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L'ipotesi è che esca direttamente dalla zona dei radiatori, venendo utilizzato per raffreddare alcune componenti, visto la presenza dei termometri adesivi che registrano le temperature fino a 200 gradi centigradi. Ancora sconosciuta la zona dove vanno a terminare i condotti. Un'ulteriore zona che è stata oggetto di studio da parte degli uomini in rosso è l'alettone anteriore: in particolare sono stati inseriti dei misuratori laser sul profilo neutro della Delta e sulla parte finale dell'ala che, oltre a misurarne la flessibilità, verifica anche l'altezza da terra nelle varie condizioni, quindi anche l'utilizzo del terzo elemento della sospensione. Sempre nel musetto anteriore è stato visto il doppio foro dell’S Duct (riquadro verde) che prende i flussi turbolenti nel sotto-vettura per farli sfociare sulla parte superiore della carrozzeria.

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Per quanto riguarda invece l'alettone posteriore si è visto un profilo inferiore con sagoma ad “U” (in blu) che serve, lavorando in sinergia con la pinna, a creare maggior carico deportante e allo stesso tempo alleviare le pressioni all'esterno della superficie. Inoltre sono stati introdotti anche due piloncini di sostegno (cerchiati in blu) con profilo rivisto: infatti, mancano le derive superiori che si collegavano direttamente al piano superiore dell'alettone.

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La Ferrari nella terza giornata di prove si è dimostata molto attiva segno che gli uomini guidati da Mattia Binotto stanno cercando di capire il potenziale delle SF70H introducendo in maniera progressiva le prime novità sulla monoposto.

Michele Montesano

 

 

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