F1 | GP Malesia, prove libere: Mercedes al top, Renault...arrosto
Ma se sul giro secco le W07 Hybrid hanno confermato di essere su un altro pianeta rispetto agli altri, sul passo gara le prestazioni sono sembrate maggiormente ravvicinate, seppur dovendo tenere conto dei differenti carichi di benzina che i team potrebbero avere utilizzato in simili condizioni. La Ferrari è sembrata in palla rispetto ai diretti rivali della Red Bull, piazzando entrambe le vetture nella seconda fila "virtuale" dello schieramento in ambedue le sessioni, anche se occorre fare i conti con il gran ritmo messo in mostra soprattutto da Verstappen nella simulazione gara, con l'olandese particolarmente soddisfatto della propria monoposto. In una giornata già di per sé torrida, a riscaldare ulteriormente l'ambiente ci ha pensato al mattino la Renault di Magnussen, finita letteralmente...arrosto in corsia box, a causa di un problema verificatosi con un condotto di sfiato del serbatoio posizionato alle spalle del pilota. Per fortuna, nessuna conseguenza fisica per il pilota, il quale ha prontamente abbandonato la propria vettura, con la sessione che è stata interrotta per circa 20' a causa dell'enorme quantità di polvere estinguente presente sull'asfalto.
Libere 1. La sessione viene inaugurata dalla Haas di Gutierrez, primo tra i piloti a scendere in pista. Per tutti primi giri esplorativi, volti a saggiare le caratteristiche del nuovo asfalto malese ma soprattutto delle modifiche al banking e ai cordoli di svariate curve, apportate dal team diretto da Jarno Zaffelli. Ma passano soltanto pochi minuti prima che venga esposta la bandiera rossa: la Renault di Magnussen accusa infatti un principio d'incendio al rientro in corsia box, con il pilota danese costretto ad abbandonare in fretta e furia la sua RE16. A causare il problema è una vistosa fuoriuscita di benzina da un foro situato nella parte alta dell'airscope, che costringe meccanici e addetti antincendio ad intervenire a più riprese con gli estintori. La corsia box viene così praticamente "inondata" di schiuma estinguente, il che ritarda notevolmente la ripresa delle attività. Dopo quasi 20' finalmente si può ripartire, con numerosi piloti pronti ad entrare subito in azione e recuperare il tempo perduto. Sainz è autore di un'escursione nella ghiaia nel T2, il che non gli impedisce comunque di rientrare in pista, mentre anche i big iniziano a fare sul serio con Rosberg che piazza un 1:35.793. Alle sue spalle si colloca Hamilton, il quale però a differnza del compagno utilizza la gomma media per la simulazione di qualifica, piazzandosi a 0"494 dal tedesco sceso intanto a 1:35.227. Le Ferrari si piazzano alle spalle delle due Frecce d'Argento, con Alonso (forte della Power Unit Honda aggiornata) che precede le due Red Bull di Ricciardo e Verstappen. Prima della bandiera a scacchi si registra un'escursione anche da parte di Rosberg, il quale sembra comunque mettere in mostra un passo gara più competitivo rispetto al compagno.
Libere 2. Temperatura sempre calda e alto livello di umidità a Sepang per la seconda ora e mezza di prove libere. Dopo i primi giri di perlustrazione, il primo tra i big a far registrare un crono è Vettel, il quale monta gomma media nuova e realizza un 1:37.333. Subito dopo però Rosberg, a parità di gomma, rifila otto decimi al tedesco, mentre Hamilton si piazza a soli 79 millesimi dal compagno di scuderia, montanto però una mescola Hard. Vettel è il primo a montare la gomma Soft per la simulazione di qualifica, stabilendo il tempo di 1:35.605, anche se Hamilton continua a mostrarsi in palla e si colloca a soli 351 millesimi dal ferrarista ma sempre con la dura. A meno di un'ora dal termine tocca a Rosberg salire al comando con 1:35.177, poco prima che il campione del mondo in carica si decida a montare anch'egli la Soft, con la quale abbatte la barriera del 35" scendendo a 1:34.944. Da segnalare nel frattempo anche il ritorno in pista di Magnussen, dopo la...scottante disavventura del mattino, con le Ferrari che sembrano confermarsi in questa giornata la seconda forza mettendosi alle spalle la Red Bull di Verstappen e quindi, nell'ordine, la Force India di Perez, la McLaren di Alonso e l'altra RB12 di Ricciardo. Sul passo gara i tre team si mostrano particolarmente vicini, con Verstappen in particolare evidenza, tanto da riuscire a girare costantemente sotto il 39" con gomme medie.
Marco Privitera