Quando si sente parlare del "cavallino rampante", il pensiero va immediatamente alla scuderia Ferrari e ai suoi successi nel campo delle corse automobilistiche. Molti però ignorano ancora oggi il motivo che spinse Enzo Ferrari a scegliere proprio quel simbolo per rappresentare le sue auto nel mondo. Andiamo dunque a ritroso nel tempo per raccontare l'origine del simbolo della scuderia di Maranello, divenuto uno dei loghi più celebri e riconoscibili al mondo. Per farlo, occorre partire da un uomo di nome Francesco Baracca.

Quest'ultimo nasce a Lugo di Romagna (Ravenna) il 9 maggio 1888 e subito manifesta una grande passione per i cavalli. Questo amore trova subito sfogo già dal 1909, quando ha la possibilità di frequentare la scuola di cavalleria presso il 2° Reggimento “Piemonte Reale”. Tale reparto aveva come simbolo proprio un cavallino rampante che lo stesso Baracca avrebbe ripreso in seguito. Dopo questa esperienza si dedica all'aviazione e nel maggio del 1912 parte per conseguire il brevetto militare di pilotaggio. Nel 1915 è arruolato con l'inizio della prima guerra mondiale e dopo appena un anno nasce la sua leggenda nel campo militare, grazie all'abbattimento di un Brandenburg nemico e alla cattura del suo equipaggio.

Dopo due anni diventa capitano e nel 1917 contribuisce a fondare la 91^ Squadriglia, denominata "Squadriglia degli Assi", dotata dei nuovi SPAD XIII e di cui Baracca sceglie personalmente i nuovi membri. Sul proprio aereo Baracca decide di dipingere lo stesso cavallino che rappresentava 2° Reggimento del "Piemonte Reale”, per porre l’accento la sua passione per i cavalli, nel corso del tempo mai scomparsa. Il 19 giugno 1918, dopo oltre trenta duelli aerei vinti, Baracca viene purtroppo abbattuto da un colpo di fucile sparato da un cecchino austriaco, e solo dopo quattro giorni viene ritrovato il cadavere del coraggioso aviatore, il quale aveva sacrificato la sua vita per la Patria. Cinque anni dopo, quel cavallino sarebbe diventato il simbolo della scuderia da corsa gestita da Enzo Ferrari.

Lo stesso Ferrari racconta in una lettera l’incontro con la famiglia di Baracca e la decisione successiva di inserire il cavallino quale simbolo della propria scuderia: "La storia del cavallino rampante è semplice e affascinante. Il cavallino era dipinto sulla carlinga del caccia di Francesco Baracca, l’eroico aviatore caduto sul Montello, l'asso degli assi della prima guerra mondiale. Quando vinsi nel 1923 il primo circuito del Savio, che si correva a Ravenna, conobbi il conte Enrico Baracca, padre dell’eroe; da quell'incontro nacque il successivo con la madre, Contessa Paolina. Fu essa a dirmi, un giorno: Ferrari, metta sulle sue macchine il cavallino rampante del mio figliolo. Le porterà fortuna. Il cavallino era ed è rimasto nero, ma io aggiunsi lo sfondo giallo canarino, il colore di Modena, la mia città.”

Dopo aver volato nei cieli insieme a Baracca durante la prima guerra mondiale, il cavallino rapante diventò il simbolo della scuderia fondata da Enzo Ferrari e ancora oggi percorre le strade e le piste di tutto il mondo. Tra i numerosi riconoscimenti attribuiti nel corso degli anni a Baracca, anche il monumento che sorge sul Montello, impreziosito da una dedica firmata da Gabriele D'Annunzio.

Chiara Zaffarano

 

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