Alla vigilia della gara di Imola, nell’occhio del ciclone questa volta è finita la collaborazione tra Haas e Ferrari, che a detta di alcuni andrebbe...oltre il regolamento. Proprio mentre a Maranello sono in lotta per il titolo e la squadra americana inizia a raccogliere i primi frutti, la collaborazione tra i due team inizia a destare malumori. Solo una semplice coincidenza?

NUOVA STAGIONE, NUOVE POLEMICHE

Sono passate soltanto tre gare dall’inizio del Mondiale di F1 2022 e già sorgono le prime polemiche. L’argomento in realtà tiene banco nel Circus dal 2016, ovvero da quando Haas è entrata in F1 portando in dote un nuovo modello di business. Il team americano infatti, oltre ad acquistare quasi tutte le componenti dalla Ferrari, ha infatti ereditato da Maranello in questa stagione a causa del budget cap ben 25 ingegneri. Tra di essi anche Simone Resta, ex-capo progettista della Rossa. Da qui è nata una monoposto completamente nuova, capace di riportare la Haas dal fondo della griglia alla top ten.

UN SALTO IMPROVVISO

Questo salto di qualità "improvviso" ha ovviamente fatto storcere il naso a molti tra cui Mercedes ed Aston Martin, che in questo 2022 si ritrovano un avversario in più. Non a caso furono le stesse squadre (anche se Aston Martin si chiamava Racing Point) ad essere accusate della stessa violazione nel 2019, anno della “Mercedes rosa” passata alla storia, oltre che per i risultati sportivi, anche per la similitudine con la controparte di Stoccarda. Allora Racing Point fu penalizzata con qualche manciata di punti, ma da quel momento in poi dovette rinunciare ad una collaborazione così stretta.

In effetti, guardando da vicino Ferrari ed Haas si può notare come i concetti di base siano piuttosto simili, con entrambe le monoposto che presentano fiancate larghe e alte ed un airbox più sottile. Haas ha però iniziato i lavori in galleria del vento della VF-22 nel gennaio 2021, abbandonando completamente lo sviluppo per quella stagione. Il team ha avuto anche la possibilità di dedicare maggior tempo in galleria del vento, essendosi classificata come ultima squadra nel precedente campionato. Quando la Ferrari e gli altri team sono passati al progetto 2022 a Giugno, Haas era già nella seconda fase di sviluppo della VF-22. Il primo progetto però prevedeva fiancate sottili simili a Mercedes e Williams, ma è stato scartato con l’arrivo di Resta e degli altri ingegneri dalla Ferrari.

SIMILI MA DIVERSE

Cosa c’è di vero, allora, nelle polemiche sollevate in questi giorni? La collaborazione tra Haas e Ferrari è sicuramente innegabile, ma dando uno sguardo più ravvicinato possiamo sicuramente notare come la F1-75 abbia il muso più allungato, come differente è la posizione degli airbox e la disposizione dei canali Venturi. Differenze minime, certo, ma che non sono sufficienti per provare una collaborazione "illegale" tra le due Scuderie. Gli uomini che la Ferrari ha mandato a lavorare in Haas non sono arrivati con lo scopo di replicare un progetto, ma dall’altro lato non possono nemmeno cancellare le loro idee. Soprattutto se già hanno messo le mani su un progetto ritenuto vincente.

Lo scambio di informazioni ha sempre fatto parte della storia della F1 moderna, come recentemente visto nei casi Mercedes-Racing Point o Red Bull-AlphaTauri per non andare troppo oltre. D'altra parte sarebbe impensabile ed insostenibile economicamente per ogni squadra avere la sua galleria del vento o costruire in casa le parti, e certe collaborazioni sono indispensabili per la sopravvivenza dei team minori e del Circus stesso, che di certo non può contare sui soli Costruttori.

REGOLAMENTO POCO CHIARO

Nonostante quattro squadre abbiano chiesto alla FIA di verificare le differenze tra la Ferrari F1-75 e la Haas VF-22, molto probabilmente si arriverà ad un nulla di fatto. Anche perché con il regolamento attuale la questione è difficile da interpretare e andrebbe messa più in chiaro. Le monoposto B e le squadre satellite dovrebbero esistere come succede in altri sport motoristici? E’ giusto comprare parti da altri costruttori? E se questo è ammesso, perché non ufficializzarlo con un regolamento più chiaro a riguardo? Il dibattito sicuramente andrà avanti a lungo, ma è interessante notare come la polemica sia ritornata in auge dopo le vittorie della Ferrari. Qualcuno ha già paura?

Julian D’Agata

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