Finora in tutte le sue esperienze a quattro ruote, con le vetture BMW, Zanardi aveva sempre utilizzato l’acceleratore al volante ed il freno azionato dalla protesi agganciata direttamente sul pedale per facilitare l’uso del cambio al volante. Ma in questa occasione si è deciso di modificare la disposizione raggruppando tutto sul volante: il problema principale riguardava proprio l’elevata potenza generata dalla vettura e dal conseguente uso fisico che ne comporta e per questo utilizzare il freno tradizionale avrebbe comportato uno stress davvero eccessivo.

Lo stesso Zanardi, inizialmente, era scettico, ma poi si è ricreduto confermando la bontà della soluzione che mantiene l’acceleratore ad anello sul volante, azionabile con le dita, così come i paddle del cambio; la novità sta proprio nell’aver inserito la levetta del freno a destra da azionare con la mano. Non va dimenticato che sul volante c’è anche il sistema di attivazione del DRS.

Il pilota bolognese, dopo le prove, ha così affermato: “Inizialmente mi sembrava strano vedere la zona della pedaliera completamente vuota ma, poi mi sono abituato immediatamente, i comandi sono così intuitivi che ho preso subito il ritmo giusto. È ancora da valutare se la soluzione sia più veloce rispetto alla precedente ma sicuramente, dopo due anni di inattività, con la vecchia disposizione non sarei riuscito ad effettuare quasi trecento giri senza stancarmi.”

Siccome nel DTM sono previste le soste ai box, la frizione svolge un ruolo determinante per le ripartenze: per questo gli ingegneri BMW ne hanno sperimentato una automatica, di tipo centrifugo, che si attiva a determinati regimi senza essere attivata dal pilota.

Ricordiamo che questa partecipazione spot di Zanardi può essere vista come un test in ottica di una possibile partecipazione alla 24 Ore di Daytona del 2019 e quindi sarà a tutti gli effetti una gara nella gara.

Con il suo solito modo di fare coinvolgente e trascinante, a dispetto delle sue cinquantuno primavere, Zanardi si dichiara a dir poco entusiasta: “A mio avviso il DTM è una delle serie più combattute con uno schieramento di professionisti e specialisti, forse migliore di quello della Formula 1, probabilmente sarà la sfida più dura della mia carriera da pilota, cercherò di mettermi almeno dietro un avversario; sarà dura ma interessante.”

 

 

Michele Montesano