Il gruppo delle Indy guidato da Colton Herta nel corso dell'edizione 2023 del Portland GP.
Credits: IndyCar Official website

Dopo la vittoria di Josef Newgarden in una Bommarito 500 ricca di colpi di scena ed emozioni, la IndyCar continua il proprio rush finale con il Bitnile.com Grand Prix of Portland. Il tracciato dell’Oregon, grande classico del calendario USA, sarà non solo l’ultimo stradale della stagione 2024, ma anche l’ultimo non ovale. Un appuntamento importantissimo, che potrebbe dare una fisionomia più decisa ad una classifica che vede ancora Alex Palou davanti a tutti, ma che dietro di lui presenta ancora tante incognite. 

Il tracciato

Credits: IndyCar Official website

Il Portland International Raceway è ormai un grande classico in IndyCar, e nelle ultime due stagioni ha anche ospitato l’appuntamento statunitense della Formula E, che dal 2025 tornerà però a Miami. Inaugurato nel 1961, venne costruito sfruttando un vecchio aeroporto sulle rovine della cittadina di Vanguard, distrutta dall’alluvione del fiume Columbia durante il Memorial Day del 1948. Il layout, nelle sue quasi due miglia di lunghezza, si presenta abbastanza piatto, ma con diversi spunti interessanti.

Il punto di sorpasso più evidente è senza dubbio la staccata della prima variante dopo il rettifilo di partenza. La sede stradale si presenta molto ampia, consentendo anche di vedere fino a quattro vetture appaiate in battaglia. L’imbuto della prima curva, però, non perdona, e spesso è capitato negli anni passati di vedere contatti e incidenti, anche rocamboleschi. La lunga sequenza di curvoni successivi porta fino al rettilineo di ritorno, che costeggia il lago caratteristico di Portland. La staccata successiva per la secca sinistrorsa di curva 10 consente di tentare un ulteriore attacco, prima di tornare davanti ai box con la lunga piega della 11 e della 12. 

I piloti

È successo di tutto a Madison, ma il leader del campionato è rimasto sempre Alex Palou. Lo spagnolo, con il quarto posto ottenuto nella gara di sabato, si è portato a quota 443 punti. Dietro di lui, a 384, un rinato Colton Herta, che porta in alto il nome di Andretti Autosport, sfruttando anche una situazione non proprio tranquilla in casa Penske. Dietro di lui, a sole sei lunghezze di distanza, troviamo invece il secondo alfiere Ganassi, il sempre pericoloso (per gli avversari) Scott Dixon. 

Will Power, dopo lo sfortunato finale di St. Louis, è precipitato in quarta posizione, a solo un punto da Dixon e con sette lunghezze in più del team mate Scott McLaughlin. Dietro di loro Pato O’Ward, mentre Josef Newgarden, trionfatore sull’ovale dell’Illinois, paga ancora un inizio di stagione tra mille difficoltà, ed è fermo in ottava piazza dietro anche a Kyle Kirkwood. Sul fronte delle presenze in pista, confermato Conor Daly sulla #78 di Juncos-Hollinger in sostituzione di Augustin Canapino. 

Gli orari

Dopo l’evento particolare tenutosi di sabato sera a Madison, si torna alla classica durata di tre giorni per l’evento di Portland. La gara sarà visibile domenica in serata su Sky Sport, mentre tutte le altre sessioni saranno disponibili sulla piattaforma streaming IndyCar Live

Venerdì 23 agosto

FP1: 23:55-00:55 (diretta su IndyCar Live)

Sabato 24 agosto

FP2: 18:00-18:40 (diretta su IndyCar Live)

Q: 21:30-22:30 (diretta su IndyCar Live)

Domenica 25 agosto

FP3: 02:15-03:00 (diretta su IndyCar Live)

Bitnile.com Grand Prix of Portland: 21:00-23:00 (diretta Sky Sport F1 HD)

Nicola Saglia