Voleva vincere, doveva vincere, ha stravinto. Si completa nella calda notte di Singapore la rincorsa mondiale di Lewis Hamilton, che vince la gara più lunga e faticosa dell'anno piazzando un 25-0 a Nico Rosberg e diventando così il nuovo leader del Mondiale. Il tedesco, costretto prima a partire dalla pitlane e poi a cedere ai capricci della sua W05, è stato molto pacato nelle interviste post-ritiro nonostante l'evidente delusione (e nonostante gli ennesimi fischi, che stanno diventando un bruttissimo vizio) e non si è più mosso dal muretto Mercedes per tutto il resto della gara, segno che gli uomini di Stoccarda stanno riuscendo nell'intento di mantenere, almeno all'apparenza, il controllo della situazione all'interno del team.

Dopo il graffietto di Monza, Lewis piazza la vera zampata a 5 gare dalla fine del campionato, potendo contare ora anche sull'inerzia che al momento è tutta dalla sua. Il pilota inglese ha mantenuto la lucidità e la concentrazione necessarie per arrivare in fondo a una corsa massacrante per i piloti e fortemente condizionata dalle gomme, compiendo l'ennesimo mezzo capolavoro di guida e azzeccando la strategia nel momento più importante.

Il possibile terzo incomodo per la corsa all'iride, Daniel Ricciardo, non smette comunque di crederci grazie al suo terzo posto: il distacco dal nuovo leader della classifica è di 60 punti e l'australiano tutto sorriso può ancora nutrire i suoi sogni di rimonta (sempre che lo zio Bernie non decida di fare marcia indietro anche sul doppio punteggio di Abu Dhabi).

La notizia del giorno in casa Red Bull è però la gara da leone del redivivo Sebastian Vettel: vuoi per la scrollata a livello mentale derivata da tutti i recenti rumors di mercato che lo riguardano, vuoi per il suo particolare feeling con questa pista, il Campione del Mondo in carica (ormai conviene ricordarlo) ha mostrato di averne ancora, tenendosi finalmente dietro lo scomodo compagno di squadra e offrendo una performance di guida eccellente. Dopo la gara di oggi, l'idea di vederlo in rosso entro il 2016 inizierà a piacere un po' di più a tutti i tifosi ferraristi.

Già, la Ferrari. Bene, quello va ammesso, ma non benissimo. Fernando Alonso è arrivato a un soffio dal podio, penalizzato probabilmente dall'ingresso della safety car, ma con i mezzi a disposizione ci sarebbero gli estremi per essere quasi soddisfatti. Più sfortunato, per essere buoni, Kimi Raikkonen che, nonostante i segnali di ripresa del weekend, chiude ottavo. Inutile negare che a Maranello siano già tutti con la testa nel 2015 e che la ricostruzione non sarà semplice nè tantomeno rapida, ma senza dubbio fa bene al morale giocarsi un podio con le Red Bull invece di faticare per stare davanti alle varie Force India, McLaren, Toro Rosso e Williams.

Williams che, nonostante il già confermato rinnovo dei due piloti per la prossima stagione, è risultata sottotono rispetto ai risultati delle ultime gare, ma riesce comunque a mantenere il terzo posto nel Mondiale Costruttori, davanti proprio alla Ferrari, grazie al quinto posto di Felipe Massa. Dopo il podio di Monza, il brasiliano può consolarsi con il secondo piazzamento davanti all'arrembante Valtteri Bottas, oggi solo undicesimo.

Outsider di giornata, a sopresa, Jean Eric Vergne: mentre tutti danno per certo che il posto di Vettel sia destinato a diventare di Daniil Kvyat nel momento in cui il quattro volte iridato cambierà casacca, il francesino è stato protagonista di buona parte dei (pochi) sorpassi visti oggi e ha conquistato un sesto posto che sa di impresa, considerando anche le due penalizzazioni che gli sono state inflitte durante la gara. Un bello spot per JEV, che sta ancora cercando un sedile per il prossimo anno dopo la conferma che la Toro Rosso non rinnoverà il suo contratto.

Per concludere, la gara in sé, nonostante il colpo di scena iniziale e il risultato incerto fino agli ultimi giri, si è spesso pericolosamente avvicinata ai confini della noia, con trenini di vetture alle prese con la gestione dei consumi e ben poca bagarre. Gli ultimi GP hanno regalato gare spettacolari, ma sapevamo che questo tracciato non è di certo il più adatto per esaltare le caratteristiche delle odierne vetture di Formula 1 e che questo Gran Premio esiste per ragioni più economiche che sportive.

Ma non temete, la lotta al titolo è ora più aperta che mai e tra 15 giorni la sfida vivrà il suo prossimo capitolo a Suzuka, dove di duelli tra compagni di squadra e contendenti al titolo ne sanno qualcosa.

Stefano Russo

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