Credits: Red Bull Content Pool
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Il mercato piloti MotoGP può essere crudele, anche per un colosso come Ducati. Il costruttore numero uno della top class esce rivoluzionato in ottica 2025, con due moto in meno ma con un cambio epocale nel team interno: Marc Márquez affiancherà Francesco Bagnaia in quella che sarà una coppia scoppiettante.

I vincitori

Marc Márquez

Arrivare dietro a due diretti rivali in campionato, come probabilmente sarà a Valencia, come Jorge Martín ed Enea Bastianini prendendo comunque la sella ufficiale. Non c'è ombra di dubbio: Marc Márquez è il più grande vincitore del mercato 2024. Il 12 Ottobre 2023, con l'annuncio dell'otto volte iridato in Gresini Racing, il #93 ha lasciato Honda dopo un decennio da record. Il 5 Giugno 2024, quindi meno di otto mesi dopo, Márquez ha firmato un contratto biennale con Ducati Corse. D'altronde era proprio quello che voleva Márquez: correre una stagione senza le luci della ribalta con una moto competitiva, anche se vecchia di un anno, per capire se potesse ancora lottare per la vittoria (COTA e Jerez ne sono degli esempi, ndr) per poi passare ad una moto ufficiale. Non poteva andargli meglio.

VR46 Racing Team

Da squadra cliente a “factory supported team”: il VR46 Racing Team ha fatto un passo avanti invidiabile all'interno delle gerarchie Ducati. Ma quale Yamaha: il tanto chiacchierato passaggio verso Iwata per i trascorsi (ed il ruolo di ambassador) del patron Valentino Rossi con il costruttore giapponese non si sono affatto concretizzati. Da una possibile “retrocessione” verso una delle due moto più in difficoltà della griglia ad una Desmosedici GP25 nuova di zecca. Inoltre, per un Marco Bezzecchi perso (verso Aprilia, ndr) c'è un Franco Morbidelli che finalmente potrà correre per il proprio mentore.

Fabio Di Giannantonio 

Come già puntualizzato nell'articolo a lui dedicato, Fabio Di Giannantonio è uno dei più grandi vincitori del mercato 2024 MotoGP. Fuori dalla griglia fino alla Domenica di Valencia, solo qualche mese dopo il pilota romano ha firmato un biennale con Ducati Corse. Merito di un innato feeling con la Desmosedici GP23 ed una sinergia così naturale con il Pertamina Enduro VR46 Racing Team, lui che è il primo pilota “non-academy” schierato dalla formazione di Tavullia. Ora, insieme a Bagnaia e Márquez, sarà uno dei tre moschettieri di Borgo Panigale per le prossime due stagioni, rimanendo comunque nella stessa squadra. Un'occasione irripetibile.

Fermín Aldeguer

Nella settimana che ha preceduto il Gran Premio di Portogallo Ducati ha ufficializzato l'accordo biennale siglato con la stella della Moto2 Fermín Aldeguer. Il pilota di Murcia, reduce da quattro vittorie consecutive per finire la stagione 2023 della classe di mezzo, era il chiaro favorito per la conquista del titolo ad inizio stagione. L'introduzione delle gomme Pirelli per le classi Moto2 e Moto3 ha scombinato i valori in campo delle prime gare dell'anno. Poi, la discontinuità del pilota Boscoscuro lo ha visto raccogliere due successi (Jerez e Sachsenring, ndr) e salire altrettante volte sul podio, ma alternando con risultati ampiamente sottotono. Dopo il Gran Premio d'Austria, concluso al 20° posto, Aldeguer si trova 5° in campionato a 50 lunghezze dal compagno di marca Sergio García. Non un margine incolmabile, ma difficilmente recuperabile al netto dei weekend bui che gli abbiamo visto fare nell'arco della stagione. Che a Borgo Panigale e Faenza (sede di Gresini Racing per la quale correrà Aldeguer nel prossimo biennio, ndr) si stiano già mangiando le mani? Può essere, ma il #54 salirà in MotoGP con dei risultati in Moto2 non pienamente soddisfacenti.

Gli sconfitti

Ducati

È il momento di vedere il rovescio della medaglia, ovvero chi è uscito indebolito dal mercato 2024 MotoGP. La prima e forse più grande sconfitta è proprio, rullo di tamburi, Ducati stessa. Sì, prendere un talento generazionale come Marc Márquez non ha prezzo. Anche perché, chi sarebbe andato a dire ai vertici Audi che si erano fatti scappare il #93? Comunque, questa mossa è impattante su più livelli, tanto dal punto di vista sportivo che politico. Ducati ha sempre fatto crescere giovani talenti attraverso Pramac Racing come nel caso di Bagnaia, Miller, Petrucci e altri. Questa filosofia è andata alle ortiche, come ha sottolineato nientepopodimeno che Valentino Rossi. Risultato? Pramac Racing ha accettato le lusinghe (e i soldi) di Yamaha, così Jorge Martín e Marco Bezzecchi hanno preferito Noale. Da otto a sei moto sulla griglia, perdendo due probabili top 3 in campionato come Martín e Bastianini: il gioco vale la candela?

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Jorge Martín

Sembrava ce l'avesse finalmente fatta Jorge Martín a vestirsi di rosso. Dopo il Montmeló, a quanto pare, i vertici Ducati hanno informato il madrileno che nel 2025 sarebbe stato nel box ufficiale. Il Mugello, però, ha cambiato tutto: Márquez ha rifiutato Pramac e Martín ha dovuto decidere in fretta. Il vice-campione del Mondo aveva già dichiarato che non sarebbe rimasto nella formazione di Paolo Campinoti: quindi, Ducati ufficiale oppure un altro costruttore. La seconda per il #89, che ha deciso di firmare per Aprilia. Finalmente Martín sarà al centro di un progetto come non lo era mai stato prima d'ora, ma a che costo? Aprilia sembrava più vicina a Ducati nelle prime gare di campionato, ma la situazione è cambiata drasticamente nelle ultime uscite. Sarà in grado Martín di portare Noale sul tetto del Mondo?

Enea Bastianini

Paradossalmente colui che ne ha risentito di più di tutta la situazione è Enea Bastianini. Reduce da un 2023 più fuori dalle corse che in pista, il riminese ha fatto della costanza il suo mantra per la prima metà dell'anno, collezionando ottimi risultati ma senza quella vittoria che avrebbe rialzato le sue quotazioni. Nella realtà dei fatti Bastianini non è mai stato considerato come papabile per il rinnovo del suo posto guadagnato a fine 2022. Un vero peccato: Bastianini è attualmente 3° nella graduatoria mondiale a 61 punti da un Bagnaia ai limiti della perfezione (perlomeno nell'ultimo periodo) e con 22 lunghezze di vantaggio su Márquez. Per “Bestia” c'è la KTM RC16 di Tech3 che lo aspetta, insieme a Maverick Viñales. A differenza di Aprilia, al momento il costruttore di Mattighofen non sembra assolutamente in grado di lottare nemmeno per il podio. Sotto questo punto di vista, a Bastianini è andata pure peggio di Bezzecchi, che in questo campionato ha poco più di un terzo dei punti del #23.

Pramac Racing

Perdere l'appoggio del miglior costruttore della MotoGP non è mai facile, anche di fronte una sfida stimolante come quella accettata da Prima Pramac Racing. La squadra di Paolo Campinoti non solo avrà una lineup completamente rinnovata (dovrebbe essere formata da Miguel Oliveira e Jack Miller, ndr), ma avrà all'interno del box due Yamaha M1 nuove di zecca. Un passaggio dettato dalla necessità per la formazione toscana. Paolo Campinoti, da bravo imprenditore, si è fatto due conti in tasca: avere una sola GP25 nel box e non avere più il supporto di prima da parte di Ducati, la quale ha “infranto” il trend che ha visto le due parti collaborare per quasi un decennio. Dall'altra l'offerta allettante di Yamaha: moto e piloti pagati da casa madre, con un compito importante: riportare una vecchia decaduta nuovamente in cima alle classifiche. Dal punto di vista imprenditoriale, Pramac Racing esce dal mercato come un grande vincitore. Dal punto di vista sportivo, invece...diciamo di no: i prossimi due anni si prospettano avari di risultati.

Valentino Aggio

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