La meraviglia, l'emozione, la sorpresa di uno sport incredibile. La Formula 1 regala una gara ricca di sorprese e colpi di scena in Bahrain, con tante piccole storie da raccontare, tra vincitori e vinti. Come quella di Sergio Perez, al primo successo in carriera e senza un sedile per il prossimo anno, sino a quella di George Russell, capace di stupire il mondo al proprio esordio in Mercedes.

Soltanto poche gare nella storia recente della Formula 1 sono state in grado di condensare un mix di emozioni come quella di Sakhir. Capace di esaltare il lato umano di questo sport, evidenziando debolezze e punti di forza, emozioni e lacrime, rimpianti e rivincite. Tante storie raccolte in 87 giri, e comunque in un week-end che regala l'ennesima gara "pazza" di una stagione che, dominio di Hamilton a parte, non ha certo fatto mancare risvolti imprevedibili.

PEREZ: FINALMENTE PRIMO!

La storia sicuramente più eclatante riguarda Sergio Perez. Capace di conquistare un successo meritatissimo, nel momento forse più delicato della sua carriera, riportando il Messico sul gradino più alto del podio cinquant'anni dopo Pedro Rodriguez. Il tutto nel modo più rocambolesco, dopo essere transitato in ultima posizione al termine del primo giro per colpa della manovra di Leclerc. Ma rimontando con forza, rabbia e determinazione, anche per dimostrare di meritare un posto in Formula 1. Emblematico il sorpasso su Stroll, così come le sue lacrime di gioia a fine gara. Senza dimenticare le sue parole nella conferenza stampa dei giorni scorsi, quando aveva annunciato: "O Red Bull, oppure anno sabbatico". Ebbene, dategli un sedile a Milton Keynes. Subito.

RUSSELL, IL NUOVO "PREDESTINATO"

Ma a regalare altrettante emozioni ci ha pensato George Russell. Strepitoso, costante, veloce, perfetto. Al punto da riuscire a "demolire" psicologicamente Valtteri Bottas già alla sua prima gara, che sarebbe stata sua senza il caos generato dagli uomini Mercedes durante il pit stop. Per lui sarebbe potuto arrivare almeno un podio, ma poi una foratura lenta lo ha costretto ad una sosta ulteriore. Evidentemente, per lui l'appuntamento con la gloria è solo rimandato. Ma rimane incredibile la sua dimostrazione di forza e talento. Così come il fatto che nel 2021 sarà costretto a guidare ancora una Williams.

IL DRAMMA SPORTIVO DI BOTTAS

Sempre restando in tema Mercedes, come non spendere due parole per il "povero" Bottas. Ormai, il crollo del pilota finlandese è sotto gli occhi di tutti. Mercedes e Toto Wolff non possono né devono fare finta di nulla, soprattutto in vista del prossimo anno: avere un pilota completamente demotivato non sarà un punto di partenza ottimale per il team campione del mondo. Che ora dovrà impegnarsi a fondo per cercare di recuperare psicologicamente il finlandese. Il quale durante la gara ha visto materializzarsi progressivamente tutti i propri peggiori incubi della vigilia, in una sequenza imbarazzante di errori e indecisioni. Alla fine, complice il "patatrac" ai box, è arrivato almeno davanti all'arrembante compagno. Ma si tratta sicuramente di una soddisfazione da poco.

OCON SI RISCATTA E PORTA LA RENAULT SUL PODIO

E poi, come dimenticare il primo podio in carriera per Esteban Ocon. Una stagione per lui vissuta decisamente nell'ombra, con pochi "lampi" capaci di illuminare il suo talento. Ha sofferto nel confronto con Ricciardo, forse più di quanto sarebbe stato lecito attendersi. In Bahrain è stato autore di una gara regolare, priva di sbavature, dove la fortuna gli ha anche dato una piccola mano. E adesso vedremo se questo risultato potrà aiutarlo a "sbloccarsi" e tornare a mostrare quelle doti velocistiche che di certo non gli mancano.

AITKEN PROTAGONISTA "INVOLONTARIO"

Si potrebbe andare avanti ancora a lungo. Parlando ad esempio dell'ennesima giornata nera in casa Ferrari, con un Leclerc ancora protagonista di un errore nei primi metri ed un Vettel evanescente. Oppure dei due debuttanti, con Aitken che di colpo si è ritrovato ad essere l'involontario "arbitro" del Gran Premio. In ogni caso, il GP Sakhir sarà ricordato molto a lungo. Soprattutto per aver scritto una pagina emozionate e ricca di significati in una stagione sorprendentemente imprevedibile.

Marco Privitera