MotoGP, i promossi e i bocciati del GP di San Marino
MotoGP, i promossi e i bocciati del GP di San Marino | Credits: Bonora Agency - Ph. Micaela Naldi

Tante le sorprese firmate MotoGP al Misano World Circuit, sede del tredicesimo appuntamento stagionale. Un GP di San Marino caratterizzato dai colpi di scena, che ha visto tanti piloti protagonisti - nel bene e nel male - tra cui Marc Marquez, vincitore di una gara pazza, al suo secondo trionfo consecutivo dopo Aragon. Meno appariscente, ma molto concreto Francesco Bagnaia, che resta lucido in ogni fase e ricuce buona parte del distacco accumulato dal leader del mondiale.

Ed è proprio quest'ultimo, Jorge Martin, il vero sconfitto del weekend romagnolo, la cui decisione - scellerata - di cambiare moto in una situazione di totale controllo era e rimane incomprensibile. Infine, altro weekend di grande sofferenza per Aprilia - futuro team proprio di ‘Martinator’ - che anche a Misano non ha raccolto i frutti sperati, anzi… 

I promossi | Marquez fa leva sull'esperienza, Bagnaia sulla classifica

MARC MARQUEZ: 10. Seconda vittoria consecutiva, questa volta arrivata in condizioni di umido. Situazione ideale per Marc, che appena inizia ad arrivare qualche goccia mette il turbo, prendendosi la testa della gara e creando un gap impossibile da recuperare. Il tutto condito con il nuovo miglior giro veloce in gara. Fenomenale.

FRANCESCO BAGNAIA: 8. Da -26 a -7 in un weekend: bilancio più che positivo per Pecco, che con due secondi posti si rifà sotto in classifica generale, complice anche la domenica no di Martin. Resta forse un po' l'amaro in bocca per non aver colto la vittoria “a casa”, ma in ottica Campionato non può che dirsi soddisfatto.

ENEA BASTIANINI: 7. Sfiora il podio nella Sprint, poi chiude terzo in gara: ci si aspettava forse qualcosa di più dalla ‘Bestia’ sulla “sua” pista di casa, ma partendo dall'ottava posizione era difficile fare di meglio. Indispensabile migliorare in qualifica per puntare in alto. 

FABIO QUARTARARO: 7. Weekend più che positivo per il ‘Diablo’, che ci mette l'anima e alla fine chiude con un nono posto nella Sprint e un insperato settimo posto in gara. Talento sprecato (da Yamaha). 

MARCO BEZZECCHI: 6.5. Bene in gara, dove chiude al quinto posto, non altrettanto nella Sprint, persa in partenza - letteralmente - con uno scatto tutt'altro che brillante. Nota di merito (e mezzo punto in più) per la prima fila in qualifica. 

ALEX MARQUEZ: 6. Dopo le polemiche di Aragon, a Misano centra un decimo e un sesto posto, tenendosi ben lontano dai guai. Costante, ma continua a mancargli quel guizzo per fare la differenza. 

I bocciati | Disastro Martin, ancora male Aprilia

JORGE MARTIN: 3. Meriterebbe mezzo voto in più solo per il capolavoro nella Sprint, ma l'errore di valutazione in gara è ai limiti del grottesco. Difficile trovare una spiegazione per la scelta di cambiare moto per primo visto l'ampio vantaggio in classifica e la posizione in pista, proprio alle spalle di Bagnaia. Oltre alla pochissima lucidità, quel che è certo è che questa mossa è costata carissima a ‘Martinator’, che perde ben 19 punti di vantaggio in un solo weekend. 

PEDRO ACOSTA: 5. Bene nella Sprint, dove è la prima non Ducati (nonché prima KTM al traguardo), male in gara, dove prima cade e poi si gioca la carta del cambio moto nel disperato tentativo di recuperare posizioni. Purtroppo la mossa si rivela perdente, ma nel suo caso la scelta è in parte giustificata. 

FRANCO MORBIDELLI: 4.5. Anche lui molto bene nella Sprint, dove coglie un bellissimo terzo posto, ma in gara la musica cambia drasticamente e finisce nella ghiaia. Un vero peccato per il ‘Morbido’, apparso particolarmente in palla a Misano. 

APRILIA: 4. Male nella Sprint, malissimo in gara: weekend di grande sofferenza per la Casa di Noale, che anche a Misano non è riuscita a trovare la quadra. Un back-to-back da dimenticare per Aprilia, che tra Aragon e Misano ha preso tante bastonate e raccolto ben poche soddisfazioni.

HONDA: 2. Come le moto in pista (a cui si deve aggiungere la wild card Bradl) per via dei forfait di Marini e Mir. La sostanza cambia poco: sempre dietro (e lontano), con il solo Zarco che prova a tenere alta la bandiera nella Sprint, dove chiude 13simo.

Giorgia Guarnieri

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