F1 | GP Brasile, l’analisi delle strategie: Vettel vince d’orgoglio, Hamilton prova di forza
Al via Vettel, con una manovra perentoria, supera il poleman Bottas cercando di allungare immediatamente, ma nelle retrovie succede di tutto: il terzetto Ricciardo-Vandoorne-Magnussen va al contatto nella "S" di Senna con il primo che va in testacoda, mentre per gli altri c’è il ritiro; subito dopo Grosjean aggancia Ocon ed entrambi piroettano nella via di fuga.
L’ingresso della Safety Car è inevitabile, così come il passaggio in pitlane per permettere di pulire il tracciato: Ricciardo e Grosjean effettuano la sosta sia per controllare le monoposto che per cambiare gli pneumatici, con l’australiano che resta sulle Soft mentre il francese della Haas passa dalle Super Soft alle Soft.
La Safety Car, con la conseguente velocità limitata, ha indubbiamente favorito l’allungarsi della vita utile degli pneumatici Super Soft, gettando le basi per una strategia ad una sola sosta.
Al quinto giro, ripartita la gara, Vettel cerca l’allungo sugli inseguitori: all’ottavo passaggio ha un vantaggio su Bottas di 1”9, di 5” su Raikkonen e 6”4 su Verstappen.
Il distacco fra i primi due, oscillando attorno ai due secondi, ha spinto il muretto Mercedes, al ventisettesimo giro, ad effettuare l’undercut per sopravanzare la Ferrari di Vettel.
È in questa circostanza che si è decisa la gara, con gli uomini Ferrari che sono stati impeccabili: il tempo in percorrenza della pitlane, con annessa sosta, di Vettel è stato di 22”7 contro i 23” di Bottas (va da sé che il tempo della sola sosta è stato a favore degli uomini Ferrari: 2”1 contro i 2”7 degli uomini Mercedes), permettendo al tedesco di uscire pochi metri davanti al finlandese della Mercedes ponendo, di fatto, fine alla lotta per il vertice.
Anche Verstappen, afflitto da un eccessivo degrado degli pneumatici Super Soft, ha cercato un disperato tentativo di undercut durante il ventottesimo passaggio verso Raikkonen, non andato a buon fine.
Buona la gara del finlandese della Ferrari, costretto a gareggiare senza telemetria, con una prima parte dove ha mantenuto dietro una Red Bull non irresistibile; mentre nelle fasi finali ha resistito tenacemente alla rimonta di un arrembante Hamilton su Super Soft con una vettura nettamente più veloce.
Senza nulla togliere alla performance monstre di Hamilton la sua gara è stata baciata dalla fortuna: partendo dalla pitlane i meccanici della Mercedes hanno sostituito tutti i componenti danneggiati nelle qualifiche della W08, compresa la Power Unit, settando di fatto la vettura in configurazione gara; inoltre, l’incidente al primo giro, ed il conseguente ingresso della Safety Car, ha fatto sì che alla ripresa delle ostilità, al quinto giro, il pilota inglese si trovasse a soli dodici secondi dal primo ed in quattordicesima posizione.
Coadiuvato dalle gomme Soft, la mescola più congeniale alla vettura tedesca, Hamilton ha iniziato una rimonta inarrestabile e, per certi versi, disarmante nel modo in cui ha sverniciato gli avversari in rettilineo, tanto che al ventesimo passaggio è già in quinta posizione.
Il passaggio alle Super Soft, avvenuto al quarantatreesimo passaggio, non ha portato ai benefici all’inglese che, di fatto, ha concluso la gara al quarto posto nella scia di Raikkonen.
Come già detto prima, la gara delle Red Bull non è stata tra le più entusiasmanti: con Verstappen in crisi di gomme a fine stint, tanto da effettuare una sosta precauzionale al sessantaduesimo giro. Bella la rimonta di Ricciardo che ha sudato ad ogni sorpasso, a differenza di Hamilton, cercando gli attacchi in staccata in fondo al rettilineo principale.
Durissima e serrata la gara del duo Massa-Alonso, con Perez aggiuntosi in un secondo momento, che hanno battagliato per quasi tutto il Gran Premio senza esclusione di colpi, copiandosi anche nelle strategie; mentre il messicano della Force India è riuscito a completare il primo stint, con le Super Soft, coprendo ben trentacinque giri.
Meno brillante la gara delle Renault, con Hulkenberg che si accontenta del punto del decimo posto seguito da Sainz.
Continua la crescita di Gasly, dodicesimo con la Toro Rosso, autore di una gara regolare; completamente da dimenticare la gara di Stroll, mai in gara, costretto ad una sosta negli ultimi giri a causa di uno spiattellamemto con conseguente sfilacciamento della carcassa dello pneumatico.
Michele Montesano