Max Verstappen vince un Gran Premio del Brasile infinito, con le due Ferrari ad eliminarsi a vicenda a cinque giri dalla conclusione! Incredibile seconda posizione per la Toro Rosso di Pierre Gasly, che sul traguardo ha preceduto in volata Lewis Hamilton. Terzo l’inglese, ma su di lui pende la decisione dei commissari a causa di un contatto con Alex Albon.

Max Verstappen ha gestito la gara sin dall’inizio, pur con tutte le difficoltà che ha dovuto affrontare. All’uscita del primo pit stop si è trovato davanti Robert Kubica e ha dovuto passare in pista Hamilton che si era fermato il giro prima. Allo stesso modo, in ripartenza dopo la SC causata da Valtteri Bottas, ha effettuato un sorpasso mostruoso all’esterno della prima curva. A questo punto, con le gomme più fresche, ha potuto allungare sul gruppo degli inseguitori e vincere. Peccato per il team mate Alexader Albon, speronato mentre era in seconda posizione da un aggressivo Hamilton; il tailandese stava comunque facendo un’altra gara perfetta, con un sorpasso bellissimo su Vettel e non ha assolutamente colpe per quanto successo.

Secondo un raggiante Pierre Gasly; il francese si è sempre tenuto dietro i primi sei, poi è stato bravissimo ad approfittare dei problemi davanti a lui. Ai punti anche il team mate Kvyat, decimo, importantissimo per la Scuderia di Faenza, che ha ottenuto così il terzo podio della sua storia. Dietro a Gasly Hamilton, che però si è reso colpevole di un contatto con Albon; l’inglese ha chiesto subito scusa, ora tocca ai commissari decidere cosa fare verso di lui. Ritirato Bottas per problemi alla power unit, quando stava impazzendo per superare un sontuoso Charles Leclerc.

Quarta posizione per Carlos Sainz con la McLaren, bravo anche lui ad approfittare dei problemi altrui e a rimontare dall'ultima posizione. Più attardato, ottavo, il suo team mate Norris, che ha mostrato comunque ottime doti di aggressività. Giornata da ricordare per le due Alfa Romeo; il quinto e sesto posto di Raikkonen e Giovinazzi sono assolutamente da incorniciare, con tanti punti impotantissimi per il campionato. Settimo il solito Ricciardo, bravo a trarre il meglio dalla sua Renault. Non altrettanto lo è stato Hulkenberg, solo dodicesimo. Nono Perez, attento con la sua Racing Point.

Giornata nera per la Ferrari. Sul finale, infatti, i due si sono toccati eliminandosi a vicenda. Al giro 66, Charles Leclerc ha attaccato e superato Sebastian Vettel alla prima staccata. Sul rettifilo successivo, il tedesco lo ha riaffiancato, dandogli anche una sportellata che ha divelto la ruota anteriore destra del monegasco e forato la sua posteriore sinistra. L’episodio sarà da analizzare a fondo, ma una cosa è certa: se la Ferrari vorrà lottare in futuro per il Mondiale, questi atteggiamenti non sono più accettabili. Gara libera è giusto, ma le vetture vanno portate a casa. Seb era ormai davanti a Leclerc, non c’era nessuna necessità di chiudere la porta in faccia a Charles; nonostante lui professi di essere andato dritto, le immagini sono molto chiare. Binotto avrà il suo bel da fare nel debriefing, e anche il futuro appare un’incognita.

Verstappen dunque vince ancora, bravissimo. Peccato per Albon, ma una tirata d’orecchie ai commissari occorre farla: perchè decidere dopo la gara, quando è evidente che Hamilton ha speronato Albon e togliere il piacere del primo podio in carriera a Sainz? Misteri di una Formula Uno ancora una volta bellissima ed emozionante!

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Nicola Saglia