore quando lui ha solo quattro anni e nel 1927 si trasferisce in Inghilterra, dove completa la sua formazione all'Eton College. Mentre studiava in Inghilterra, scompare anche suo padre ed il cugino Chula Chakabongse diventa suo tutore legale. Nel 1932 ottiene la sua prima macchina, una Magna Mg e l’anno dopo si iscrive nell’università di Cambrige, ma mostra uno scarso interesse per gli studi e decide di dedicarsi alla scultura iscrivendosi alla Byam Shaw School of Art.
Il suo primo vero approccio con le corse arriva solo nel 1935, quando Bira decide di iscriversi a una gara a Brookland con una Imp Riley, ma la macchina si rivela non competitiva. Decide quindi di riprovarci, dopo che suo cugino gli regala la nuova vettura Era che lui ribattezza “Romulus” con cui partecipa al settimo Grand Prix de Dieppe conquistando il secondo posto. Dopo aver ottenuto questo risultato, Bira partecipa al Gran Premio di Donnigton terminando la gara al quinto posto, mentre a Brooklands giunge terzo. Nel 1936 acquista una nuova Era B e decide di chiamarla “Remus”. Con essa, Bira ottiene la sua prima vittoria nelle competizioni agonistiche vincendo il Prince Ranier Coup, un evento speciale corso prima della gara di Montecarlo. Dopo questa vittoria, Bira ottiene il successo anche nel Trofeo Internazionale di CCM, il Grand Prix de Picardie e nell'Albi Grand Prix. Oltre alle vittorie, Bira ottiene anche il terzo posto al Nurburgring, nel Gran Premio di Donington e di nuovo a Brooklands. Nel 1937, Bira e suo cugino decidono di acquistare la Delage di Dick Seaman, che si era trasferito in Mercedes, ma i risultati della macchina sono deludenti nonostante i diversi aggiornamenti apportati alla monoposto e l’ingaggio di un ingegnere di pista esperto. Bira decide di tornare a correre con “Romulus" e "Remus” ma neanche con queste macchine riesce ad ottenere i risultati sperati.
Per il 1938, Bira decide di tornare a correre con una C-Type Era, vincendo il Coronation Trophy, il Cork Grand Prix, il London Grand Prix e il Nuffield Trophy. L’anno successivo, Bira e suo cugino acquistano la nuova Era R12C che Bira decide di ribattezzare “Hanuman” dotandola di un grosso distintivo d’argento raffigurante le divinità indù, ma durante la stagione la sua Hanuman verrà completamente distrutta in un incidente e dopo ricostruita come “Hanuman II”. In questa stagione, Bira ottiene la vittoria al Trofeo Nuffield, nel Trofeo Sydenham, nella Crystal Palace Cup e in una gara a Brooklands con la Maserati 8CM. Nello stesso anno partecipa alla 24 ore di Le Mans, ma colleziona un mesto ritiro.
Lo scoppio della guerra ferma le varie competizioni automobilistiche e le attività riprendono solo alla fine del conflitto mondiale. Bira riprende a correre nel 1946 a Chimay con la Maserati 8CM, concludendo sesto e nel 1947 vince il Grand Prix des Frontières, mentre durante la stagione passa alla Simca Gordini vincendo a Reims e nella coppa Manx. Nel 1949 Bira decide di correre per la scuderia svizzera di Enrico Platé e con la Maserati vince il Gran Premio di Svezia, collezionando molti podi durante la stagione. L’anno dopo (nel 1950) decide di partecipare alla prima stagione del Mondiale di Formula 1 totalizzando cinque punti grazie al quinto posto nel Gran Premio di Monaco ed al quarto in Svizzera, concludendo nella classifica generale con l’ottavo posto. Per il 1951 decide di riprovarci ancora una volta in Formula 1 e acquista una Osca V12 motorizzata Maserati. Le scarse prestazioni della monoposto minano i suoi sogni e nello stesso anno ha un grave incidente sugli sci che compromette la sua stagione.
Dopo questo episodio non ottiene più prestazioni brillanti: nel 1952 e nel 1953 non partecipa a molte gare automobilistiche e solo ad alcuni appuntamenti ufficiali di Formula 1, senza collezionare buoni risultati. Nel 1954 Prince Bira decide di ritornare nuovamente a correre e torna in pista con una Maserati 250F; in Formula 1 partecipa al Gran Premio di Argentina concludendo in sesta posizione e al Gran Premio di Francia, dove termina al quarto posto. Conclude la stagione in 17° posizione con tre punti in classifica. Fuori dalla Formula 1 ottiene risultati più interessanti, come il secondo posto al Trofeo Internazionale e la vittoria al Gran Prix de Frontières, il secondo posto al GP di Rouen e al Gran Premio di Pescara.
Ritorna nuovamente a Le Mans con una Aston Martin insieme a Peter Collins, ma viene costretto la ritiro. Nel 1955 vince il Gran Premio di Nuova Zelanda, ma dopo questa vittoria decide di appendere il casco al chiodo e di vendere la sua Maserati. Dopo la fine della sua carriera in auto, Bira torna in Thailandia, dove decide di partecipare alle Olimpiadi nella vela per quattro volte, ottenendo come miglior risultato il 12° posto a Melbourne nella Classe Star. Il 23 dicembre 1985 muore per un attacco cardiaco avvenuto mentre stava prendendo la metropolitana a Londra. Dalla prossima stagione, toccherà ad Albon scrivere un nuovo capitolo della storia automobilistica della Thailandia con la Toro Rosso.
Chiara Zaffarano