F1 | GP Australia: dove ha fatto la differenza McLaren? [TELEMETRIE]
Andiamo a scoprire dove ha fatto la differenza la scuderia McLaren nelle qualifiche del GP d'Australia, prima prova del campionato F1 2025

Finalmente le scuderie di F1 hanno avuto, con le qualifiche del GP d'Australia, la possibiità di confrontarsi sullo stesso campo e nelle stesse condizioni: per quanto i risultati dei test forniscano sempre qualche indicazione valida, la prima sessione valevole per un risultato ha fornito una prima fotografia dei rapporti di forza in campo per il 2025.
Analisi generale
Il giro buono di Lando Norris, valido per la pole position del GP d'Australia di F1 2025, è stato di 0.385" più veloce rispetto alla miglior prestazione non McLaren, confermando, di fatto, una parte del quadro emerso durante i test in Baharain.
Max Verstappen e Charles Leclerc sembravano in grado di contrastare la supremazia della scuderia di Woking, ma nel momento clou è venuta fuori il valore aggiunto di casa McLaren, dato che Ferrari e Red Bull Racing hanno surriscaldato gli pneumatici posteriori nel settore finale. Va notato come, in generale, la gomma di tipo C5 (morbida) debba essere tenuta sotto debito controllo su un tracciato del genere.

Tempi e analisi dettagliata
Driver NOR
LapTime 0 days 00:01:15.096000
Sector1Time 0 days 00:00:25.961000
Sector2Time 0 days 00:00:16.997000
Sector3Time 0 days 00:00:32.138000
Driver VER
LapTime 0 days 00:01:15.481000
Sector1Time 0 days 00:00:26.066000
Sector2Time 0 days 00:00:16.915000
Sector3Time 0 days 00:00:32.500000
Driver LEC
LapTime 0 days 00:01:15.755000
Sector1Time 0 days 00:00:26.194000
Sector2Time 0 days 00:00:17.025000
Sector3Time 0 days 00:00:32.536000
Le alte temperature della pista, oltre i 40°C, le velocità alte del settore centrale e il settore finale molto guidato fanno sì che la gestione delle coperture, soprattutto sul giro secco, sia un grattacapo: le anteriori non devono essere troppo fredde all'inizio del giro e le posteriori non devono essere troppo calde alla fine della tornata. Incappare di meno nelle conseguenze di questo rompicapo, come mostrato da McLaren, offre un enorme vantaggio.
La differenza si vede da curva 11 in poi: se Verstappen, nella tornata migliore, fino a quel punto era davanti a Norris e, di poco, a Leclerc, da quel momento non ha avuto più a disposizione le condizioni ottimali sulle gomme posteriori, quindi una minore trazione per gestire l'ultimissima parte di tracciato. Stessa storia, se non molto amplificata, per il monegasco della Ferrari. Come si suol dire, in quel settore le McLaren parevano viaggiare sui binari, mentre le altre vetture mostravano comportamenti più “scattanti”.
Max Verstappen ha laconicamente commentato:
"Non siamo riusciti a tenere sotto controllo le gomme, ma anche se ci fossimo riusciti non avremmo avuto il passo per la pole".
Tracciati telemetrici


Per quanto riguarda le velocità massime, non vediamo disparità tra McLaren e…Max Verstappen - Red Bull Racing (segno che le prestazioni di PU al massimo e gli effetti di DRS sono più o meno gli stessi). Ferrari sembra, da questo punto di vista, un po' più lenta rispetto alle due scuderie di base inglese, il che pone qualche domanda sulle prestazioni della SF-25, visto che parte della perdita di effetto delle gomme di Verstappen è imputabile alla sezione veloce.
Rossella O'Hara diceva che “dopotutto, domani è un altro giorno” e per domani è prevista pioggia intensa, evento che, se verificato, scombinerà un po' le carte delle prestazioni, visto che (a) non si hanno riferimenti a riguardo e (b) la guida e la gestione della monoposto sotto l'acqua diventano di più un fatto…artistico.
Cosa possiamo dire di domani?


In condizioni di asciutto, non c'è dubbio che la McLaren sia veloce e, in base alle prove finora raccolte, probabilmente ha il potenziale massimo di prestazioni più alto di tutte le altre monoposto. In qualifica McLaren ha evitato di sovraccaricare le gomme lungo il giro, cosa molto utile con le gomme più morbide.
Probabilmente questo potenziale si rivedrà anche in gara, per quanto le prove abbiano fatto vedere prestazioni interessanti da parte di Red Bull Racing e Mercedes con gomme più dure, tuttavia Andrea Stella (DT McLaren) ha sottolineato come il comportamento la monoposto potrebbe essere molto suscettibile in funzione di venti “anomali”.
La gara di domani, al netto degli eventi in pista, potrebbe diventare una cartina tornasole per capire quanto la McLaren sia effettivamente forte anche in condizioni lontano da quelle “ideali”, come paiono essere state quelle viste in pista oggi.
Luca Colombo