L'avventura di Juri Vips in seno alla Red Bull arriva bruscamente al capolinea. Dopo la sospensione dell'estone dai programmi junior della scuderia di Milton Keynes, l'indagine interna sul recente incidente online porta alla decisione forse più prevedibile, ovvero la risoluzione del contratto tra le due parti. Vips, dunque, non farà più parte del programma junior Red Bull, mentre Hitech GP ha invece confermato per lui il posto in F2, innescando la stizzita reazione da parte dei vertici del campionato. La vicenda dell'estone, nel suo complesso (sia negli aspetti lineari, sia in quelli imprevedibili), pone diversi spunti di riflessione.

Comunicati ufficiali

L'ufficialità dell'uscita del pilota estone dal programma Red Bull è arrivata ieri con un annuncio via social. Nel comunicato si legge: "Dopo le necessarie investigazioni sull'incidente online che ha visto coinvolto Juri Vips, il team Oracle Red Bull Racing ha deciso di terminare il contratto di Juri come pilota collaudatore e riserva. La squadra non tollera alcuna forma di razzismo". Vips paga a caro prezzo gli epiteti a sfondo razzista ed omofobo lanciati mentre giocava a Call of Duty durante una diretta via Twitch.

Sempre via social, oggi Hitech GP ha invece deciso di confermare l'estone per il completamento della stagione di F2. Questo quanto dichiarato dal team britannico: "Juri Vips completerà la sua stagione di F2 con Hitech, dandogli la possibilità di riscatto." Inoltre leggiamo il commento del team principal, Oliver Oakes: "Ho preso la decisione di lasciare a Juri il suo sedile in F2 con Hitech per il resto della stagione. Si tratta di una scelta pensata a lungo. Permettergli di completare la stagione con Hitech è un’opportunità per lui di dimostrare, tramite le sue azioni, il tipo di persona che è. Abbiamo chiarito il fatto che il linguaggio utilizzato sia stato inaccettabile, ma ho scelto di dargli la possibilità di riscatto. (...) Detto questo, se viviamo in una società dove nessuno può commettere un errore per poi scusarsi sinceramente ed avere una possibilità per riscattarsi, di quale società parliamo?"

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La decisione di Hitech GP, però, non coglie il plauso della F2. La categoria cadetta ha reagito con uno scarno comunicato diramato via social, definendo la decisione da parte di Hitech "sorprendente e non quella che avremmo preso".

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Nativo digitale

Vediamo di fare un po' di ordine nella vicenda. Oggettivamente il comportamento di Juri Vips andava sanzionato e così è stato. L'estone scivola grossolanamente e malamente sul fatto di non avere gli strumenti per comprendere la portata dello strumento Internet, nonostante un'età (ventuno anni) che lo pone tra i "nativi digitali", dunque immerso da sempre nelle dinamiche di un mondo sempre più connesso digitalmente.

Un conto è lasciarsi andare ad eccessi verbali nel privato della propria compagnia, un conto è farlo in una diretta via Internet con un bacino di pubblico potenzialmente mondiale, soprattutto da parte di un personaggio pubblico. Probabilmente, d'ora in poi, i programmi junior dovranno andare a lavorare su questo aspetto della comunicazione, parecchio "in mano" al pilota, soprattutto in termini di branding personale.

Sanzione troppo spinta da parte di Red Bull?

D'altro canto, però, la sanzione da parte della Red Bull pare troppo spinta. Considerando l'ambito contrattuale della vicenda, sembra quasi che Vips abbia infranto qualche codice di condotta interno, ammesso e non concesso che l'estone avesse qualche minima leva nei confronti della scuderia di Milton Keynes. In ogni caso, agendo in questa maniera, Red Bull pone uno statement abbastanza forte e a "tolleranza zero" su questo tipo di inadempienze dei propri dipendenti.

Se Red Bull toglie (in maniera clamorosa, perché il supporto di un junior team in questa fase di carriera risulta vitale), Hitech lancia un salvagente verso l'estone. Vips infatti trova una conferma fino alla fine della stagione di F2, nell'auspicio che le azioni in pista facciano dimenticare questo brutto episodio. Teniamo conto che, al netto delle facili polemiche innescate da questa scelta (chissà quanto veramente mossa da una volontà di dare una seconda possibilità), l'estone alla fine della stagione di F2 (di cui occupa attualmente il settimo posto in classifica) troverà una specie di deserto attorno a lui, almeno per quanto riguarda la scalata verso il Circus. Il prezzo da pagare risulta comunque molto alto.

Momento e posto sbagliato?

Prima di andare avanti, facciamo un passo indietro. Non è la prima volta che un pilota nel giro delle serie propedeutiche si renda protagonista di "uscite" totalmente fuori luogo. Ricordiamo ad esempio le vicende, neanche troppo lontane nel tempo, legate a Nikita Mazepin. Prima abbiamo visto l'esplosione del problema, poi una comunicazione di scuse e di commiserazione da parte del pilota, quindi un nulla di fatto dal punto di vista disciplinare.

Discutibilmente, possiamo dire che Mazepin non dovesse rendere conto delle proprie azioni alla Red Bull, ma ad una struttura che alla fine ne ha condonato il comportamento. Vips, in quest'ottica, ha fatto la cosa sbagliata, nel posto sbagliato e nel momento sbagliato. Per questi motivi paga con un brusco stop nella sua ascesa verso il Circus. Ricordiamo che l'estone aveva un contratto come tester e pilota di riserva con la Red Bull, che aveva provato anche nelle FP1 in Spagna quest'anno.

Intenti

Alla fine di questa semplice eppure contorta storia rimangono da fare alcune considerazioni. Red Bull ha portato avanti una dichiarazione d'intenti molto forte: zero tolleranza per qualsiasi forma razzismo. La scuderia di Milton Keynes ha operato una scelta giustamente decisa e dovrà continuare ad operare similmente in futuro. Soprattutto per fugare il campo da qualsiasi "lettura alternativa" sulla decisione presa per Vips.

La presa di posizione potrebbe portare a situazioni imbarazzanti e di difficile gestione, dovesse ricapitare un episodio come il team radio di Max Verstappen durante le prove del GP del Portogallo nel 2020. In ogni caso, rappresenta la via da seguire se i concetti di maggiore "diversità" ed "inclusione" non sono solo di facciata per il Circus del domani.

L'ingresso a gamba tesa della F2 sulla decisione Hitech GP risulta molto discutibile. Può un ente organizzatore di un campionato commentare in maniera così minacciosa le decisioni di una scuderia? Il diritto di critica rimane intoccabile, ma l'ente dovrebbe occuparsi pubblicamente di più delle questioni sportive. Quanto visto con questa contorta vicenda potrebbe rivelarsi persino controproducente.

Luca Colombo